Il Lavoro Editoriale
Life of Federico Barocci
Giovan Pietro Bellori
Libro: Libro rilegato
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
Life of Federico Barocci
Giovan Pietro Bellori
Libro: Libro rilegato
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
La città appenninica. Cronache dalla ricostruzione
Daniele Salvi
Libro
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
pagine: 200
Barocci dentro e fuori Bellori
Barbara Agosti, Anna Maria Ambrosini Massari
Libro
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri. Atti del convegno internazionale di studi
Tiziana Maffei, Raffaele Orlando
Libro
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
Stocco e baccalà. Vite e vie italiane del merluzzo, tra commerci, ricette e racconti di vita
Libro: Libro in brossura
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
pagine: 330
La tarda Maniera. Da Vasari a Barocci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
Il caffe. Una storia in tazzina: tra memorie, arte, caffettiere e servizi alla scoperta di questa bevanda coloniale
Libro: Libro in brossura
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2025
pagine: 342
"Il Conviviale giunge in questo volume della sua collana ad indagare una bevanda graniticamente iconica e con- notante, oltre che indispensabile e irrinunciabile, carica di diversi e molteplici piani di lettura e chiavi interpretative. Il caffè difatti è un’istituzione, e non solo gastronomica ma autenticamente culturale, e non solo perché candidato al Patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Nel testo di dichiarazione si legge la lapidaria e su- prema motivazione di come «Il caffè espresso italiano ‘insista’ tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli». Difatti durante questi ultimi secoli le svariate tipologie di coppe, bicchieri, tazze e tazzine da riempire con l’inconfondibile bruno fluido aromatico bollente (ma anche compiaciutamente e sapientemente ghiacciato) hanno rappresentato virtualmente occasioni di scambio e incontro tra culture e contesti differenti, quando non addirittura in aperto contrasto. È considerato ora davvero un global food, conosciuto in tutto il pianeta e distribuito varia- mente ovunque, nelle case, nei bar e nei luoghi di esercizio e persino nelle macchinette automatiche disponibili e presenti fin dentro uffici, ospedali e scuole. Ma prima di arrivare a essere così mondiale è passato per gradi dall’essere pianta sconosciuta degli altopiani del vicino Oriente, da lì poi adattato per il clima come coltura ottimale per i nuovi territori sudamericani; nel frattempo però si è codificato come appartenenza distintiva anche e persino di popoli che non lo hanno comunque mai coltivato direttamente nelle proprie terre; tra questi in testa gli italiani con il loro ‘espresso’, quale esempio magistrale di esito felice tra scambio e identità, e quindi interazione progressiva e crescente di civiltà in grado di accogliere, integrare e personalizzare." (dalla Presentazione)