Libri di Luca Addante
Le colonne della democrazia. Giacobinismo e società segrete alle radici del Risorgimento
Luca Addante
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 472
Negli anni della Rivoluzione francese i giacobini in Francia furono all’avanguardia nel reclamare la libertà e l’uguaglianza, la giustizia sociale e la sovranità popolare. Un programma fatto proprio da moltissimi italiani, confluiti in un movimento unitario che entrò in scena nel Triennio repubblicano (1796-1799), animando la nascita dell’associazionismo e del giornalismo politici. Il principale obiettivo del movimento era l’unificazione dell’Italia in un unico Stato repubblicano, democratico e costituzionale. Era la prima generazione del Risorgimento che avviava la sua lunga lotta, nel crogiolo politico e ideologico che vide forgiarsi le correnti protagoniste dei due secoli seguenti: il liberalismo, la democrazia, il repubblicanesimo, il socialismo, il comunismo, l’anticolonialismo, il femminismo. Quel primo movimento politico italiano nascondeva al suo interno una società segreta, le Colonne della Democrazia, da cui sorse la misteriosa Società dei Raggi, la prima società segreta del Risorgimento sul cui tronco ne fiorirono altre, tra cui la più nota è la Carboneria. Il libro racconta la nascita del movimento che diede avvio al Risorgimento, perseguendo un programma politico avanzatissimo attuato solo in parte con l’Unità d’Italia e più compiutamente – ma non appieno – realizzato dopo la Resistenza al nazi-fascismo e la Costituente.
I cannibali dei Borbone. Antropofagia e politica nell’Europa moderna
Luca Addante
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 192
Quando le truppe borboniche e sanfediste entrarono a Napoli nel 1799, l’Europa intera rimase sconvolta perché le violenze culminarono in episodi di antropofagia. Ma questi delitti di bassifondi dimenticati costituirono un unicum, un caso isolato? Anche se Napoli è il punto di partenza della narrazione, lo sguardo si allarga poi all’Europa, con una comparazione nella lunga durata che si estende dal tardo Medioevo delle lotte tra guelfi e ghibellini e delle signorie che chiudevano l’esperimento comunale al Cinquecento del Sacco di Roma e delle guerre di religione in Francia; dal Seicento della Rivoluzione inglese e del secolo d’oro olandese fino al Settecento della Rivoluzione francese. Una carrellata impressionante di decine e decine di massacri popolari, coronati dal cibarsi di carne umana, che mostra quanto il cannibalismo in Europa fosse soprattutto un’estrema pratica magico-rituale della politica popolare, fino a un tempo a noi molto vicino. Un’indagine sconvolgente e appassionante, condotta fra storia e antropologia, che riesuma un grande rimosso della storia del Vecchio Continente: il cannibalismo praticato non per fame ma nel fragore della lotta politica.
Tommaso Campanella. Il filosofo immaginato, interpretato, falsato
Luca Addante
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
Un libertino che ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura europea, un irriducibile ribelle per le sue idee politiche, filosofiche e religiose. Nella ricorrenza del 450° anniversario della nascita, Luca Addante ribalta le interpretazioni dominanti sul filosofo, raccontando Tommaso Campanella attraverso le sue rappresentazioni e smascherando l'incredibile stratificazione di miti e di usi politici e apologetici della sua figura, che ne hanno stravolto le originarie fattezze.
Tommaso Campanella. Il filosofo immaginato, interpretato, falsato
Luca Addante
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 243
Un libertino che ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura europea, un irriducibile ribelle per le sue idee politiche, filosofiche e religiose. Nella ricorrenza del 450° anniversario della nascita, Luca Addante ribalta le interpretazioni dominanti sul filosofo, raccontando Tommaso Campanella attraverso le sue rappresentazioni e smascherando l'incredibile stratificazione di miti e di usi politici e apologetici della sua figura, che ne hanno stravolto le originarie fattezze.
Valentino Gentile e il dissenso religioso nel Cinquecento. Dalla Riforma italiana al radicalismo europeo
Luca Addante
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2014
pagine: 292
Nel Cinquecento si impongono nuove concezioni delle libertà e nuovi modi di concepire il mondo indipendenti dalla divinità. Sono concezioni, e pratiche, che hanno avuto un'incidenza decisiva nel lungo e contrastato percorso che porta alla Rivoluzione scientifica, all'Illuminismo e alle rivoluzioni politiche del Sei-Settecento. In questa storia ha avuto una funzione decisiva il movimento degli eretici italiani del Cinquecento al quale Delio Cantimori nel 1939 dedicò il suo fondamentale lavoro. Rifacendosi a questa lezione, che ha ormai il valore di un classico, il volume esamina il radicalismo religioso in Italia e ne segue la circolazione europea, concentrando l'obiettivo su uno dei protagonisti più interessanti ma meno noti: Valentino Gentile.
