Letteratura: storia e critica
Voci arcane. Un dizionario del fantastico
Gianfranco De Turris, Sebastiano Fusco
Libro: Libro in brossura
editore: La Torre Editrice
anno edizione: 2026
pagine: 424
Nel 1969 e nel 1971 le edizioni Sugar di Milano pubblicarono una enciclopedia in due volumi intitolata Arcana dedicata al “meraviglioso l’erotica il surreale il nero l’insolito”, rispettivamente nella letteratura e nelle arti: le sue circa 1.500 pagine contenevano anche le 57 voci di Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco che qui si ripresentano nella loro forma originale, con l’unico aggiornamento dei dati biografici degli autori citati e le relative immagini.
La fiaba burlata. Il caso Vittorio Imbriani
Sonia Tondi
Libro: Libro in brossura
editore: Wojtek
anno edizione: 2026
pagine: 150
Alla fine dell’Ottocento, tra filologia positivista e residui fervori romantici, la fiaba popolare diventa terreno di indagine e di sperimentazione letteraria. In questo scenario si muove Vittorio Imbriani: poeta, narratore e “demopsicologo”, capace di raccogliere, studiare e reinventare il patrimonio orale del Meridione. Dai Canti popolari delle province meridionali ai XII Conti Pomiglianesi, fino alle bizzarre e irriverenti riscritture fiabesche, Imbriani trasforma il folklore in strumento critico, mescolando rigore erudito, gioco burlesco e pungente riflessione morale. "La fiaba burlata. Il caso Vittorio Imbriani" ricostruisce questa vicenda unica, mostrando come, dietro fate scarabocchine, principi grotteschi e travestimenti narrativi, si nascondano la voce di un intellettuale solitario, le tensioni politiche del suo tempo e la modernità di una scrittura che continua a sorprendere.
Dante e la Sicilia
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2026
pagine: 121
L’Alighieri non vide mai la Sicilia ma è un amore a distanza: il rapporto tra Dante e la Sicilia, nonché l’influenza della Scuola Poetica Siciliana sul Dolce Stil Novo, è un tema ricco e sfaccettato, che abbraccia aspetti culturali, linguistici e letterari. Dante riconosceva l’importanza della Scuola Siciliana, considerata una delle prime manifestazioni della poesia volgare italiana e rilevante per l’evoluzione della letteratura italiana. Dante, nel suo De vulgari eloquentia, lodava la lingua siciliana per la sua eleganza e per essere stata utilizzata da molti poeti illustri della sua epoca. Questa influenza è evidente nel Dolce Stil Novo, che si distingue per il suo stile raffinato e per l’elevazione della figura femminile a simbolo di virtù e di grazia quasi divina, riflettendo un amore ideale e platonico, in contrasto con la più terrena poesia cortese precedente. Un elemento distintivo portato dalla Sicilia alla poesia italiana, e successivamente incorporato da Dante e altri poeti del Dolce Stil Novo, è il sonetto, una forma poetica che Jacopo da Lentini, membro della Scuola Siciliana, è tradizionalmente accreditato per aver inventato. Il sonetto, con la sua struttura rigorosa di 14 versi, divenne una delle forme poetiche più amate e utilizzate durante il Rinascimento. Dante non solo assorbì questi elementi stilistici e tematici, ma li trasformò, dando al Dolce Stil Novo una nuova profondità filosofica ed espressiva. Nei suoi scritti, il legame tra le due scuole poetiche è evidente e viene enfatizzato come un fondamento del suo percorso letterario.
Il viaggio. Itinerari reali e simbolici tra Cina, Corea e Giappone
Libro
editore: EDIFIR
anno edizione: 2026
pagine: 168
Uccello dal forte valore simbolico in Asia orientale, "La ghiandaia celeste" è il titolo della nuova collana dedicata a Cina, Corea e Giappone. Il volume inaugurale è interamente dedicato al tema del viaggio, inteso come esperienza fisica, interiore e culturale. Tredici saggi interdisciplinari guidano il lettore attraverso epopee e romanzi classici, itinerari di mercanti ed esploratori, percorsi spirituali e spostamenti di oggetti e idee. Dall’Odissea a Marco Polo, da Dante al monaco coreano Wonhyo, il viaggio si rivela specchio dell’umanità: occasione di incontro con l’Altro, ma anche di continua riscoperta di sé. Un percorso che intreccia storie, tradizioni e pensieri dell’Asia orientale, invitando chi legge a vivere un’esperienza odeporica unica e appassionante.
Cecco, l'eretico
Alberto Candi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Clueb
anno edizione: 2026
pagine: 240
La tradizione delle opere di Boccaccio. Cantieri aperti e prospettive di ricerca
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2026
pagine: 324
In occasione del 650° anniversario della morte di Giovanni Boccaccio, questo volume raccoglie gli Atti di un convegno tenutosi a Napoli nel novembre 2023 dedicato alle più recenti ricerche filologiche e linguistiche sulle opere del Certaldese. Segno di una stagione di studi vivace, animata da giovani ricercatori, il libro si propone come primo approdo di queste nuove indagini e punto di partenza per future edizioni dei testi boccacciani.
