Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Astrolabio Ubaldini: Psiche e coscienza

Psicoterapia senza l'Io. Una prospettiva buddhista

Psicoterapia senza l'Io. Una prospettiva buddhista

Mark Epstein

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 216

La diffusione delle tradizioni spirituali buddhiste nel mondo occidentale ha risvegliato negli ambienti psicoterapeutici un profondo interesse per le pratiche meditative orientali che sembrano condividere il loro stesso obiettivo: la liberazione dalla sofferenza psichica attraverso l'autoconsapevolezza. Ma adottare semplicemente la meditazione come un'ennesima tecnica terapeutica pone non pochi problemi, soprattutto quando ci si scontra con la nozione sconcertante della non esistenza dell'io, che costituisce proprio l'assunto centrale della filosofia buddhista. Per questo, nonostante la curiosità, buddhisti e psicoterapeuti hanno mantenuto per lo più una distanza guardinga. Mark Epstein, meditante e psicoterapeuta, si propone appunto di facilitare il dialogo tra le due discipline, chiarendo innanzitutto i gravi fraintendimenti che impediscono loro di collaborare in modo proficuo. Le sue considerazioni sfatano tante concezioni erronee sul buddhismo (che sia una fuga dal mondo alla ricerca di un annientamento nichilista nel nulla, oppure una regressione a uno stato narcisistico infantile), ma offrono anche interessanti paralleli con concetti psicoanalitici quali il falso sé di Winnicott e l'attenzione fluttuante, consigliata da Freud agli analisti, e molto simile alla presenza mentale dei buddhisti.
19,00

Trauma e psicopatologia. Un approccio evolutivo-relazionale

Trauma e psicopatologia. Un approccio evolutivo-relazionale

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 440

Questo libro propone una riformulazione del trauma in termini evolutivo-relazionali, come risultato della mancata elaborazione delle emozioni traumatiche, ovvero di quelle emozioni non simbolizzate nell'ambito delle relazioni primarie. Il bambino, se maltrattato, non può sviluppare l'autostima e la capacità di comprendere gli stati mentali propri e dell'altro, qualità necessarie a esplorare con fiducia l'ambiente circostante e quindi a costruire relazioni significative. Le esperienze croniche di trascuratezza hanno effetti negativi su svariate aree del funzionamento del bambino dando origine, ad esempio, a somatizzazione, difficoltà di sintonizzazione emotiva, mancanza di controllo degli impulsi, come anche, nei casi più gravi, a stati dissociativi. La perdita di una base sicura, insomma, rappresenta una condizione traumatica capace di predisporre il soggetto alla depressione, alla dipendenza patologica, ai disturbi del comportamento alimentare. E non sempre è in relazione con maltrattamenti espliciti, come indica il fatto che la disorganizzazione dell'attaccamento è per lo più connessa a esperienze traumatiche irrisolte del genitore, le quali si riflettono sullo stato dissociativo del bambino. Il presente volume esamina le possibili relazioni causali fra le esperienze traumatiche e la psicopatologia, a partire dalla teoria dell'attaccamento, dell'infant research e dalle recenti scoperte neuro-biologiche sulla natura relazionale della mente.
35,00

Il muro dell'anoressia mentale

Il muro dell'anoressia mentale

Domenico Cosenza

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 210

Questo libro è una lettura del muro impermeabile che l'anoressica, immersa in un godimento pieno e irrelato, e nel rifiuto del legame sociale e della cura, pone tra sé e l'Altro. Alla base dell'anoressia, intesa qui come sintomo e non come disturbo, non c'è infatti soltanto un rifiuto del cibo, del proprio corpo come sessuato, della propria immagine allo specchio, ma un fondamentale rifiuto dell'Altro che si esplica nell'azzeramento della portata evocativa della parola e nell'assenza di domanda e di transfert. L'anoressia sfida quindi radicalmente proprio le pratiche di cura sorte dal ceppo freudiano, le cure di parola, e innanzi tutto la psicoanalisi, che secondo l'autore può operare sul godimento reale alla base del sintomo solo a partire da un uso della parola non semantico, ma piuttosto legato alla sua dimensione di atto. Il clinico non ha il compito di normalizzare il negativismo anoressico, perché questa direzione spesso collude con l'altro versante del sintomo, in cui il soggetto risponde con adesività compiacente alla domanda dell'Altro, sia esso il genitore o il curante. Cercherà piuttosto di illuminare l'enigma del rifiuto anoressico a partire dalle quattro funzioni fondamentali che, a seconda della particolare posizione assunta dalla paziente, esso riveste: domanda inconscia d'amore, difesa dalla pulsione, tentativo di separazione e modalità di godimento.
18,00

