Libri di Maurizio Ferrara
Aysuun. Figlia della steppa
Ian Manook
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2025
pagine: 288
Ai confini della Mongolia c'è una donna che resiste: il suo nome è Aysuun, e questa è la storia della sua vendetta. È il 1930 e i sovietici lanciano una “campagna di pacificazione” nei territori della Mongolia e della Tuva per sradicare la cultura nomade. Non hanno pietà per nessuno: saccheggiano le yurte, massacrano i bambini, uccidono chiunque si metta sulla loro strada. Quando una brigata di soldati assale il loro campo, la tredicenne Aysuun e sua madre sono le uniche a sopravvivere. Venticinque anni dopo, mentre è al galoppo sul dorso di uno stallone indomabile, Aysuun incrocia di nuovo lo sguardo del suo aguzzino: è il colonnello Kariakin, venuto a prendere il comando di una fortezza nella steppa. È giunto il momento della vendetta, ma Aysuun sa che dovrà essere più scaltra del colonnello dell'Armata Rossa. Aiutata dal suo uomo, Tumur, durante una corsa di cavalli ruba Tara, il purosangue prediletto di Kariakin, per spingerlo a seguirla. Il colonnello si mette così sulle tracce della donna e dà il via a un temerario inseguimento, che lo condurrà ad attraversare la steppa sconfinata aiutato da un drappello di soldati. Ma chi è la preda e chi il cacciatore?
I fumi del vino
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 80
Tra la fine del 1917 e il gennaio del 1918 Irène Némirovsky, allora non ancora quindicenne, dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione d'ottobre segue la sua famiglia, che lascia definitivamente San Pietroburgo e si trasferisce in Finlandia, in una cittadina della Carelia. Quell'esperienza finlandese ritorna in varie opere della Némirovsky, a cominciare dai due racconti che vengono qui riuniti, "I fumi del vino" e "Aino". La Finlandia aveva goduto a lungo di una certa autonomia dagli zar, e prima della Rivoluzione, come scrive la scrittrice, rappresentava "una specie di periferia elegante di San Pietroburgo". Già dal marzo del 1917 però si era consolidata l'idea di un'indipendenza che era in aperto conflitto con gli obiettivi di Kerenskij — primo ministro russo dopo la caduta degli zar, impegnato nella lotta contro i bolscevichi — e dello stesso Lenin: il Paese era così divenuto anch'esso territorio di scontro. Ne "I fumi del vino" troviamo un episodio oscuro di quel conflitto: il saccheggio delle cantine imperiali. È una vera ubriacatura collettiva che irrompe nel gelo di una lunga notte dell'inverno finlandese: donne, miliziani, risse, svenimenti, in un racconto corale che preannuncia alcune delle pagine più belle del grande romanzo incompiuto, apparso postumo, "Suite francese". Quanto all'altro racconto, ancor più fortemente autobiografico e strettamente legato al precedente, vediamo completarsi la storia di due dei protagonisti de "I fumi del vino", Aino e Hjalmar, mentre tutto intorno continuano a risuonare i cannoni.
Scali in Patagonia e altri scritti
Antoine de Saint-Exupéry
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 115
Scriveva Saint-Exupéry, a proposito degli articoli che veniva via via pubblicando su diverse testate, di saper bene quali rimproveri gli sarebbero stati rivolti: "I lettori di un giornale", osservava, "pretendono reportages concreti, non riflessioni... Ma io ho un altro parere in proposito". Questo suo diverso parere lo troviamo alla base di tutti i suoi articoli, a cominciare da quelli riuniti in questo volume, che lo vedono di volta in volta alle prese con la sua professione di pilota di linea e con la differente geografia dei suoi viaggi, dall'Algeria alla Patagonia, dalla Russia dei soviet alla Spagna della guerra civile. Ma è proprio la "riflessione" che dà a questi articoli il loro sapore particolare e insieme la loro maggiore originalità: quello che interessa a Saint-Exupéry non è infatti il resoconto in sé di storie e paesi, che pure sono presenti nelle sue note di viaggio, ma il racconto di situazioni umane, nella ricerca di quei valori e ideali comuni a tutti che stanno alla base del suo "umanesimo".
