Aragno: Licenze poetiche
Seme di un pensiero
Beppe Mariano
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2012
Se dovessi indicare il protagonista maggiore di questo libro dalla così vasta ricchezza di toni, non avrei dubbi: il Monviso. La montagna. La sua presenza incombente e leggera, austera e magica, corre per tutte le pagine e le inarca. Ed è il Monviso che guida Beppe Mariano verso il mito. Pavese, certo. Ma Mariano va oltre. I tempi che censuravano ideologicamente ogni rincorsa verso il mito (e che inflissero censure e sofferenze a Pavese, e anche a Pasolini) sono finiti. In Mariano il mito si sprigiona in testi come quelli di 'Monvisana', di 'Mòria', di 'Mistà' con una potenza rara nella poesia di oggi. Quando la vacca Mòria vola su un bastimento in mezzo alla tempesta, la suggestione visionaria è così forte che io ho pensato all'Ulisse di Dante, alle pagine finali del Gordon Pym di Edgar Allan Poe. E anche la vicenda di Mistà, che dopo i suoi mille mestieri vola appeso al suo ombrello sino a confondersi con le costellazioni ricorda il paradigma di ogni mito, che è la ricongiunzione finale al cosmo, alle origini, alle lontananze siderali. Cosa dire, in conclusione, di un libro così, che è capace di dare sostanza mitica alla montagna, di fare del Monviso un nuovo, indimenticabile luogo dello spirito, dell'energia dello spirito?
La neve è calda
Luciano Nota
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
"Immaginifico come un dipinto d'avanguardia. Graffiante come un assolo hard rock. Commosso e commovente come una preghiera di fronte ad un'immensa distesa d'acqua d'inverno. Quando s'incontra un verso così potente ci si schianta contro la sorpresa, l'enormità del sentimento, la torsione di viscere della memoria." (Maria Grazia Trivigno)
Mani di prugna
Ilaria Maria d'Urbano
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Un dialogo incessante tra vita morte e amore, in cui viene restituita la parola ai morti, ai dimenticati, e in cui chi resta interroga il mistero. Il distacco e il lutto assumono una nuova veste, in una dimensione di reciprocità.
Un altro tempo
Lino Angiuli
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Dopo oltre mezzo secolo di vita poetica, Angiuli si ripresenta al lettore con la messa a punto di una visione del mondo, nella quale sono iscritti gli esiti di un'inesausta ricerca umana oltre che letteraria, poggiata sulla necessità di rispondere alle domande esistenziali poste sia dall'esterno che dall'interno di un mobile orizzonte coscienziale. E questo accade dentro la manifesta intenzione di trovare un'«uscita di insicurezza» dai novecentismi anche grazie al costante richiamo verso un'«alt(r)a visione del mondo» capace di sospingere l'ispirazione oltre i recinti dell'ego, verso inediti approdi, il che non gli impedisce di confermare i punti fondamentali di una riconoscibile poetica, come viene attestato dall'acuta e puntuale postfazione di Claudio Toscani.
Sgomberi
Vincenzo Di Ciommo
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Nessuno ha più bisogno dei servizi da dodici, più o meno mancanti piatti, cristalli, stoviglie per i dodici invitati canonici, ormai anche loro mancanti alla tavola.