La regolazione degli affetti e la riparazione del sé

La regolazione degli affetti e la riparazione del sé

Allan N. Schore

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 464

Secondo Peter Fonagy l'opera di Schore ha "radicalmente trasformato la nostra comprensione psicoanalitica dei disturbi psicologici". La questione di come e perché le prime relazioni della vita abbiano un'influenza così straordinaria su tutto ciò che avverrà in seguito va molto oltre ogni previsione della psicoanalisi degli inizi e costituisce un problema fondamentale non solo per la disciplina di Freud ma per tutte le scienze umane. Come fanno le esperienze precoci, specialmente le esperienze affettive vissute con chi si prende cura dell'infante nei primi momenti di vita, a organizzare i modelli di crescita strutturale che hanno come esito l'espansione delle capacità funzionali dell'individuo in via di sviluppo? Per Schore, la possibilità dell'infante di sintonizzarsi con la mente di altre persone si rivela fondamentale per la maturazione dei circuiti cerebrali che mediano le sue capacità di autoregolazione: la relazione madre-bambino produce dunque veri e propri cambiamenti cerebrali. Questo studio, che fa parte di una trilogia sul rapporto tra regolazione affettiva e organizzazione del Sé, affronta i temi cruciali dello sviluppo della mente, analizzando e illustrando con approccio interdistiplinare i possibili apporti delle neuroscienze alla psicoanalisi e alla psicoterapia.
38,00

Colloqui con i bambini. La tecnica dello scarabocchio nella pratica clinica

Colloqui con i bambini. La tecnica dello scarabocchio nella pratica clinica

Michael Günter

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 240

D. W. Winnicott sviluppò tra il 1964 e il 1968 un tipo di intervento applicabile nel primo colloquio con bambini come strumento diagnostico-terapeutico, e lo chiamò squiggle game, ossia il 'gioco dello scarabocchio'. Egli lo presentava al bambino semplicemente così: "Io chiudo gli occhi e faccio uno scarabocchio sul foglio; tu ci disegni sopra e lo fai diventare ciò che vuoi. Poi tu fai un tuo scarabocchio su un altro foglio e io lo faccio diventare ciò che voglio". È essenziale comprendere che questa non è mai stata considerata da Winnicott una 'tecnica', ma solo un modo per entrare in rapporto col piccolo paziente, per creare un colloquio con lui. Per Winnicott la psicoterapia stessa è qualcosa che ha a che fare con due persone che giocano insieme, e il gioco dello scarabocchio serve, appunto, a creare uno spazio in cui possa esprimersi il potenziale ludico della mente infantile. Quando ciò avviene, il bambino si apre interamente e crea col terapeuta una relazione densa, piena e fiduciosa che è molto raro poter raggiungere con altri mezzi in un primo contatto. Dopo un'ampia rassegna del lavoro di ricerca che a partire da Winnicott è stato elaborato sul gioco dello scarabocchio, l'autore presenta in grande dettaglio quattordici casi di intervento con bambini e adolescenti, quasi tutti riportati integralmente, con i disegni annessi e i punti salienti del colloquio che si è instaurato tra terapeuta e paziente a proposito dei disegni stessi.
20,00

