Silvana: Cataloghi di mostre
Pieter de Witte-Pietro Candido. Un pittore del Cinquecento tra Volterra e Monaco. Catalogo della mostra (Volterra, 31 maggio-8 novembre 2009)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 247
Il volume presenta l'opera di Pieter de Witte, noto in Italia come Pietro Candido (Bruges, 1548 - Monaco di Baviera, 1628): artista fiammingo, "allevato in Fiorenza", famoso ai suoi tempi e sino a oggi inspiegabilmente trascurato dalla critica, attivo tra Firenze, Volterra e Monaco, città dove conquistò una posizione di primato fra gli artisti al servizio dei duchi di Baviera. Emerge la figura di un artista di eccezionale livello e di grande modernità, instancabile disegnatore, pittore versatile dallo stile personalissimo, fondato su una tavolozza incandescente e su un uso della tecnica a olio davvero innovativo per stesure e impasti di colore. Nelle tre sezioni in cui si articola il catalogo si scoprono opere del periodo fiorentino, volteranno e tedesco del Candido e di artisti a lui coevi, con disegni, sculture e arazzi che danno conto della poliedricità del nostro e delle botteghe artistiche fiorentine e bavaresi tra il Cinquecento e il Seicento. Oltre ad aspetti poco noti dell'arte a Volterra alla fine del Cinquecento si riscopre anche il ruolo che l'artista ha svolto nell'arte europea a cavallo tra XVI e XVII secolo: gli esiti maturi della "maniera" toscana si trapiantarono grazie a lui nella fastosa corte dei Wittelsbach a Monaco di Baviera e nella corte mantovana dei Gonzaga.
Emilio Sobrero e i suoi amici. Da Casorati a Basilio Cascella, da Carrà a De Chirico. Catalogo della mostra (Pescara, 30 maggio-20 settembre 2009)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 141
Emilio Sobrero (Torino, 1890 - Roma, 1964) è uno dei protagonisti dell'arte figurativa italiana dagli anni venti al secondo dopoguerra. Partecipa a quasi tutte le principali manifestazioni espositive nazionali e internazionali: alle Biennali veneziane (dal 1928 al 1948), alle Quadriennali romane (dal 1931 al 1948) e alle mostre del gruppo "Novecento", organizzate da Margherita Sarfatti nel 1926 e nel 1929 a Milano e all'estero. La sua ricerca, sin dal primo dopoguerra, si caratterizza per una chiara apertura europea, soprattutto rispetto all'area francese (di particolare rilevanza l'interesse per il lavoro di Cézanne), che lo porta a soggiornare a lungo a Parigi. Sebbene la critica tra le due guerre - da Soldati a Ojetti, dalla Sarfatti a Carrà, da Maraini a Oppo - lo abbia considerato uno tra i migliori e più importanti rappresentanti della pittura moderna italiana, oggi Sobrero è un artista quasi dimenticato, che va dunque riscoperto e fortemente rivalutato. Il volume, quindi, si prefigge di documentare e valorizzare la sua opera e il suo percorso artistico, che viene qui presentato in relazione a quello di altri pittori che operarono negli anni della sua attività, dalla formazione alla maturità, e che hanno intrattenuto con lui intensi rapporti professionali e di amicizia: Felice Casorati, Basilio Cascella, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, il "Gruppo dei Sei" di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci), Nella Marchesini e Luigi Spazzapan.
Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 215
Elevato alla porpora cardinalizia a soli trentacinque anni, Giovanni Battista Pallotta (1594-1668) proseguì la colta tradizione familiare avviata in età sistina dallo zio, il cardinale Evangelista, aggiornando le prospettive della sua intensa attività di collezionista in base ai più moderni indirizzi perseguiti a Roma negli anni del pontificato di Urbano Vili. L'inventario delle opere d'arte conservate nella sua residenza romana è stato il punto di avvio per una complessa indagine archivistica volta a ricostruire la consistenza della collezione del porporato marchigiano che, negli anni trascorsi a Ferrara come legato pontificio, intrattenne rapporti di committenza con Guido Reni, Guercino, Elisabetta Sirani, Cantarmi e Tiarini. Altre opere importanti furono commissionate in tempi diversi anche a Mattia Preti, riallacciando così i rapporti con la città di Cosenza della quale Evangelista Pallotta era stato vescovo. Il nucleo più importante della quadreria Pallotta passò, dopo la morte del cardinale, a Bologna, presso il conte Grassi, e da questi un gruppo di opere venne poi venduto nel 1684 al marchese Brignole di Genova. La mostra è ospitata nel fastoso palazzo dei cardinali Pallotta, eretto a Caldarola dal cardinale Evangelista e arricchito di opere d'arte da Giovanni Battista Pallotta, che vi ospitò la regina Cristina di Svezia, Casimiro di Polonia e vari principi romani in viaggio verso il santuario di Loreto.
