Libri di Massimo Maiorino
Spleen. Tre opere per la Fondazione Filiberto e Bianca Menna. Catalogo della mostra (Salerno, 4 maggio-30 giugno 2024)
Libro: Libro in brossura
editore: Gli Ori
anno edizione: 2024
SPLEEN è un progetto espositivo che nasce dall'esigenza di riflettere sul ruolo e la posizione che un'istituzione storica dell'arte e della critica contemporanea, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna può avere all'interno del tessuto urbano e socio-culturale della città di Salerno. Le tre installazioni, di collettivo damp, Davide Sgambaro, Marco Strappato, sono state concepite e adattate al contesto della Fondazione con l'obiettivo di costruire una sorta di spazio transizionale dove l'esperienza dell'arte sia al tempo stesso esperienza della vita, dove l'opera d'arte possa inserirsi silenziosamente e luminosamente nella struttura programmata della città, sulla scia della riflessione di Filiberto Menna nella Profezia di una società estetica (1968).
Il museo Hermann Nitsch. Archivio e laboratorio di museologia
Massimo Maiorino
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Paparo
anno edizione: 2024
pagine: 96
Museo monografico e opera d'artista, il Museo Hermann Nitsch di Napoli, nato nel 2008 dal felice sodalizio tra il gallerista Giuseppe Morra e l'artista austriaco Hermann Nitsch, è un exemplum singolare di opera d'arte totale che mette alla prova i canoni della museologia e museografia contemporanee. Riunendo in sé una molteplicità di identità e di forme che ne fanno un museo a "geometria variabile", il MHN è un avamposto critico e un presidio d'avanguardia, rappresentando uno spazio di costruzione e decostruzione del museo e del suo statuto. Della complessità di questo quadro il volume di Massimo Maiorino propone una lettura che tiene insieme museo e città, pratiche partecipative e collezionismo, archivio e teatro, confermando la natura creativa e produttiva di questa istituzione in costante trasformazione.
La pianta dal fiore giallo. Beuys a Napoli
Massimo Maiorino
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2023
pagine: 72
"Da sempre interessato a sperimentare modalità di equilibrata relazione con la natura, attento a svelarne le energie invisibili, a salvaguardare e a proteggere la diversità delle sue forme al di fuori di ogni specismo (esemplare, in questo senso, il tempo dell'attesa e dell'incontro con il coyote di I like America and America likes me, 1975), Joseph Beuys è stato costantemente impegnato a fare dell'arte una vera e propria pratica di difesa della natura, trasformando in vivente materia anche la scultura. grazie innanzitutto alla figura numinosa di Lucio Amelio, amico prima ancora che gallerista, attorno a Joseph Beuys si è sviluppata a Napoli un'avventura artistica e antropologica plurale, le sue laiche liturgie, pedagogiche e salvifiche, sono state il punto d'incontro e di confronto di generazioni diverse di intellettuali e protagonisti della cultura. a distanza di oltre trent'anni dalla mostra vent'anni con Beuys, tenutasi nel 1991 alla galleria Lucio Amelio, questo libro di Massimo Maiorino arriva come un convinto, anche appassionato, 'cenno d'intesa'. un'analisi e un racconto del passato, dell'arte e della critica di fine novecento, che trova le sue ragioni nel presente, in questi anni così bui in cui è ancora più urgente ripensare ai gesti e alle parole di cura, di intransigente riconciliazione di Joseph Beuys. senza nostalgie e senza indulgenze, perché, non possiamo più nascondercelo, anche sotto il vulcano la rivoluzione siamo noi". [dall'introduzione di Stefania Zuliani]
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 175
Segnato da un problematico ossimoro che si annoda nella apparentemente inconciliabile contrapposizione tra archivio ed esposizione, il volume "Archivi esposti. Teorie e pratiche dell’arte contemporanea" vuole riflettere sulle nutrienti convergenze che queste due figure disegnano nella mappa artistica degli ultimi anni. Un legame produttivo tra l’archivio, luogo labirintico e segreto dell’arché – come ha ricordato Derrida – e la dimensione espositiva, spazio cardinale e ambiguo del sistema dell’arte dove verificare le emergenze teoriche e le modifiche dello statuto dell’opera d’arte, ma anche esplicitare le specificità dell’archivio d’arte individuale o istituzionale, dell’archivio come modello, rispetto alla pratica artistica dell’archiviazione. Di quest’articolata costellazione di proposte e declinazioni che orientano il dibattito critico e le strategie artistiche, gli autori del volume – strutturato in quattro porose stazioni d’osservazione Dimenticare l’“archivio”? Aspetti di un dibattito critico; Istituzioni e archivi. Politiche culturali espositive; Esporre l’archivio. Casi studio e trame espositive; Proposte di itinerari – seguono le traiettorie teoriche e le curvature metodologiche, interrogando la struttura proteiforme dell’archivio come una delle principali emergenze del sistema dell’arte contemporanea.
Il dispositivo Morandi. Arte e critica d'arte 1934-2018
Massimo Maiorino
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 219
La figura suprema di Giorgio Morandi, la sua presenza/assenza nelle trame dell’arte e della critica italiana del Novecento, è l’oggetto della proposta di Massimo Maiorino. L’autore ricostruisce ed evidenzia, attraverso la lente teorica del “dispositivo”, mutuata da Gilles Deleuze, le voci e le differenti prospettive, i racconti e le genealogie che l’opera di Morandi ha sollecitato. Muovendo dal seminale scritto di Roberto Longhi del 1934, il saggio ripercorre, chiamandone a raccolta i protagonisti, tutta la scena culturale italiana del Novecento, spingendosi poi fino al primo scorcio del nostro secolo, al fine di dar conto anche delle riletture proposte nel 2014, in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni dalla morte dell’artista. A emergere dall’esame dell’eterogeneità delle analisi e delle ipotesi critiche – espresse in una pluralità di linguaggi che oscillano tra parola e immagine, restituendo così l’ampiezza del sistema dell’arte – è la proteiforme vitalità dell’eredità morandiana e l’inesauribile attualità dell’artista italiano e della sua opera.