Il profilo unico delle montagne, o meglio ancora, le cime delle montagne, costituivano un segno di identità e di individualità imprescindibile delle antiche tribù nomadi. In un'esistenza fatta di precarietà e di erranza, di vite brevi, di assenza di certezze, di lotta per la sopravvivenza, i rilievi che si innalzavano sopra le valli erano una presenza fissa, un punto di riferimento, un legame permanente fra le generazioni e il territorio. Spesso il loro nome significava semplicemente "Grande Madre". Si sa per certo che per le civiltà alpine e montanare il luogo più venerato era proprio la cima delle montagne legate a un'entità femminile, protettiva, includente, la Dea della montagna, che offriva ai suoi popoli continuità culturale, rituale, emotiva, nonché protezione dai dominatori che venivano invasi dal panico al solo pensiero di dover attraversare le "selve oscure".
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La Dea della montagna. Le Grandi Madri e la resistenza all'Impero
Titolo | La Dea della montagna. Le Grandi Madri e la resistenza all'Impero |
Autore | Michela Zucca |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
Collana | Le civette di Venexia |
Editore | Venexia |
Formato |
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Pagine | 344 |
Pubblicazione | 02/2024 |
ISBN | 9788899863937 |
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