Yves Klein. Catalogo della mostra (Lugano, 16 maggio-13 settembre 2009). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 239
Il volume offre una visione completa dell'opera di Yves Klein e tiene conto di tutti i cicli più importanti della sua opera che, come una meteora, ha attraversato la scena dell'arte per pochissimi anni. Un ricco apparato documentario e la riproduzione a colori di tutte le opere in mostra permettono di seguire il percorso artistico e biografico di questo grande esponente della rivoluzione estetica determinatasi dagli anni sessanta in poi, membro capofila del Nouveau Réalisme, nonché antesignano del monocromatismo del secondo dopoguerra.
Something else!!! Catalogo della mostra (Nuoro, 6 febbraio-19 aprile 2009). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 160
Ballo + Ballo. Il linguaggio dell'oggetto attraverso le fotografie di Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 321
In occasione della quarantottesima edizione del Salone del Mobile 2009, il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano dedica una grande mostra al lavoro di Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo e al loro studio, che ripercorre la storia del design italiano attraverso le immagini degli oggetti e dei protagonisti. Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo hanno dato vita, negli anni cinquanta, allo studio fotografico Ballo, un punto di riferimento dei più importanti designer nel periodo più affascinante e vivace del design mondiale, grazie a un'attività incessante che, non interrottasi con la scomparsa di Aldo Ballo avvenuta nel 1994, prosegue tuttora. Il modo di fotografare dello studio Ballo ha creato una tendenza e tutta una scuola: prima di loro era infatti impensabile una fotografia che restituisse da sola l'idea, l'interpretazione dell'oggetto, eliminando il superfluo per cercare un'immagine pulita e insieme di grande impatto proprio nella sua semplicità. Una fotografia capace di "andare dentro gli oggetti", come diceva lo stesso Aldo. Il catalogo, con numerosi contributi critici e un ricchissimo apparato iconografico, offre il racconto di un lavoro, di un gruppo, di un laboratorio di idee, di una fucina di immagini che ha segnato la storia del design.
Terra e mare. Paesaggi del sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori. Catalogo della mostra (Barletta, aprile-agosto 2009)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 191
Prima ancora che il turismo moderno scoprisse l'incanto dei paesaggi meridionali, vari artisti avevano tributato ai campi di grano, agli ulivi, ai cardi selvatici, alle spiagge, ma soprattutto al cielo così mutevole, un omaggio appassionato. Proprio dalla magia di questo paesaggio prende le mosse la mostra "Terra e mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori", ospitata alla Pinacoteca "Giuseppe de Nittis" di Barletta e accompagnata da questo catalogo. Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del centro e del sud Italia, come Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono e Giuseppe De Nittis, si delinea la grande pittura di paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle grandi problematiche sociali ed economiche. La mostra offre una sintesi delle esperienze artistiche messe in atto nella seconda metà dell'Ottocento - la "macchia" toscana, il naturalismo napoletano, la scuola siciliana - i cui interpreti, spesso legati da profonda amicizia, avevano come intento di "far di una tela una finestra dischiusa sui campi", come scrive Francesco Netti, uno dei più fini protagonisti di quel periodo.
Pintoricchio a Roma. La seduzione dell'antico
Claudia La Malfa
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 167
La fama di Bernardino Pintoricchio (Perugia 1454-1456 circa-Siena 1513) doveva essere ben grande negli ambienti romani dell'inizio del Cinquecento se Giorgio Vasari ne incluse la biografia nelle "Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti". Nell'ultima parte del Quattrocento Pintoricchio ebbe a Roma una posizione di primo rilievo divenendo il pittore dei grandi cicli di affreschi eseguiti per i più altolocati membri della Curia e dei papi, nelle cappelle private delle chiese più importanti della Roma quattrocentesca, nelle sale di rappresentanza dei palazzi privati e negli appartamenti dei pontefici nei Palazzi Vaticani. Questo itinerario romano di Pintoricchio presenta radicali novità circa la cronologia dell'attività svolta a Roma dal pittore nell'ultimo quarto del XV secolo e nel corso della prima decade del XVI secolo che ne fanno l'interprete principale della riscoperta dell'antico: ciò spiega le ragioni del suo grande successo.
