Scritta nel 1942, la «Lettera a un religioso» esprime l'inquietudine spirituale e morale di un'anima davanti al mistero di Dio e della Verità. Ma è anche una forte presa di posizione critica nei confronti della Chiesa e dei suoi dogmi. Attingendo alla cultura classica, alle tradizioni cinesi, egizie e indù, Simone Weil, in una continua tensione di avvicinamento e di allontanamento dal Cattolicesimo, riflette sulla possibilità di un universalismo per il quale ogni religione rivelatasi nel corso della Storia ha colto quelle stesse Verità trasmesse dal Cristianesimo. Un universalismo che non prevede sintesi o forme di sincretismo ma che cerca piuttosto di aprire il Cristianesimo dall'interno, nell'invito a essere cattolici vivendo sino in fondo il significato della parola: universali ma aperti al riconoscimento di ogni scheggia di verità. Perché è la Verità, per Simone Weil, il fondamento e principio normativo del suo Cristianesimo "critico" e illuminista. Con un saggio introduttivo di Pier Cesare Bori.
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Lettera a un religioso
Titolo | Lettera a un religioso |
Autore | Simone Weil |
Introduzione | Pier Cesare Bori |
Traduttore | Mariella Bettarini |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | Etcetera |
Editore | Castelvecchi |
Formato |
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Pagine | 95 |
Pubblicazione | 02/2019 |
ISBN | 9788832823165 |
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