Psicoterapia psicoanalitica. Verso una tecnica di interventi specifici

Psicoterapia psicoanalitica. Verso una tecnica di interventi specifici

Hugo Bleichmar

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 452

L'autore si propone di offrire un fondamento teorico a una pratica terapeutica che, riconoscendo la sostanziale e incriminabile diversità tra individuo e individuo, sia capace di superare la tendenza diffusa ad applicare interventi monocordi a qualsiasi tipo di quadro psicopatologico e a qualsivoglia struttura di personalità. E, per non fermarsi al piano delle affermazioni generali, accompagna alla presentazione di questi fondamenti teorici una descrizione dettagliata di modalità tecniche di intervento il più specifiche possibili, non solo rispetto alle diverse configurazioni psicopatologiche ma anche rispetto alle varianti e ai sottotipi di ciascuna di esse. Bleichmar definisce il suo modello "modulare-trasformazionale", rimandando con tale denominazione alla complessità di un funzionamento psichico che non si basa su principi trascendenti le sue diverse componenti, ma sull'articolazione di diversi "moduli motivazionali" che interagiscono all'interno della psiche generando specifiche configurazioni. In questa chiave Bleichmar ripercorre e rielabora le tradizionali dimensioni della psicopatologia, i fondamenti freudiani della teoria della cura e i principali strumenti di intervento psicoterapeutico.
36,00

Forme della consultazione psicoanalitica

Forme della consultazione psicoanalitica

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 240

La consultazione ha la specificità di accogliere la sofferenza che costringe una persona a chiedere aiuto. Per questo richiede preparazione, esperienza, conoscenze, oltre che un setting adeguato. È uno dei momenti più importanti del processo psicoanalitico perché decide il destino di una domanda e del possibile attivarsi di una fiducia che motivi alla cura. L'ipotesi di ricerca che guida il tipo di consultazione prolungata proposto nel libro si basa sull'idea di permettere al paziente l'accesso a una prima significativa esperienza psicoanalitica che abbia un valore in sé, un suo ritmo aderente ai movimenti interiori, una sua compiutezza. Questo modello di consultazione richiede di conseguenza un setting la cui durata, se pure limitata, non sia definita in anticipo, e dove la conclusione dipenda dal prodursi di nuovi collegamenti, punti di vista e significati che diano forma alla domanda portata. L'idea comune a tutti gli autori è quindi quella di una consultazione che renda possibile una trasformazione iniziale nel paziente. Si evidenzia in questo modo la differenza tra la diagnosi psicoanalitica e quella psichiatrica. La prima è antinosografica, poiché consiste in una conoscenza costruita attraverso l'incontro con il paziente, con il suo modo di reagire e con le sue risorse; il suo oggetto, a differenza della diagnosi psichiatrica, non è la malattia ma la persona.
18,00

Il sé nel corpo. Movimento e psicoanalisi

Il sé nel corpo. Movimento e psicoanalisi

Katja Bloom

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 252

Se il linguaggio del corpo si articola nel movimento e quello della mente nel pensiero, è pur vero che il corpo può parlare alla mente e che la mente può mutare il corpo. Questo è appunto un libro che si propone di parlare al corpo del lettore, stimolando in lui quella stessa attenzione corporea che nel lavoro clinico del terapeuta può aiutare la comprensione dei processi emotivi del paziente. Il testo offre una nuova prospettiva alla connessione tra articolazione verbale e non verbale nel setting terapeutico. Accanto a un ricco panorama teorico del percorso attraverso cui la psicoanalisi ha dato sempre maggiore rilievo alla dimensione corporea del Sé (partendo da Freud e passando per Melanie Klein, Bion, Winnicott e i recenti apporti delle neuroscienze), l'autrice fornisce un possibile modello di interazione con le discipline del movimento: in particolare la Laban Movement Analysis, che codificando il repertorio delle unità motorie fornisce un lessico delle forme e delle emozioni. La Bloom - danzatrice, coreografa, docente e terapeuta riflette sull'apporto che le discipline del movimento possono dare all'analisi dei fenomeni di transfert e controtransfert e, viceversa, sul contributo che la teoria psicoanalitica può offrire a consolidare le fondamenta teoriche della danza movimento terapia.
21,00