Il tesoro di San Nazaro. Antichi argenti liturgici della Basilica si San Nazaro al Museo Diocesano di Milano
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 215
Un piccolo tesoro è giunto al Museo Diocesano di Milano dalla basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore, l'antica Basilica Apostolorum voluta da Ambrogio nel IV secolo. Intorno a esso il museo, che lo ha accolto consapevole della sua straordinaria importanza religiosa, storica e artistica, ha raccolto, sotto la guida di Gemma Sena Chiesa, studiosi illustri per guardare all'antichità milanese, attraverso la storia di questi oggetti bellissimi, testimoni di una fede preziosa non solo per il loro lungo viaggio nel tempo, ma anche e soprattutto per essere stati originariamente concepiti quali custodi di valori elevatissimi e di una bellezza intesa come imago Dei. Il Museo Diocesano di Milano ha una storia breve, ma può fondare la sua dignità su una storia antica che qui, intorno a queste opere, si radica in modo splendente per dare ragione di una grandezza passata e di una futura a cui aspirare.
L'occhio dell'archeologo. Ranuccio Bianchi Bandinelli nella Siena del primo '900. Catalogo della mostra
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 205
La mostra "L'occhio dell'archeologo. Ranuccio Bianchi Bandinelli e Siena, 1900-1934", documentata in questo catalogo, si propone di mettere in luce il rapporto del grande archeologo di origine senese con la sua città. Nel volume viene restituita l'immagine di Siena quale fu vissuta e percepita dallo studioso, attraverso oggetti di uso quotidiano, fotografie della città e della vita privata di Bianchi Bandinelli, nonché da interessanti prove grafiche da lui compiute, influenzate dagli artisti dell'epoca. Il fulcro della narrazione è però costituito dall'attività archeologica di Bianchi Bandinelli incentrata su Siena e sul territorio senese: essendo infatti diventato famoso come storico dell'arte romana, spesso si dimentica il contributo che il giovane Bandinelli ha dato agli studi etruschi attraverso ricerche pionieristiche sul territorio (Chiusi, Val D'Elsa, Murlo) che hanno dato il via a studi dai risultati straordinari. La figura di Bandinelli offre pertanto lo spunto per tematizzare e ricontestualizzare uomini, idee e oggetti in un preciso momento storico - i primi trent'anni del secolo scorso - e in un territorio, quello senese, profondamente legato alla memoria del noto archeologo.
Feste barocche. Cerimonie e spettacoli alla corte dei Savoia tra Cinque e settecento. Catalogo della mostra (Torino, 7 aprile-5 luglio 2009)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 190
Dalla seconda metà del Cinquecento, i Savoia modellano la vita della corte torinese ispirandosi alle grandi dinastie europee, in particolare di Spagna e Francia. Tra gli svaghi e le mode importate, un ruolo prestigioso è rappresentato dalle grandi feste di corte, momento di divertimento ma anche metafora politica e strumento di propaganda, perché è attraverso la messa in scena di questi eventi che il sovrano presenta un'immagine poetica, coerente e ufficiale della propria autorità. La preparazione delle feste costituisce inoltre una potente macchina economica e organizzativa, che coinvolge artisti, letterati, musicisti, ingegneri, tecnici e artigiani. Le occasioni dei festeggiamenti nascono dal calendario civile e religioso, dalle ricorrenze familiari della dinastia sabauda - le cui protagoniste sono, senza dubbio, Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours -, dai momenti celebrativi ma anche dalla successione delle stagioni, con corse in slitta sulla neve e spettacoli sul fiume e nei giardini delle ville. La mostra, accompagnata da questo catalogo, nasce dallo studio delle collezioni di Palazzo Madama, in particolare dei fondi grafici e delle raccolte di tessili, cui sono affiancati oggetti di musei, biblioteche e archivi italiani e stranieri, capaci di rievocare la ricchezza e la sontuosità di un fenomeno straordinario, celebrato con apparati tanto imponenti quanto effimeri.
Ettore Colla. Catalogo della mostra (Milano, 19 marzo-23 maggio 2009). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2009
pagine: 96
La figura di Ettore Colla (Parma, 1896 - Roma, 1968) è anomala nel panorama della scultura italiana giunta a maturazione alla metà degli anni cinquanta: l'utilizzo di materiali trovati, di frammenti di ferro, di parti di macchinari ha infatti enfatizzato l'elemento della "materia" e del "materiale" questione fondamentale delle poetiche informali - in una disciplina, la scultura, che solo nel decennio successivo e con le pratiche installative e ambientali avrebbe trovato il suo ambito naturale. Ma Colla è ancora scultore attento alla forma, e nel suo isolamento italiano si trova paradossalmente in compagnia di una serie di artisti internazionali - da Julio Gonzàlez a David Smith, da Jean Tinguely ad Anthony Caro - che come lui sono stati i precursori del rinnovamento della scultura, pur non rinunciando mai a un rigoroso equilibrio tra gli elementi tradizionalmente fondamentali del linguaggio plastico. La selezione di opere, il saggio storico-critico di Marco Meneguzzo, gli apparati scientifici ampliati e aggiornati, fanno di questo volume un importante strumento di conoscenza di questo artista.