Cinque atti unici
Ermanno Bencivenga
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Che cos'è la religione per un uomo senza dio? Un repertorio di esperienze e dilemmi sul quale i credenti non possono avanzare priorità o prerogative ma ogni umano ha il diritto di riflettere e interrogarsi; un patrimonio comune che ci appartiene indipendentemente dalla nostra decisione di piegarci deferenti a una realtà soprannaturale. Ecco allora, in questi testi teatrali, Bencivenga esporre una meditazione sulla vita e sulla morte ispirata da Lazzaro; un dibattito fra il metodo dell'accoglienza e quello dell'esclusione e del sangue, inteso sia come legame familiare sia come sacrificio imposto a una vittima; una rivendicazione della gratuita, autentica generosità del ricco epulone; una condanna dell'usura e di chi le offre ambigua clemenza; una sfida logica che un diavolo astuto lancia a un creatore onnipotente. Come nelle sue tragedie, l'autore sceglie qui la forma del dramma, invece che del saggio o dialogo filosofico, per rappresentare a tutto tondo una vita umana che è non solo ragionamento ma anche emozione. E non prova neppure a esprimersi in un linguaggio di corriva quotidianità; il suo eloquio segue i modelli delle opere classiche - forse stranianti per alcuni ma tanto giustamente inattuali ed eterni quanto i suoi temi.
Il sapore della guerra. The taste of war
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
pagine: 102
Consuete e stravaganti raccoglie la prima produzione di Paolo Ruffilli, i versi scritti tra il 1970 e il 1992, quasi del tutto inedita, salvo qualche singola poesia uscita in rivista o in volume. E subito appare evidente la coerenza dell'autore, sulla scia di quanto ha poi pubblicato nel corso degli anni successivi. Anche a proposito delle sue prime poesie vale quanto ha scritto Luigi Baldacci: "La partitura musicale è la chiave per interpretare la poesia di Ruffilli. La sua riconosciuta 'leggerezza' è l'effetto e la virtù di una misura appunto musicale che consente all'autore qualsiasi scelta proprio perché per via di musica ogni sua scelta si traduce immediatamente in una soluzione. È la musica che gli consente di dar voce felicemente a qualsiasi tema e argomento di cui voglia parlare, anche il più ostico e apparentemente impronunciabile. È la musica che gli consente dunque di pronunciare le cose più ardue, rendendole semplici e coinvolgenti". E in qualsiasi passaggio di questa raccolta, anche ironico (Dediche) o scherzoso (Per i miei gatti, Tre mezzepoesie) o 'stravagante' (C'era una volta, La ballata del cavaliere impolverato), coerentemente con quanto notava Baldacci "il poeta Ruffilli è un musicista e trascina nella sua musica sempre le cose che contano, parlando insieme al cuore e alla testa".
Trattato del perfetto cancelliere e altri scritti
Bartolomeo Carli Piccolomini
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2022
Bartolomeo Carli Piccolomini (1503-1538) fu cancelliere della repubblica senese nel 1529. Leggere gli scritti di un cancelliere di una repubblica del Cinquecento significa entrare in un "laboratorio" nel quale non bisogna mai perdere di vista l'articolazione tra lingua e politica. È il caso dei testi che qui si presentano: precoce lettore di Machiavelli, il Carli Piccolomini "usa" il suo più illustre collega fiorentino per pensare ed agire nella crisi politica della sua città. Quest'edizione non interesserà solo chi voglia approfondire la conoscenza della prima circolazione extra-fiorentina delle opere machiavelliane, ma anche chi desideri scoprire una nuova voce senese nel dibattito sulla "questione della lingua". Discepolo e amico di Claudio Tolomei, Bartolomeo Carli Piccolomini intende confermare le tesi esposte dall'autore del Cesano, applicandole alla filosofia morale e spingendosi a delineare, talvolta anche in opposizione nei confronti del Bembo, la lingua perfetta per un "perfetto cancelliere".