Giampaolo Alciati della Motta e gli eretici piemontesi nell'Europa del '500
Luca Addante
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2014
Il Cinquecento piemontese fu percorso da numerosi casi di dissenso religioso, non solo i meglio noti valdesi. Piemontesi furono, infatti, alcuni dei leader delle correnti più radicali, come il grande giurista Matteo Gribaldi, il famoso umanista Celio Secondo Curione, il medico (e abilissimo politico) Giorgio Biandrata, tutti esponenti di un'aristocrazia in decadenza, come pure Giampaolo Alciati della Motta, cui è dedicata questa nuova indagine di Luca Addante. Negli anni del trionfo dell'Inquisizione, Alciati abbandonò la natia Savigliano per dirigersi, al pari di tanti altri esuli, nella Ginevra di Calvino. Qui, tuttavia, il rogo del radicale spagnolo Miguel Servet (1553) rivelò nei calvinisti un atteggiamento di fronte al dissenso non meno rigido di quello cattolico. Alciati e i suoi compagni furono allora i protagonisti di uno scontro durissimo contro Calvino, in nome delle libertà di coscienza, di critica e d'espressione. Ciò costrinse la gran parte di loro a una vita in esilio perenne, e Alciati passò dalla Lituania alla Moravia, dalla Transilvania alla Polonia. Le idee del movimento tuttavia si diffusero in tutta Europa, e il movimento radicale con le sue pratiche, i suoi scritti, le sue proteste, la sua propaganda europea ebbe un ruolo decisivo nel rivoluzionare le concezioni delle libertà, portandole dal Medioevo al mondo moderno, e contribuendo a trasformare le libertà da privilegi concessi a pochissimi in diritti che spettano a tutti gli esseri umani.
Repubblica e controrivoluzione. Il 1799 nella Calabria cosentina
Luca Addante
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 174
Il lavoro di Addante riapre con coraggio e determinazione il dossier della Calabria del 1799, sia pure in riferimento alla sola Calabria cosentina, interrogando le fonti per rispondere a questioni cruciali non per la sola Calabria ma per l'intera vicenda della Repubblica napoletana. Molti spunti importanti si potrebbero segnalare di questo lavoro, accolto in questa collana anche per i vari significativi richiami agli argomenti che vi si dipanano da un volume all'altro: dal rapporto fra politica e immagini etnotipiche al tema del linguaggio e della comunicazione; dalla plurisecolare riflessione sulla resistenza al tiranno che irrompe e riesplode nella temperie rivoluzionaria del 1799 a quello delle relazioni fra Italia e Francia: fino alle più generali questioni della lotta politica nella Repubblica napoletana, nell'indissolubile confronto tra rivoluzione e antirivoluzione, repubblicanesimo e insorgenze antirepubblicane.
Eretici e libertini nel Cinquecento italiano
Luca Addante
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2010
pagine: 226
Dubitavano della divinità di Cristo e della verginità della Madonna, dell'autenticità dei vangeli e della trinità, dell'immortalità dell'anima e della creazione: erano i più radicali seguaci di Juan de Valdés ed erano in tanti, dal Sud al Nord della penisola. Fra mondi misteriosi ed esoterici, studi sulla natura, religione e libertinaggio, il movimento valdesiano fu un'eresia capace di attrarre potenti cardinali, gentildonne d'alto rango raffinati umanisti, ma anche semplici preti e umili popolani. Luca Addante racconta la storia affascinante di un movimento non ortodosso, specchio del bisogno di nuove libertà.
Patriottismo e libertà. L'«Elogio di Antonio Serra» di Francesco Salfi
Luca Addante
Libro
editore: Pellegrini
anno edizione: 2009
pagine: 240
Partendo dall'analisi dell'Elogio di Antonio Serra di Francesco Salfi (1802), Luca Addante ne ricostruisce il contesto storico e le radici politiche e culturali. In un'indagine condotta sia sul tempo breve sia sulla lunga durata, l'autore rivela come l'apparente omaggio a uno dei fondatori dell'Economia politica fosse in realtà espressione di quel mondo segreto del dissenso dal quale fiorì la Carboneria. Dissimulando i suoi reali intenti, Salfi avanzava tra le righe propositi eversivi, mirando all'unificazione dell'Italia in uno Stato democratico, libero e repubblicano, progetto da egli perseguito sin dagli anni della Rivoluzione francese. Il tentativo di incitare all'azione rivoluzionaria si legava a quello di tracciare un'identità italiana, obiettivi comuni alla stamperia che aveva edito l'Elogio, vera e propria centrale cospirativa dalla quale uscirono opere come il Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli di Vincenzo Cuoco e alcuni Discorsi di Maximilien Robespierre. Già in quel primo Ottocento Salfi e gli esponenti più avanzati del movimento patriottico rivelavano coscienza di quanto fosse necessario, per fare l'Italia, "fare gli Italiani", proponendo una cultura nazionale che s'alimentava anche di succhi cosmopolitici e locali. Salfi rielaborava in chiave risorgimentale una tradizione patriottica, che Addante ricostruisce in una genealogia che risale da Gaetano Filangieri ad Antonio Genovesi, da Pietro Giannone alla rivoluzione napoletana del 1647-48, fino a Tommaso Campanella.