Passigli: PASSIGLI POESIA
Il poeta nel vento. E altre poesie
Artur Lundkvist
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 2000
pagine: 71
Canti d'ombra e altre poesie
Léopold Sédar Sénghor
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 2000
pagine: 176
Fine del mondo. Testo spagnolo a fronte
Pablo Neruda
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2000
pagine: 238
"'Fine del mondo' si chiude su una data, 1970, e su una prospettiva di altri trent'anni indecisi. In Neruda permane il dubbio intorno alla loro essenza, di "fiori" o di "fuoco", vale a dire se riserveranno all'uomo cose positive o negative. Ancora una volta il poeta non abdica al suo dovere verso l'umanità, al compito di stabilire la nuova tenerezza nel mondo, di affermare la sopravvivenza, su questo crepuscolo del secolo, dell'uomo infinito, e il raggiungimento inevitabile della felicità... Esaltatore dell'"uomo infinito", di ciò che in altra epoca definì "più grande del mare e delle sue isole", il poeta è cosciente che sarebbe un crimine abbandonare a se stessa l'umanità, lasciarla ripiegare su prospettive di morte." (Giuseppe Bellini)
Nostalgia di Ulisse. Poesie (1981-1999)
Mario Specchio
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 78
Il flauto di vertebre. Prime poesie 1912-1916
Vladimir Majakovskij
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 174
"Amavo profondamente le prime poesie di Majakovskij. Sullo sfondo delle pagliacciate dell'epoca la sua serietà era grave, severa, dolente, era così insolita! Era una poesia magistralmente scolpita, altera, demoniaca e al tempo stesso terribilmente condannata, agonizzante, quasi implorante soccorso." (Boris Pasternak)
Hic et nunc. Poesie (1985-1998)
Fabrizio Dall'Aglio
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 66
Trentacinque sonetti. Testo inglese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 93
"Nel 1918 usciva a Lisbona una piccola raccolta di poesie inglesi di Fernando Pessoa. Il suo titolo era semplice e al tempo stesso evocativo: "35 Sonnets". Lo scrittore vi aveva raccolto i suoi sonetti shakespeariani, che aveva iniziato a comporre dal 1910. Perché Fernando Pessoa, per la sua prima pubblicazione autonoma, sceglie come modalità poetica il sonetto elisabettiano? Egli lo elegge a suo mezzo espressivo perché in sé esso racchiude molto di ciò che Pessoa voleva far conoscere della sua poesia nel momento del suo esordio "pubblico"." (dalla prefazione di Ugo Serani)
Diario di poeta e mare. Testo spagnolo a fronte
J. Ramón Jiménez
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 319
È stato giustamente rilevato che con il Diario di poeta e mare (1917) s'inaugura il secondo tempo della poesia juanramoniana; e se è vero che al momento del suo viaggio negli Stati Uniti Juan Ramón Jiménez (1881-1958, Premio Nobel per la letteratura nel 1956) è già un poeta riconosciuto discepolo del maestro nicaraguense Rubén Dario e amico di Antonio Machado e Miguel de Unamuno - è pure vero che è proprio a partire dal Diario, e con le raccolte immediatamente successive Eternità, Pietra e cielo, Bellezza, che il poeta si fa 'maestro' a sua volta, diviene capofila di tutta una nuova fioritura di poeti di poco più giovani, da Garcia Lorca a Salinas, da Guillén ad Alberti. "Che cos'è, nella sua essenza, il Diario di poeta e mare?", si chiede Francesco Tentori Montalto nella prefazione a questo volume: "La definizione migliore è quella che ne dà il poeta stesso chiamandolo 'breve guida d'amore in terra, mare e cielo'; purché con amore s'intenda non tanto quello che guidò Juan Ramón da Madrid a Moguer, Siviglia, Cadice, Jerez, sul transatlantico per New York, e di qui a Boston e ancora a New York, nel New Jersey, a Philadelphia e Washington, ora in compagnia di Zenobia che aveva appena sposato; ma, soprattutto, quello di cui il poeta arde per la vita universale e indivisa...".