Libri di Carlo Franco
L'Alessandro di Giustino (dagli antichi ai moderni)
Lorenzo Braccesi, Alessandra Coppola, Giovannella Cresci Marrone, Carlo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2024
pagine: 148
Annali. Testo latino a fronte
Publio Cornelio Tacito
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 1160
L'opera del più grande storico della letteratura latina, percorsa dalla triste constatazione che il governo del mondo sembra non potersi sottrarre all'inevitabilità del male. «Di Augusto si sono occupati storici illustri, ma poi è prevalsa l'adulazione. La storia di Tiberio e di Caligola, di Claudio e di Nerone è stata falsata, per paura finché furono al potere, per odio dopo la loro morte. Io intendo illustrare la fine di Augusto, il principato di Tiberio e tutto il resto sine ira et studio. Non ho motivi di risentimento né ragioni per una particolare benevolenza verso quei principi». Gli "Annales" si aprono con questa solenne professione di imparzialità, ma Tacito, nel raccontare gli anni tra la morte di Augusto e la fine di Nerone, non è imparziale. Il meno che si possa dire è che è sovranamente tendenzioso. Non altera i fatti, sa presentarli però con un montaggio micidiale, e poi sottolinea, allude, commenta, insiste. Si pone di fronte alla storia con uno sguardo spietato, senza illusioni, di chi sa che l'unica alternativa all'impero è il caos, la guerra di tutti contro tutti.
Il Trionfo della morte. Lo specchio della vita umana (1627). Capolavoro del pittore Giovanni Battista della Rovere
Arabella Cifani, Franco Monetti
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 48
Nel 1627 il giovane pittore Giovanni Battista Della Rovere (Torino, 1603 c. – 1631 c.) dipinge la grande tela del Trionfo della morte, detto anche «Specchio della vita umana». In origine destinata alla chiesa torinese di San Francesco d’Assisi, appare quasi profetica, alla vigilia della grande peste manzoniana del Seicento. L’opera è ricca di simboli ed ammonimenti; al centro sta la ruota della vita con teschi di papi, imperatori, vescovi, sultani, re orientali, dogi, re e cardinali, e con scritte di severa riflessione sulla fragilità della vita umana. L’identica iconografia, affascinante e unica nel suo genere, è presente in Spagna, Francia, Germania e Polonia. Il capolavoro è ora parte delle collezioni permanenti del Museo Diocesano di Torino. Presentazione di Cesare Nosiglia. Introduzione di Carlo Franco.
Manuale di storia greca
Carlo Franco, Elisabetta Poddighe
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2015
pagine: 288
Il liceo «Raimondo Franchetti»
Carlo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2010
pagine: 144
Intellettuali e potere nel mondo greco e romano
Carlo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 142
L'incontro tra intellettuali e potere è al centro della riflessione occidentale da quando Platone ne sperimentò i rischi, nella Siracusa di Dionigi il Vecchio; ancor oggi tale rapporto risulta problematico, dopo l'esperienza dei totalitarismi e dei loro "collaboratori" culturali. Il testo ripercorre la storia degli intellettuali del mondo greco-romano, da Omero ad Agostino, che "pensarono" il potere o posero la propria sapienza al suo servizio, per guidarlo o legittimarlo, ed evidenzia come spesso la prossimità ai potenti comportasse crisi, compromessi, lacerazioni mortali, di cui è ben rappresentativo il caso di Seneca.
