Clelia è una bellissima popolana che vive a Roma e che tutti conoscono come “La perla di Trastevere”. Di lei si incapriccia il cardinale Procopio, deciso a farla diventare un’altra preda del suo personale “bordello”. Pur di arrivare a lei, il prelato che incarna l’immoralità assoluta, lasciva e corrotta, è disposto ad assoldare degli scagnozzi che organizzano un piano per rapirla; ma sulla donna vigila il padre Manlio, uno scultore piuttosto apprezzato, e Attilio, suo promesso sposo. Quest’ultimo, insieme ai suoi amici rivoluzionari, riuscirà a opporsi ai turpi voleri del cardinale, salvando la donna, ma sarà costretto con Clelia e i suoi compagni a vivere nascosto. Nella loro latitanza, i giovani ardimentosi popolani conosceranno altri rivoluzionari e soprattutto apprenderanno la dottrina de “Il solitario”, l’acceso combattente repubblicano che li persuaderà a lottare per la causa dell’unità italiana, con Roma capitale e quindi torneranno in città per sconfiggere “Il governo dei preti”. Garibaldi scrive un romanzo storico politico del tutto anticlericale e rappresenta, in modo coerente, l’avversione che ebbe per tutta la vita nei confronti del clero e del suo governo.
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Clelia. Ovvero il governo dei preti
Titolo | Clelia. Ovvero il governo dei preti |
Autore | Giuseppe Garibaldi |
Curatori | Anna Squatrito, Ivo Tiberio Ginevra |
Illustratore | Niccolò Pizzorno |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | Gli introvabili |
Editore | I Buoni Cugini |
Formato |
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Pagine | 350 |
Pubblicazione | 06/2022 |
ISBN | 9788899102869 |
€20,00
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