SE: Testi e documenti
Poesie erotiche. Testo tedesco a fronte
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 160
“Per tre volte Goethe si dedica alla letteratura erotica (verso il 1775, 1790, 1810). Ogni volta la scelta dei temi è forse dovuta anche a crisi produttive di una certa lunghezza. Ogni volta la scrittura erotica rappresenta uno stimolo per il poeta stesso e al contempo per la totalità delle sue composizioni. Sembra quasi che per lui la scrittura erotica come segno del desiderio tocchi anzitutto l’essenza della lingua. […] Ma se il carattere determinante dei segni consiste nel loro definire una carenza di realtà, allora i segni del piacere come segni del desiderio sono segni assoluti. Per il poeta classico il corpo dell’amata diventa, «sottomano», il corpus dei suoi scritti. Quando la mano vuol essere tenera, eccola registrare sul corpo della donna il metro dell’arte poetica: «Spesso ho composto poesie proprio tra le sue braccia, / scandendo con dita leggere l’esametro sul dorso di lei». A tal punto eccitata è la scrittura del classicismo tedesco. L’amante del poeta ha anche la funzione – in senso letterale – di essere la materia-base della sua opera. […] Goethe non è comunque da mettere sullo stesso piano del libertino a lui contemporaneo. La sua poesia erotica parla sì continuamente della sconcertante indeterminatezza tra piacere e letteratura e del venir meno della differenza tra scrittura e desiderio; ma il poeta poetato da Goethe ha fantasie diverse da Valmont, l’eroe di Choderlos de Laclos, il quale fa coincidere scrittura e sessualità in una complessa costruzione. […] Goethe non è un poeta che si sprechi in tal modo nel piacere: mette in scena l’intrigo solo per amore della propria arte. Se si vuol prestar fede all’opera goethiana – specie agli scritti del periodo postitaliano – il poeta classico ha amato per riversare se stesso nella sua poesia. Per il poeta la donna è un afrodisiaco della scrittura.” (Dallo scritto di Andreas Ammer)
Vita di Michelangelo
Romain Rolland
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 176
«Le grandi anime sono come le alte cime. Battute dal vento, avvolte nelle nubi; ma vi si respira meglio e più forte che in altri luoghi. L’aria, lassù, ha una purità che netta il cuore dalle immondezze: e quando le nubi s’allontanano, si domina il genere umano. Tale fu Michelangelo, questa colossale cima, che dominava l’Italia del Rinascimento e di cui vediamo da lontano perdersi nel cielo il profilo tormentato. Non pretendo che gli uomini comuni possano vivere su tali vette. Ma che, un giorno all’anno, vi salgano in pellegrinaggio. Lassù, si sentiranno più vicini all’Eterno. Poi, ridiscenderanno verso la pianura della vita, col cuore temprato per la lotta quotidiana».
Eloisa e Abelardo. Lettere
Pietro Abelardo
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 256
«Quelle gioie da amanti che provammo insieme mi sono state tanto dolci che non possono né dispiacermi né sfuggirmi dalla memoria. Dovunque mi volga sono sempre presenti ai miei occhi e mi accendono di desideri. Anche quando dormo la loro suggestione mi tormenta. Perfino durante i solenni riti, quando più pura deve essere la preghiera, le immagini impudiche di quelle voluttà inchiodano tanto nel profondo l’infelicissimo mio animo che mi sento disposta più a quei turpi godimenti che alla preghiera. E così, mentre dovrei gemere per quel che ho commesso, piuttosto sospiro per quel che ho perduto. E non quel solo che facevamo allora, ma anche i luoghi e i momenti in cui godemmo, e tu stesso, mi siete a tal punto dentro l’animo che agisco come se fossi con te in quel tempo, e nemmeno quando dormo riesco ad avere pace da queste immagini. Talvolta anche i miei movimenti tradiscono i pensieri dell’animo e la parola mi prorompe incontrollata. Oh me infelice! come potrei ben ripetere il lamento dell’anima dolente: “Infelice me! chi mi libererà da questo corpo di morte?”. Almeno potessi aggiungere sinceramente le parole che seguono: “La grazia di Dio per Gesù Cristo nostro Signore”. A te, o carissimo, questa grazia porse aiuto quando con una sola piaga ti liberò dai desideri del corpo, e così insieme anche da molti peccati dell’anima. Proprio per questo, invece di esserti nemico come può sembrare, Dio ti ha favorito, a guisa di un premuroso medico che non risparmia la sofferenza pur di conseguire la salute».
