Libri di Annalisa Volpone
La funzione Joyce nel romanzo occidentale
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2022
pagine: 289
Riflettere sulla “funzione Joyce” nel romanzo occidentale significa riflettere sul romanzo tout court. Joyce è al contempo un punto di arrivo e di partenza, uno snodo imprescindibile con cui è necessario fare i conti che lo si voglia o meno. Con Joyce, cioè, non cambia irreversibilmente solo il romanzo, ma anche il modo in cui l’esperienza umana può essere rappresentata e quindi narrata. Nell’osservare il fenomeno attraverso alcune letterature nazionali (francese, spagnola, irlandese e americana) e nel tentare di isolare l’intorno teorico-formale di questa “funzione”, i saggi qui raccolti rendono testimonianza di come gli scrittori “post-Joyce” si siano misurati con questa eredità talvolta percepita come impossibile, altre volte come stimolante, spesso come castrante, ma anche, sorprendentemente, come liberatoria. Questa molteplicità di prospettive, che non ambisce certo a “risolvere” la funzione, invita a riflettere sulla portata epocale della trasformazione/rigenerazione operata da Joyce nella narrativa occidentale.
La funzione Joyce nel romanzo italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2022
pagine: 315
Esiste una funzione Joyce nel romanzo italiano? È possibile rintracciare elementi e questioni che l'esperienza joyciana ha sollevato, e con cui i successivi narratori italiani hanno fatto i conti? È insomma lecito parlare di "funzione Joyce"? Sono queste le domande da cui scaturisce questo volume. In alcuni casi è stato necessario ritornare alla prima ricezione su rivista, in altri si sono indagate l'avanguardia e la neoavanguardia, in altri casi ancora si è puntato l'occhio sugli anni Sessanta o specificamente su Gadda. 11 risultato finale è quello di una fotografia omogenea, che testimonia in che modo Joyce ha influenzato il corso e lo sviluppo del romanzo italiano del XX secolo.
Le novelle del Keepsake
Mary Shelley
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 376
Tra il 1828 e il 1838 Mary Shelley scrive per alcuni annuari letterari che raccoglievano poesie e racconti illustrati, di autori vari. Tra i più apprezzati, il Keepsake nel quale Shelley pubblicò quindici racconti. Offerto come strenna natalizia alle giovani donne della borghesia medio-alta, ogni volume era un oggetto di cui fare sfoggio, un dettaglio di stile. Talvolta veniva donato per celebrare un anniversario o una proposta di matrimonio. Rivolto a un pubblico femminile, fu considerato una pubblicazione minore, ma vi contribuirono autori come Southey e Wordsworth, Coleridge e Scott. Pur costretta in uno spazio “troppo esiguo”, Shelley è capace di sovvertire la vocazione mondana e la rappresentazione del femminile che si vorrebbe proporre per mettere in scena una donna nuova, diversa, che tenta di svincolarsi dalle strettoie di una visione patriarcale, a volte riuscendoci soltanto con la morte. Alle pagine del Keepsake affida i tormenti, le gioie svanite, il suo amore travolgente per il compagno di vita Percy B. Shelley. I racconti si snodano tra la campagna inglese e i paesaggi esotici della Grecia e soprattutto dell’Italia, il paese più amato. Italiani gli scenari più incantevoli; italiane le parole, quando il lessico si fa più intimo e privato. Della potenza distruttiva e creatrice messa in scena in Frankenstein qui restano le macerie, il richiamo al soprannaturale di alcuni racconti, il tentativo di sconfiggere la morte del corpo, ma soprattutto della coscienza e dei ricordi che essa custodisce: il più audace e sublime dei desideri.
Il romanzo modernista europeo. Autori, forme, questioni
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 310
Il volume coniuga peculiarità e costanti del romanzo modernista, nelle sue varie forme e al tempo stesso nelle sue specifiche tradizioni nazionali. I dodici saggi qui raccolti infatti ripercorrono le più rilevanti strategie narrative, mostrando al contempo come queste conducano sempre al medesimo traguardo: quel «mondo nuovo» che sfugge a ogni definizione che abbia la pretesa di essere ultima e definitiva. Inoltre ognuno di questi percorsi è associato all'autrice o all'autore che l'ha maggiormente seguito, ottenendo in questo modo non certo un canone, ma una primordiale mappatura, imperniata su alcuni delle scrittrici e degli scrittori più rilevanti del periodo. E ancor più dei nomi contano le aree culturali e geografiche: il fenomeno modernista infatti abbraccia, spesso con temporalità diverse, contesti molti distanti, che viaggiano dal Portogallo di Pessoa e Almada Negreiros alla Russia di Pasternak, attraversando tutta l'Europa centrale e meridionale di Mann e Musil, Svevo e Kafka, Unamuno e Proust, e ovviamente il mondo anglofono di Joyce e Woolf.
«The common darkness where the dreams abide». Perspectives on Irish gothic and beyond
Libro: Libro in brossura
editore: Aguaplano
anno edizione: 2018
pagine: 360
Il volume offre varie riflessioni sulle declinazioni multiformi e ibride che il gotico presenta nella tradizione letteraria irlandese. I 17 saggi qui proposti coprono un esteso arco temporale, a partire dalla pubblicazione di "Melmoth the Wanderer" (1820) fino alla fine del ventesimo secolo, esplorando un vasto orizzonte tematico attraverso diversi approcci teorici e metodologici. Il focus condiviso è sulla fiction in prosa, con incursioni nella poesia, nel dramma e nelle arti.
La felicità di essere tristi. Saggi sulla melanconia
Libro
editore: Aguaplano
anno edizione: 2017
Al confine tra le emozioni, nel punto in cui tristezza, gioia, memoria e fantasia trovano il loro fragile equilibrio, la melanconia indica una vera e propria categoria estetica. I saggi che compongono questo volume indagano la melanconia nel suo farsi racconto e linguaggio attraverso i secoli, nello specifico ambito della letteratura anglosassone dal XV al XIX secolo. In una prospettiva interdisciplinare, applicando strumenti dell'analisi letteraria, della linguistica e delle neuroscienze, la «English malady» emerge in tutta la sua complessità psicologica, le stratificazioni interpretative, i codici con cui viene elaborata dall'individuo e dalla società, per venire infine distillata nelle forme della letteratura e della poesia. Dall'Anatomy di Robert Burton alla malattia dell'Amleto shakespeariano, dai drammi di John Ford ai travelogue di Henry Fielding, fino alle meditazioni poetiche di John Keats e Oscar Wilde, la letteratura inglese si offre così allo sguardo di filologi e critici ma allo stesso tempo incrocia gli esiti della ricerca linguistica, neurobiologica e psichiatrica.