La pedina sulla scacchiera
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2016
pagine: 176
Tutto incentrato sulla figura del protagonista, Christophe Bohun, attorno alla quale ruotano i due personaggi femminili e quello del padre, un tycoon dell'acciaio, il romanzo "La pedina sulla scacchiera" (1934) è il racconto di una crisi: crisi economica e finanziaria, certo, ma ancor più crisi di un'intera visione del mondo. Christophe ne è tanto il prodotto quanto una delle innumerevoli vittime. La rovina economica del padre, con l'azienda di famiglia in cui si trova a lavorare da modesto impiegato alle dipendenze del detestato socio che l'ha rilevata, è l'impalcatura che lo sorregge economicamente e lo annienta moralmente. Christophe sente di non avere nulla da spartire con questo impero che il padre ha costruito e disperso, lottando senza scrupoli contro tutto e tutti, persino tramando e corrompendo per incentivare le spese belliche. Ma in lui non c'è traccia di rivendicazione ideale o morale, e tanto meno politica; c'è soltanto una pena infinita, un'inettitudine completa, l'assoluta incapacità di reagire e di amare. Christophe non è certo l'unica "pedina sulla scacchiera"; anzi, egli stesso utilizza le sue due donne - la moglie e l'amante - come proprie pedine, da usare o gettare a seconda del suo umore, rendendosi però sempre più conto che la vera scacchiera in cui si sta giocando la sua stessa vita è una realtà che non gli è mai veramente appartenuta e che sempre più lo consuma.
Fuoco fatuo
Pierre Drieu La Rochelle
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Agli inizi di novembre del 1929, a poco più di trent'anni, si suicidava Jacques Rigaut. Lo scrittore stava ancora tentando di disintossicarsi dall'alcool e dagli stupefacenti, ma il suo suicidio era un destino cui pareva impossibile sottrarsi. In altri tempi aveva ancora potuto scrivere: "Non ci sono ragioni per vivere, ma neppure per morire. La sola maniera che ci resta per testimoniare il nostro sdegno verso la vita è accettarla". Ma il tempo per lui era ormai venuto, e il suo suicidio venne eseguito con estrema cura, dalla scelta dei vestiti, alla cravatta intonata e ben annodata, allo scrupolo di non commettere errori prendendo le misure con un righello per essere sicuro che la pallottola centrasse il cuore. Drieu La Rochelle era amico di Rigaut e quella morte fu per lui un colpo molto profondo. Rigaut era già entrato nelle opere di Drieu quando ancora era vivo, nel racconto "La valigia vuota" del 1921; dopo la sua morte, divenne il protagonista dell'abbozzo narrativo "Adieu à Gonzague", ma, soprattutto, costituì il modello del romanzo "Fuoco fatuo" (1931), che resta probabilmente il suo capolavoro. Rigaut torna qui nei panni di Alain, drogato, scrittore fallito, dandy perennemente squattrinato; il romanzo ne segue l'ultima parabola, nell'arco di un giorno e di una notte, un breve, intensissimo pellegrinaggio per le vie di una città sempre più deserta, alla ricerca disperata di un appiglio per continuare a vivere.
Ida
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2017
pagine: 64
Ida è il racconto del destino crudele e tragico di una donna, una ballerina ambiziosa dei music-hall parigini, che con la forza della giovinezza e un'indomabile volontà compie la sua scalata verso la celebrità e il successo economico e sociale. Proveniente da una classe sociale bassa, nella sua corsa inarrestabile verso il successo Ida, con il passare degli anni, diventa sempre più una donna sola ed egoista che non accetta di invecchiare e ignora l'impietoso scorrere del tempo. Dopo una lunga carriera continua a vivere nell'illusione del suo passato e della sua bellezza ormai sfiorita. Il confronto con la sua giovane rivale farà rinascere nell'animo di Ida dolori mai sopiti e segreti nascosti. Una "vecchia signora coriacea, tutta agghindata e truccata", come la stessa Némirosky definì la sua protagonista, che vive per il palcoscenico con la paura di perdere la sua supremazia sulle altre donne: "Quello di cui ho bisogno, quello che apprezzo, quello che mi piace è l'amore della folla. Perderla? No, piuttosto preferirei morire..."
La morte nomade. Yeruldelgger
Ian Manook
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2018
pagine: 413
Stremato da anni di lotta inutile contro la criminalità, l'incorruttibile commissario Yeruldelgger ha lasciato la polizia di Ulan Bator. Piantata la sua yurta nell'immensità del deserto del Gobi, ha deciso di ritornare alle tradizioni dei suoi antenati. Ma il suo ritiro sarà breve. Suo malgrado, ben presto Yeruldelgger si ritrova alla testa di una sorta di improbabile armata Brancaleone: Tsetseg che cerca la figlia rapita, alcuni pittori girovaghi, un bambino che scava nelle miniere e Guerlei, un'irascibile poliziotta che nei momenti di confusione sale sul tettuccio di un fuoristrada per sparare in aria. La scalcagnata compagnia attraversa la steppa per raggiungere un nadaam, festività nazionale dove Yeruldelgger vuole gareggiare con l'arco. Durante la lenta cavalcata, però, l'ex commissario s'imbatte in una serie di omicidi, tutti perpetrati secondo un antico rituale. Sventrata dalle multinazionali, sfruttata dagli affaristi, rovinata dalla corruzione, la Mongolia dei nomadi e degli sciamani sembra aver venduto l'anima al diavolo. Yeruldelgger verrà coinvolto in un'avventura ancora più sanguinosa del solito, con un nuovo nemico da fronteggiare e nuovi scenari da scandagliare. Dalle aride steppe asiatiche al cuore di Manhattan, dal Canada all'Australia, Manook fa soffiare su queste pagine un vento più nero e selvaggio che mai. Terzo e ultimo capitolo della trilogia del commissario Yeruldelgger, La morte nomade lascerà i lettori a bocca aperta.