Rivisitazioni dell'ebreo e della tradizione biblica nella letteratura e nel teatro italo-iberici (secc. XVI-XVIII)
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2026
pagine: 116
La rappresentazione dell’ebreo come figura dell’alterità è stata presente nella penisola iberica fin dall’epoca medievale, e sempre da tempi remoti tale figura emergeva nell’immaginario letterario iberico in opere polemizzanti, satiriche o moraleggianti. Ma oltre ai testi teatrali e narrativi stereotipati, scritti da autori di origine non ebraica, esisteva una altrettanto vasta e spesso meno conosciuta letteratura giudaica – prodotta da ebrei italiani, spagnoli o portoghesi, da ebrei convertiti (marrani), o in forma anonima – che permette di studiare da una prospettiva diversa la figura dell’ebreo e la sua cultura. Il presente volume esamina le varie raffigurazioni dell’ebreo per la sua natura multisfaccettata e non univoca, e le rivisitazioni della tradizione biblica in ambito letterario e teatrale italiano, portoghese e spagnolo di epoca moderna.
Boccaccio lettore di Giuseppe Flavio. Le postille alle Antiquitates Iudaicae nel ms. Firenze, BML, Plut. 66.1
Silvia Finazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2026
pagine: 324
Il volume offre l’edizione integrale e commentata delle oltre 1000 annotazioni lasciate da Boccaccio, insieme a quattro piccoli disegni, in margine alle Antiquitates Iudaicae di Giuseppe Flavio nel ms. Plut. 66.1 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Si tratta di un codice in scrittura beneventana prodotto a Montecassino nel secolo XI, che trasmette il testo nella traduzione latina cassiodorea. L’edizione è preceduta da uno studio introduttivo nel quale si fornisce la descrizione del manoscritto, si affrontano il problema della datazione e dell’attribuzione di note e disegni, si propone una distinzione tipologica di tutti gli interventi boccacciani e infine si illustrano i criteri editoriali adottati.
Quel che Catone non sa. Studi sull'Antipurgatorio
Angelo M. Mangini
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2026
pagine: 152
Il volume rilegge l’Antipurgatorio dantesco, esplorandone gli aspetti che ‘eccedono’ e talvolta contraddicono il rigorismo etico incarnato dall’eroe stoico che ne custodisce la soglia: Catone l’Uticense. Questa lettura restituisce al Purgatorio la sua profonda dimensione relazionale e consente di riconoscere nella seconda cantica un percorso di salvezza fondato sulla relazione e sulla cooperazione spirituale, che implica un superamento della contrapposizione fra umano e divino, libertà e grazia, giustizia e misericordia.
Da Narnia alle Guerre Stellari. La funzione terapeutica delle fiabe moderne
Claudio Mattia Serafin, Roberto Fornara
Libro: Libro in brossura
editore: Linea Edizioni
anno edizione: 2026
pagine: 320
Negli ultimi cinquant’anni, grazie ad autori quali J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis, J. K. Rowling e George Lucas, il fantasy britannico e statunitense ha conquistato i cuori dei lettori e degli spettatori. Ha portato tutti quanti noi in luoghi straordinari, ci ha messo in contatto con personaggi carismatici e, soprattutto, ha stimolato la nostra immaginazione, le domande fondamentali, arrivando addirittura a modificare la traiettoria del destino culturale umano. Qual è oggi la funzione narrativa e filosofica della fiaba e del folklore sovrannaturale? I due autori, un giurista e un medico, provano a rendere omaggio alla potenza infinita del mito.
L'oratore scriteriato
Luigi Spina
Libro: Libro in brossura
editore: Eutimia
anno edizione: 2026
pagine: 168
Il tiranno
Coluccio Salutati
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2026
pagine: 152
Finito di scrivere e divulgato nell’estate del 1400, il piccolo trattato sul tiranno appartiene a pieno diritto ai classici del pensiero politico del travagliato periodo di trapasso dal medioevo alla prima modernità. Il suo autore, il cancelliere della Repubblica fiorentina Coluccio Salutati (1331-1406), amico e corrispondente di Petrarca e di Boccaccio e devoto cultore della memoria e del pensiero di Dante, a quel tempo aveva già pubblicato le sue opere maggiori: il De seculo et religione (1381-1382), il De verecundia (1391), il De fato et fortuna (1396) e il De nobilitate legum et medicine (1399). L’ormai settantenne umanista affrontava un soggetto difficile e controverso com’era quello, in tempi di rivolgimenti costituzionali frequenti, del potere illegittimo per acquisto o per esercizio e dei possibili rimedi contro di esso. Lo sosteneva la sua solida dottrina giuridica insieme alla sua vastissima cultura storico-letteraria. Nel trattato, diviso in cinque capitoli, Salutati indaga il fenomeno tirannico: parte dall’etimologia e passa poi alle definizioni vere e proprie, debitrici verso la letteratura giuridica contemporanea e in particolare verso il De tyranno di Bartolo da Sassoferrato (1314-1357). Il cuore del trattato è però nei tre capitoli che riguardano Cesare: se sia stato un tiranno, se sia stato ucciso giustamente e se Dante abbia errato o no nel precipitare nel profondo dell’inferno, tra le fauci di Lucifero, i suoi assassini e capi dei congiurati, Bruto e Cassio, come traditori di colui che per disegno divino era giunto al principato. In polemica con Cicerone, e soprattutto con i teorici della liceità del tirannicidio come Giovanni di Salisbury, l’opera è apparsa spesso di problematica interpretazione, se posta a confronto con gli ideali repubblicani della Firenze del tempo e dello stesso Salutati.