Legami danneggiati

Legami danneggiati

Michael Eigen

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 202

Una delle difficoltà maggiori della vita è che i legami che nutrono comportino anche dei danni. Eigen in questo libro ci incoraggia a guardare, e per quanto possibile affrontare, le ferite prodotte dai legami di cui abbiamo bisogno per vivere. E la terapia, dandoci l'occasione di rallentare le cose, di rielaborare momenti di ferita/rigenerazione, di assaporare e digerire in parte ciò che normalmente passa inosservato, può essere un modo in cui la vita cerca non solo di riparare i danni e disintossicarsi, ma anche di arricchirsi e rigenerarsi.
17,00

Il bambino maltrattato. Le radici della depressione nel trauma dell'abuso infantile

Il bambino maltrattato. Le radici della depressione nel trauma dell'abuso infantile

Antonia Bifulco, Patricia Moran

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 268

Una donna su quattro ha subito nell'infanzia gravi forme di abbandono o di abuso, e questi eventi raddoppiano il rischio di depressione nell'età adulta. Con le parole delle donne intervistate nel corso di una ricerca ventennale, le autrici delineano un quadro vivo degli effetti a lungo termine di esperienze infantili traumatiche. Al testo è accluso il questionario CECA, un test autosomministrabile validato scientificamente, che misura l'incidenza dell'esperienza traumatica all'interno della storia familiare.
19,50

La psicoterapia genitore-bambino

La psicoterapia genitore-bambino

Tessa Baradon

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 279

Sin dalle origini la psicoanalisi ha riconosciuto che i mondi interni di una generazione si trasmettono a quelle che seguono. Le terapie genitore-bambino a orientamento psicodinamico si fondano sull'assunzione che l'esperienza di sé del bambino prende vita grazie all'interazione con l'Altro significativo, e che, sebbene le prime relazioni siano immerse in una dimensione sottocorticale e presimbolica, la mente e lo sviluppo del bambino sono in gran parte forgiati dalle dinamiche relazionali con le figure di attaccamento primarie. Il "paziente" quindi non è né il genitore né il bambino, ma la loro relazione, e per questo la psicoterapia congiunta si delinea come la modalità elettiva di intervento in presenza di difficoltà interpersonali. Questo libro offre un resoconto chiaro, esauriente e razionale del modello utilizzato nell'ambito del progetto genitore-bambino dell'Anna Freud Centre, fornendo un ricchissimo materiale clinico che permette di ricostruire lo sviluppo del processo terapeutico nell'intervento con le singole famiglie e con i gruppi. Partendo dalle recenti scoperte neuroscientifiche che hanno evidenziato come sin dalla nascita l'essere umano abbia molti strumenti per leggere e comprendere i segnali inviati dal mondo circostante, il modello presentato considera il bambino un soggetto attivo e creativo nel percorso terapeutico e illustra le tecniche che promuovono la sua partecipazione.
23,00

La dissociazione somatoforme. Elementi teorico-clinici e strumenti di misurazione

La dissociazione somatoforme. Elementi teorico-clinici e strumenti di misurazione

Ellert R. S. Nijenhuis

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 308

Tra le operazioni difensive che la mente umana può mettere in atto per contrastare il dolore, la dissociazione è certamente uno dei meccanismi più arcaici e immediatamente disponibili, cui l'essere umano può ricorrere sin dalle prime fasi dello sviluppo per preservarsi dalla minaccia di disgregazione psichica. In questo testo l'autore presenta un approccio scientifico rivoluzionario allo studio dei fenomeni dissociativi, che vengono presi in esame nelle loro componenti somatiche non meno che in quelle psicologiche. L'ipotesi dell'autore è che la dissociazione potrebbe essere letta come sistema di reazione difensiva animale alla minaccia predatoria: molti pazienti, infatti, presentano sintomi somatici cronici di natura dissociativa (come il congelamento e l'intorpidimento) che possono essere paragonati alle strategie universali di sopravvivenza delle specie animali. Negli esseri umani, pertanto, la dissociazione potrebbe essere il risultato di un'istintiva risposta di sopravvivenza. L'autore elabora dunque il suo 'modello degli stati difensivi' e lo mette in relazione con gli studi sull'isteria di Pierre Janet e con il modello degli stati comportamentali di Frank Putnam.
24,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.