Introduzione e traduzione di Bruno Nacci. Una Louisiana di lussureggiante bellezza percorsa dal maestoso Mississippi fa da scenario a questi due brevi romanzi che Chateaubriand aveva concepito in origine come episodi dell'epopea indiana dei Natchez e volle poi includere neIl genio del cristianesimo prima di darli alle stampe come testi autonomi. Atala (1801) racconta l'infelice e sventurato amore di Chactas, un giovane indigeno, per la figlia di uno spagnolo e di un'indiana convertitasi al cristianesimo.René (1805), sorta di autobiografia romanzata dell'autore, dipinge la malinconia delle passioni di un giovane francese che, in fuga dall'Europa e da un tormentoso passato, va in cerca di sé stesso nelle selvagge colonie americane e viene adottato da un indigeno. Nutriti dal gusto settecentesco per l'esotismo e dagli echi rousseauiani del mito del «buon selvaggio», i due racconti intrecciano un sentimentalismo idilliaco a vaghe seduzioni religiose e, soprattutto nella figura di René, anticipano la sensibilità acuta e malata dell'eroe romantico in cui si riconoscerà un'intera generazione di scrittori, da Sainte-Beuve a Lamartine.
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Atala-René
Titolo | Atala-René |
Autore | François-René de Chateaubriand |
Traduttore | Bruno Nacci |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | I grandi libri, 392 |
Editore | Garzanti |
Formato |
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Pagine | 160 |
Pubblicazione | 06/2006 |
Numero edizione | 11 |
ISBN | 9788811363927 |