Interesse locale, storia familiare, ricordi

Un borgo marinaro, Cittadella del Capo in provincia di Cosenza, per comprendere lo spirito marinaresco e il desiderio di sentirsi appartenere al mare, grande passione dell'autore e luogo in cui è legata la sua infanzia e adolescenza. Tra il borgo marinaro e il mare, simbolo di libertà e bellezza, si crea un profondo legame costituito da una moltitudine di tradizioni, dalla presenza di traffici marittimi, torri costiere, lidi di pesca e dalla relazione con l'acqua. Un viaggio tra le pagine del libro nel passato di Cittadella, un periodo storico che rimanda a momenti felici e magici e ad esperienze vissute. La storia della memoria collettiva di un borgo, intrecciata tra ricordi e sentimenti, un ponte tra passato e presente

Via Etnea quale luogo di memoria, luogo vissuto, così come è stata descritta, rappresentata, interpretata da viaggiatori e scrittori. Le sensazioni e le emozioni suscitate, le atmosfere evocate, il vedere con la mente componenti che, pur latenti, sono essenziali per comprendere e dare valore al Genius Loci.

Nella logica delle dinamiche volte a ottimizzare lo sfruttamento del territorio e, nel contempo, a sfuggire ai rischi naturali di un fondovalle non ancora “addomesticato”, il villaggio di Selvapiana è adagiato in un’ampia conca del versante sopra Ludiano. Piccolo ma completo e ben articolato, esso comprendeva alloggi per uomini e animali, cantine per la conservazione delle derrate alimentari, strutture per la trasformazione dei prodotti (mulino, torchio), per attività artigianali (segheria) e per il trasporto (impianti a fune), nonché un oratorio. Lo storico Flavio Zappa indaga gli sviluppi di questo insediamento, delle sue famiglie e di una gestione capillare del territorio tra il tardo Medioevo e la fine dell’Ottocento.

Sulla valle Malvaglia, come del resto su molte altre valli ticinesi, molto si è scritto, trasmesso, fotografato, filmato e indagato. Si potrebbe affermare che non vi è più nulla da scoprire o da inventare su questa affascinante terra ma fortunatamente non è così. Senza scivolare nell’agiografia di paragonare il territorio ad una pietra preziosa dalle mille sfaccettature, è sensato affermare che se cambia il punto di vista si modifica pure l’oggetto osservato. Proviamo quindi un approccio maggiormente fantastico, guardando attraverso la lente di un genere letterario relativamente nuovo (almeno per il grande pubblico perché in realtà è sempre esistito), un territorio antropizzato dalla notte dei tempi. I riferimenti non mancano, basta sapere dove cercare. Il collegamento tra la valle Malvaglia e la Francia (soprattutto Parigi) è ben noto, ma forse non lo è altrettanto quello con Asterix. Scopritelo con noi.

Continuano le peregrinazioni e le relative documentazioni del fotografo e scrittore Ely Riva che da decenni percorre il nostro territorio alla ricerca di tracce di arte, di costruzioni, di natura e di segni lasciati dall'uomo sul nostro territorio. Ora è la volta dei torchi a leva, o torchi piemontesi, oggetti impiegati dalle nostre parti per ottenere vino e olio. Dopo un'introduzione nella quale l'autore ripercorre millenni di storia (almeno 6 mila anni), di testimonianze artistiche, pitture, mosaici, sculture, di letteratura, passa all'elenco di questi oggetti nel nostro Cantone. In particolare vengono censiti e descritti torchi nella valle di Blenio, Leventina, Locarno e Valli e nel Sottoceneri. Ogni torchio viene fotografato, spesso da più angolature, con tanto di dettagli, viene misurato, e spiegato nei suoi meccanismi e nella sua storia. Un percorso affascinante che ci mostra l'imponenza di questi manufatti, costruiti con pietre, piode e travi realizzate con vari tipi di legno. Di ognuno di essi viene data la localizzazione, il che consente al lettore di trovarlo e ammirarlo facilmente.

Dopo aver ideato la prestigiosa collana "Agorà. Ombre e storia nelle piazze d'Italia", gli Autori di questo agile e prezioso volumetto, che offre numerosi punti di vista e spunti di osservazione, ritornano a scandagliare la straordinaria complessità e bellezza di Napoli in occasione di un compleanno davvero importante per la città, i suoi duemilacinquecento anni. …Sarà il lettore a tracciare paralleli, a fare confronti, a prediligere un argomento rispetto ad un altro ma - si spera - lo farà divertendosi perché gli autori si sono imposti un approccio lieve che differenzia questo libro da una pedante antologia che raccoglie brani letterari.