Israele e Palestina
Martin Buber
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 192
«Qualora si interpreti il concetto di Sion semplicemente come una delle tante idee nazionali, non si può comprenderne il vero significato. Noi parliamo di idea nazionale quando un popolo fa oggetto della sua consapevolezza e pone a base della sua volontà la sua unità, la sua coesione interna, il suo carattere storico, le sue tradizioni, le sue origini, i suoi sviluppi, il suo destino e la sua vocazione. In questo senso l’idea sionistica del popolo giudaico nella nostra epoca è da considerarsi come un’idea nazionale. Ma è proprio la sua essenza che la differenzia da tutte le altre. È indicativo a tal riguardo che questa idea nazionale abbia preso il nome non, come le altre, da un popolo, ma da un luogo. Il che rivela chiaramente che qui non si tratta tanto di un popolo quanto del suo legame con una terra, cioè con la sua Terra patria».
La mia fanciullezza con Gurdjieff
Fritz Peters
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 208
"Ecco un libro assolutamente delizioso. Non solo rievoca aneddoti pieni di spirito, ma è anche colmo di saggezza, la saggezza della vita. Il libro è egualmente ammirabile per la singolarità dell’incontro fra un ragazzino, Fritz Peters, e un essere straordinario. Si deve infatti tener sempre presente che, quando la madre lo affidò a Gurdjieff, che dirigeva allora l’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo, a Fontainebleau, il bambino ignorava tutto della personalità del suo interlocutore e di quello che egli poteva rappresentare. Ma se ne rese conto ben presto. Ad apertura di libro, si viene immediatamente sedotti da queste due nature così profondamente diverse, e si avverte come tutto, qui, sia molto lontano dalla banalità dei ricordi d’infanzia. Fritz Peters, il monello, fu abbastanza perspicace da rendersi conto che si trovava in presenza d’un uomo assolutamente fuori del comune, d’un essere che era stato definito come un maestro, un guru, un profeta. Il libro affascinerà certamente anche chi di Gurdjieff non ha mai sentito parlare. E in ogni caso distrugge tutte le assurde leggende del «maestro e diavolo» che sono circolate a suo riguardo, delineando il ritratto di una delle figure più enigmatiche e controverse del nostro tempo. L’ho letto a più riprese, e ogni volta con interesse rinnovato. In un certo senso, lo considero come qualcosa di eguale ad Alice nel paese delle meraviglie, un autentico gioiello della nostra letteratura." (Dallo scritto di Henry Miller)
Piccola scuola del pensiero filosofico
Karl Jaspers
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 176
“Quando la radio bavarese mi invitò a tenere nella sua «università televisiva» un corso settimanale di lezioni di filosofia della durata di tre mesi, rimasi, devo dirlo, sorpreso. Quale rischio infatti per l’ente radiofonico e quale compito per chi riceveva l’incarico! Ma non ebbi esitazioni. La filosofia esiste per l’uomo in quanto uomo, per il singolo uomo. Come titolo proposi: Piccola scuola del pensiero filosofico. «Piccola» scuola: il che non vuol dire discorrere filosoficamente di piccoli temi, né offrire semplici nozioni di propedeutica del filosofare. Non esiste né l’una né l’altra cosa. Chi filosofa, immediatamente deve affrontare i grandi temi, e la filosofia stessa. Se così non è, non si filosofa affatto. «Piccola» allude soltanto alla brevità, alla stringatezza con la quale si dovrà destar l’attenzione per mezzo di concetti già in sé filosofici. Piccola «scuola»: il che non vuol dire insegnare qualcosa che poi diverrà sapere. Non dispenseremo mere lezioni. Cercheremo piuttosto di percorrere particolari vie di pensiero nella speranza di suscitare in tal modo nell’ascoltatore, anche se solo inconsapevolmente egli avesse in precedenza fatto le sue esperienze filosofiche, quella scintilla grazie alla quale d’improvviso ci si accorge di che propriamente si tratti in filosofia. Scuola del