La commedia borghese
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 57
Apparso su «Les Oeuvres libres» nel giugno del 1932, e dunque quasi contemporaneo di Ida, già pubblicato in questa stessa collana, "La Comédie bourgeoise" è un'opera che sembra concepita per il cinema. Ci troviamo invece davanti non ad una sceneggiatura cinematografica, ma ad uno splendido racconto. La commedia borghese rappresenta infatti il breve romanzo della vita, che Irene Némirovsky traccia come una successione di episodi salienti che, pur seguendo la cronologia degli avvenimenti, dalla gioventù alla vecchiaia, si compone come un flusso veloce e inarrestabile. La scrittrice, con pochi tratti tanto delicati quanto incisivi, ci narra la storia di Madeleine, prima ragazzina nella casa dei genitori, poi donna sposata e madre, e infine nonna... Tra le due estremità, la vita è trascorsa, «la sera sembra calare di colpo, e tutto svanisce».
Consigli ai giovani scrittori-Del piacere di leggere-Come leggere un libro
Charles Baudelaire, Marcel Proust, Virginia Woolf
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 190
Il genio, anche umoristico, di Charles Baudelaire si esprime qui in una serie di consigli per le nuove generazioni di scrittori; Marcel Proust riflette con la consueta acutezza si quanto sia stato importante per lui, per la sua formazione, sì, ma soprattutto per la sua vita, la scoperta dei libri; e Virginia Woolf “insegna”, da par suo, e dunque senza traccia di alcuna pedanteria, il modo migliore per leggere i libri e trarne il massimo di interesse e di piacere. Tre grandi scrittori molto diversi tra di loro, ma accomunati da quell’amore per i l libro che in tempi come i nostri, così devoti alle nuove tecnologie, si raccomandano all’attenzione di ogni lettore.
La sconosciuta
Irène Némirovsky
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2014
pagine: 177
Dopo i precedenti quattro volumi che raccoglievano pressoché integralmente il "corpus" dei racconti di Irène Némirovsky pubblicati in vita, questo quinto volume presenta dodici racconti rimasti allora quasi tutti inediti, con l'eccezione di "La Niania", apparso su "Le Matin" del 9 maggio 1924 e di "La moglie di Don Giovanni", uscito su "Candide" il 2 novembre 1938. Gli altri dieci racconti appartengono agli ultimissimi anni della vita di Irène Némirovsky: "A causa delle circostanze" e "Emilie Plater" sono stati scritti entrambi nel novembre del 1939, "La paura" e "Le carte" nel 1940, "La sconosciuta" nel 1941; quanto agli ultimi quattro - "Quella sera", "L'amico e la moglie", "La ladra" e "La Grande Allée" - appartengono tutti al 1942, l'anno stesso cioè dell'arresto della scrittrice, dell'internamento nel campo di sterminio e della sua tragica scomparsa.
Heimaey
Ian Manook
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2019
pagine: 454
Kornelíus, un poliziotto islandese possente come un troll, che canta musica folkloristica in un coro di donne, trova un cadavere in una solfatara, spellato dal ventre in giù. Mentre cerca una spiegazione per quel delitto associato a uno strano rituale, è anche alle prese con la mafia lituana, a cui deve dei soldi; per estinguere il suo debito, s’impegna a ritrovare due chili di cocaina rubati da un mozzo durante una transazione in mare. Negli stessi giorni, giunge in Islanda il giornalista Jacques Soulniz: quarant’anni dopo aver visitato l’isola con un gruppo di amici, vi fa ritorno con la figlia Rebecca, la sua ribelle Beckie, con la quale cerca di riallacciare un rapporto compromesso. Sin dalle prime tappe, però, il loro soggiorno prende una piega inaspettata: l’uomo è inseguito dalle ombre del suo passato e sembra avere un conto in sospeso con quelle terre misteriose, che hanno in serbo per lui un’implacabile vendetta. Le strade di Kornelíus e Soulniz si incroceranno in un gioco crudele orchestrato dal destino.
Il caso Léon Sadorski
Romain Slocombe
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2019
pagine: 438
Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all’ebreo di turno sono all’ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l’occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall’indole egoista e meschina, per lui l’Occupazione sarà anche l’alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d’astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista.