Il titolo della prima composizione, Parole in corsivo, si ispira all'antico stile paleografico nel quale molte scritture erano caratterizzate da un tratteggio celere e inclinato che, spesso, univa le lettere vicine: una scrittura veloce utile a seguire la velocità dei pensieri per non abbandonarli all'oblio. Queste Parole in corsivo si rincorrono a fissare riflessioni e immagini distinte nella loro diversità, ma concatenate, l'una richiama l'altra, la luce serena s'inquina nell'oscurità dell'angoscia, l'angoscia si placa nella nostalgia, i vivi sono metafore dei morti e i morti metafore dei vivi. L'amore si appiglia al codice cortese. Nella seconda composizione, Herbarum voces, alle creature vegetali viene riconosciuta una sensibilità: le loro voci silenziose ricordano la loro storia naturale, il loro ruolo nel mito e nella storia, la loro distruzione. Come nelle favole antiche parlavano gli animali, in queste liriche gli alberi e le piante sussurrano agli umani ricordi zampillanti dall'occulta sorgente della memoria della natura che accomuna tutti i viventi.
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Composizioni
| Titolo | Composizioni |
| Autore | Maria Grazia Bajoni |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Il portone. Letteraria poesia, 107 |
| Editore | Edizioni ETS |
| Formato |
|
| Pagine | 100 |
| Pubblicazione | 05/2024 |
| ISBN | 9788846768117 |
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