pensiero «filosofico», infine: il che vuol dire battere la strada del pensiero empirico e razionale sino a che non si palesino le scaturigini. Scuola qui non è addestramento ad operazioni di logica formale, di logistica o di analisi del linguaggio, tutte cose, codeste, che possiedono un loro legittimo senso, ma non ancora un senso filosofico. Scuola del pensiero filosofico vuol piuttosto indicare un pensiero che pone in una luce più intensa il fondamento in noi e al di là di noi onde scaturiscano e i significati e gli orientamenti. […] Nel corso delle lezioni toccheremo i limiti sia della sfera empirica che di quella logica. Udiremo in primo luogo risposte. Ma nessuna risposta sarà l’ultima; ognuna condurrà a nuovi problemi, finché l’ultimo problema resterà invero senza risposta, ma non per questo sarà un problema vano. Esso renderà possibile, piuttosto, l’adempiuto silenzio nel quale non già il nulla si manifesta, ma l’autentico può parlare per l’uomo attualmente attraverso la sua intima disposizione, l’esigenza, la ragione, l’amore.” (Dalla Prefazione di Karl Jaspers)
Salomé
Oscar Wilde
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 128
“Oscar Wilde fu essenzialmente un abile, elegante e perfino geniale divulgatore. E tale si dimostra anche nel caso del suo unico scritto in francese, lo strano testo teatrale intitolato Salomé, dove in certo senso si dice una parola definitiva su questo personaggio tanto centrale per la sensibilità della cosiddetta decadenza. Centrale perché? Perché Salomè […] è l’ultima incarnazione del mito romantico della donna fatale, corrotta e innocente al tempo stesso, irresistibile e distruttrice; un mito che si incarna di volta in volta nella Belle Dame Sans Merci di Keats, nella Carmen di Mérimée, nella Monna Lisa di Leonardo descritta da Walter Pater. In Salomè questa femme fatale assume i connotati estremi nel segno della decadenza: estrema è la crudeltà (e allo stesso tempo, l’innocenza); estrema è la giovinezza (già nel Medioevo Salomè viene rappresentata come poco più di una bambina); estrema è la carica sacrilega del mito; ed estrema è la componente erotica (la danza discinta, il sangue). Questi sono i dati comuni a tutte le versioni tardoromantiche e decadenti, delle quali a Wilde sarebbe toccato di offrire la sintesi definitiva.” (Dallo scritto di Masolino d’Amico)
Pietre che cantano. Studi sul ritmo di tre chiostri catalani di stile romanico
Marius Schneider
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 160
«Rari sono i libri che possono cambiare la vita di chi li legge: questo è uno di essi. Chi sappia cavarne tutte le deduzioni, vede in modo nuovo la storia, ascolta altrimenti i suoni della natura e la musica, guarda diversamente le cose. Intanto le guarda con l'orecchio: impara a coglierne il ritmo, la vibrazione essenziale. A dire di che tratta, si fa presto: Schneider osservò i chiostri romanici di San Cugat, di Gerona e di Ripoll in Catalogna, annotò le figure fantastiche effigiate sui capitelli assegnando a ciascuno un valore musicale, quindi lesse come simboli di note le singole figure, basandosi sulle corrispondenze tramandate dalla tradizione indù, e scoprì infine che la serie corrispondeva alla esatta notazione degli inni gregoriani dedicati ai santi di quei chiostri. Le pietre cantavano, a saperle leggere, melodie precise. Fin qui ci sarebbe soltanto da rallegrarsi per un'operazione delle più brillanti di archeologia musicale, per l'avvio alla lettura musicale di chissà quanti altri complessi di scultura romanica. A trarre tutte le conseguenze che il caso impone, ci si accorge che vacilla il nostro mondo culturale, che la storia e i valori comunemente accettati tremano come figure d'un velo dipinto. Una lama di luce rade le tenebre della storiografia medioevale, una storia ignota emerge, si ha la prova che si trasmettevano nel Medioevo conoscenze metafisiche simili a quelle che avevano generato la teoria musicale indù; esisteva una conoscenza metafisica non trascritta su pergamene, ma urlata dai capitelli.» (Dallo scritto di Elémire Zolla)