La libreria «toletta»
Carlo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2006
pagine: 44
La libreria «Toletta». Il Teatro di Ca' Foscari
Carlo Franco, Anna Scannapieco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2006
pagine: 144
Quando Napoli andava a vela. Racconti di mare e di un tempo che fu
Carlo Franco, Paolo Rastrelli
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2018
pagine: 197
«Per definizione Napoli è una delle tre capitali della vela agonistica italiana. Le altre due sono Genova e Trieste. Questo dato, che si ottiene sommando le medaglie e i trofei conquistati con le capacità organizzative e strategiche dimostrate nel corso dei decenni, viene accettato senza discutere. Anche dalle città che restano ai piedi del podio. Il mondo della vela, pur tanto variegato e mai in pace con se stesso, rispetta, insomma, il patto non scritto che scandisce il tempo e le vocazioni di ognuna delle tre capitali; e così Genova è la città degli armatori, Napoli è la culla dei timonieri e Trieste la roccaforte dei marinai. Le differenze, se si scende nel dettaglio, sono minime, ma rispecchiano i caratteri delle persone e le etnie dei luoghi. Questo scenario ha subito modificazioni solo per effetto di eventi straordinari; pochi, per la verità, ma tutti oltremodo significativi. Il più rilevante è all'origine di questo libro. Il cortocircuito avviene quando un guardiamarina di Lussinpiccolo, Agostino Straulino - uno degli eroi della pattuglia di ardimentosi che violarono Gibilterra - viene assegnato alla base navale di Napoli e resta immediatamente folgorato dalla qualità e dall'umanità dei marinai di Santa Lucia con cui divide il sonno e la fatica degli allenamenti, finendo col diventare uno dei più forti timonieri di ogni tempo. A quel punto la storia della vela si fa leggenda. Impastata di sudore e passione popolare, non più solo passerella per vip e luccichio di mondanità. Nord e Sud che si uniscono all'ombra di una vela, cullati dal mare del Golfo più bello del mondo. Non si può chiedere di più al caso, e infatti il sodalizio è durato nel tempo e ancora oggi è una delle pietre miliari della storia della vela sportiva. [...] Napoli aveva le carte in regola per diventare la Newport d'Europa, vale a dire una grande "città della vela", portatrice di un grande progetto sportivo, sociale e occupazionale, ma l'obiettivo non è stato centrato. Ora è finita nelle retrovie della storia e mostra di voler rinunciare a un primato che era - ed è ancora - alla sua portata. Il tempo della resa, però, non è ancora giunto, e Napoli potrebbe di nuovo stupire il mondo: ne sono convinti anche a Genova e a Trieste. Gli amici-nemici di sempre». Quando Napoli andava a vela ripercorre le tappe di questa storia e si fa metafora di una città perennemente in bilico tra bene e male, ma ancora capace di sorprendere per la sua creatività.
Diabete e sport. Una grande sfida che parte da Napoli
Carlo Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2017
pagine: 122
Se un diabetico, che ha la vita scandita dall'insulina, riesce a "salire", con altri che soffrono dello stesso male, sul tetto del mondo e a guardare tutti e tutto, malattia compresa, dall'alto in basso, il mondo deve gioire: il più è fatto. In attesa della soluzione definitiva che la scienza ricerca, noi tutti abbiamo acquisito un dato che per secoli ci siamo ostinatamente rifiutati di considerare: il diabete si cura, prima ancora che con l'insulina, con uno stile di vita più dinamico e volitivo, con un'alimentazione adeguata e con la pratica costante di un'attività fisica. Anche agonistica, anche esasperata, purché, naturalmente, controllata dal medico. Detta così, può sembrare una banalità; eppure, abbattere questo muro è costato decenni di lavoro e di scontri, anche all'interno della comunità scientifica - che in alcuni casi si è mostrata refrattaria, al pari della signora napoletana da cento chili e passa, a cui è difficile, se non impossibile, far acquisire il messaggio che 'o piccirillo cresce meglio e più sano con qualche chilo di maccheroni e qualche tonnellata di rnerendine in meno. Dall'alto del Kilimangiaro, a 6.000 metri di altezza e in un'atmosfera sublime e rarefatta, la banalità diventa un messaggio di importanza centrale. Strategica, addirittura. Ecco, questo libro si propone di proseguire, ad altezza d'uomo, questa straordinaria battaglia. E lo fa partendo dalla testimonianza edificante di uno dei padri della Diabetologia moderna, Andrea W D'Agostino, che ha vinto a Napoli una battaglia epocale, sgretolando, se non abbattendo, il muro delle prevenzioni, quando non dell'ignoranza. E vuole raccontare che l'impresa è riuscita perché gli allievi, con il dottor Gerardo Corigliano in primissima linea - sul Kilirnangiaro è salito anche lui, nonostante un attacco di "mal di montagna" - hanno messo in pratica la lezione del maestro. La storia dei 25 anni dell'ANlAD - "Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici" - è questo. Ed è il libro.