Termini per una resa
Massimo Del Prete
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2022
"Diversamente da altre voci, anche autorevoli, mi sembra che Del Prete, sin dal testo d'esordio, si proponga con decisione l'intento di indicarci una strada da intraprendere, qualcosa che ci aiuti, che ci permetta di rinunciare "al pantano dei discorsi" dominanti. [...] Il richiamo al silenzio dell'ascolto non è certo (e nemmeno vuol essere) originale, ma proprio per questo, proprio nel momento in cui accetta il rischio di venire banalizzato e non intercettato, mi pare coraggioso e necessario. Oggi ci vuole, infatti, molto coraggio a indicare la necessità di riscoprire, nel silenzio e nell'ascolto dei mondi, la risposta alla crisi antropologica e sistemica che ci riguarda. [...] In definitiva, non solo "denunciare in pena il presente", come scriveva Turoldo, ma anche indicare concretamente un futuro percorribile, per quanto dentro un paese e un tempo devastato e precario: questo forse è il destino toccato alla generazione dei poeti nati negli anni '90. Una generazione che dovrà imparare come avanzare nelle acque, tenendo insieme il senso della storia e il valore della biografia dentro la storia, ed evitando di preoccuparsi per questioni marginali e stantie, che poco hanno a che fare col reale motivo che sta alla base della necessità di scrivere. Di questa generazione Del Prete sarà, senza dubbio, uno dei poeti il cui percorso andrà seguito, augurando a lui, come a noi, che tutto quello di intenso che già si esprime nei suoi versi, continui a maturare e a dare frutto." Prefazione di Gabriel Del Sarto
Le stagioni della lucertola
Curzia Ferrari
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2022
Il libro Le stagioni della lucertola, curato da Vincenzo Guarracino, comprende due saggi critici, uno di Carlo Bo e uno di Mario De Micheli, oltre un brano di Salvatore Quasimodo ed è una raccolta di tutte le poesie selezionate, a partire dalle prime del 1965 (La giornata provvisoria - che vinse l'allora famoso Premio Cervia), sino all'inedito L'autunno della metratura, 2020)
Testimoni
Emanuele Franceschetti
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2022
pagine: 76
"... una densa e composita partitura, attraversata da alcuni Leitmotive che rintoccano da una pagina e da una sezione all'altra: si tratta, per situare subito questa nuova voce poetica, di motivi poetico-filosofici che la grande poesia del Novecento italiano ed europeo ha alimentato, variato, declinato per decenni e che tuttavia, se è vero il monito di Ernst Bloch che Franceschetti ha trascritto nell'epigrafe della prima sezione della sua silloge («Ciò che è accaduto, è sempre accaduto solo a metà»), continuano a bruciare, a fermentare nella coscienza di chi scrive versi obbedendo più a una necessità espressiva ed esistenziale («cruento atto esistenziale», definiva Bartolo Cattafi la sua scrittura) che a un qualsiasi programma."
Genio dell'infanzia cattolica
Roberto Rossi Precerutti
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 150
Autorizzato a cogliere, fin nel titolo, una dissimulata antifrasi dell'apologia del cristianesimo di Chateaubriand, il lettore può chiedersi quale particolare forma di genio illumini il paesaggio di un'infanzia cattolica. Forse, sembra dirci l'autore, il precoce dimorare in un «guscio di inquietudine» all'appalesarsi di ingannevoli splendori e lusinghiere promesse, arresi «a quel tanto di notte portata nelle mani». O ancora la scoperta, «oltre la siepe lucida del sonno», di un niente spalancato sull'inanità del desiderio di felicità e sullo specchio buio del cuore dove si abolisce il riso della vita. L'infanzia è dunque iniziazione a una conquista di sé che precipita nella parola impronunciata di un dio distratto, i cui rari doni la nostra fulgida cura invano reclama. Il percorso di questa moderna lezione di tenebre sviluppatosi nelle prime parti del libro, in cui l'affiorare di remoti accadimenti autobiografici si mescola allo struggente ricordo di amici scomparsi (il tombeau di Camillo Pennati) e alla voce degli amati poeti, trova il suo compimento nella sezione finale, Autoritratto in veste di David, dedicata a Giorgione. Nell'attraversamento dell'opera del maestro rinascimentale, infatti, c'è come l'indicazione di una vocazione e di un destino ai quali nessuno può sottrarsi: «perché senza emblemi di morte duri questo enigma di luce riconquistata».