I problemi fondamentali della filosofia
Georg Simmel
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 184
«A questo disegno di promuovere, al di fuori della cerchia specialistica, quella forma tutta interiore di comprendere che rivive e intuisce le condizioni dell’atto stesso della produzione filosofica, io intendo qui contribuire con l’esposizione e la discussione di alcuni fondamentali problemi e dei tentativi di soluzione che offre la storia della filosofia, e intendo farlo da questo caratteristico punto di vista: io vorrei cioè offrire l’immagine di questi grandi filosofemi, così come essi si presentano a un filosofo che cerca una propria soluzione di quei problemi e che a questo fine richiama e discute le loro soluzioni anteriori. Il suo scopo non è allora affatto di carattere storico, ma è concretamente speculativo; vale a dire che il problema non ha per lui valore solo perché Platone o Hegel lo abbiano discusso, ma, al contrario, Platone o Hegel hanno valore per lui solo in quanto hanno discusso quel problema. Nella corrente del suo pensiero le loro dottrine affioreranno dunque solo come onde di forma particolare, senza infrangerne la continuità con il porsi come fine a se stesse. E poiché tali dottrine sono solamente le stazioni del cammino del suo proprio pensiero, perdono in esso il carattere sistematico la cui chiusa rigidità impedisce spesso di penetrare nella loro vita interiore, e che, come loro forma esterna e caduca, viene via via sconfessata dall’evoluzione storica dello spirito. In tal modo il proprio movimento spirituale segnerà i contorni del pensiero tradizionale e potrà infondersi in esso, che senza tale trasfusione e consentimento rimarrebbe, nel suo fondo, inaccessibile. Io non intendo oltrepassare nell’esposizione quei limiti che corrispondono a questo punto di vista, né offrire per i problemi alcuna personale soluzione, la cui inevitabile unilateralità contrasterebbe con l’obiettività del mio compito attuale». Introduzione e traduzione di Antonio Banfi.. Con uno scritto di Fulvio Papi.
Artaud le Mômo, Ci-gît e altre poesie. Testo francese a fronte
Antonin Artaud
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 176
“Io, Antonin Artaud, sono mio figlio, mio padre, sono mia madre, e sono io; livellatore del periplo idiota nel quale si ficca l’atto del generare, il periplo papà-mamma e bambino, fuliggine nel culo della nonna, più che in quello del padre-madre, molto di più.”
Mattinate fiorentine
John Ruskin
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 240
«Una guida per chi viaggia in Italia: ecco quanto, nei limiti del possibile, mi viene imposto dal dovere inerente al mio insegnamento in Oxford, quale necessario completamento al corso delle mie lezioni. Se un amico mi chiedesse quali cose si debbano vedere e studiare di preferenza a Firenze, in un limitato lasso di tempo, gli scriverei esattamente le lettere che qui seguono da presso; lettere o “lezioni” che spero possano risultare utili a chiunque le legga nei luoghi che in esse sono descritti e dinanzi alle pitture in esse commentate».
La fiamma di una candela
Gaston Bachelard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 112
«La fiamma è un mondo per l’uomo solo. E se il sognatore di fiamma parla alla fiamma, parla a se stesso, ed eccolo poeta. Dilatando il mondo, il destino del mondo, meditando sul destino della fiamma, il sognatore dilata il linguaggio poiché il linguaggio esprime una delle bellezze del mondo. Attraverso un’espressione così pancalizzante, anche lo psichismo si estende, si innalza. La meditazione della fiamma ha offerto allo psichismo del sognatore un nutrimento di verticalità, un alimento verticalizzante. Un nutrimento aereo, agli antipodi di tutti i “nutrimenti terrestri”, non esiste principio più attivo di questo per conferire un senso vitale alle determinazioni poetiche».

