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Aragno

Corrispondenza. Volume Vol. 1-2

Corrispondenza. Volume Vol. 1-2

Paul Valéry, André Gide

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Aragno

anno edizione: 2024

Questa corrispondenza testimonia di un'amicizia di più di cinquant'anni tra due «incommensurabili». Un'amicizia che più che sulle affinità si fonda sulle differenze. Niente sembra accomunare Gide e Valéry. Negli scambi epistolari sempre più evidente si fa il contrasto nelle loro opinioni, attitudini, reazioni. Un'opposizione così naturale che, per dirla con Valéry, equivale a un'armonia. La corrispondenza diventa così un campo dinamico in cui ogni impulso di ciascuno diventa per l'altro un'indicazione su se stesso e di senso contrario. D'altronde non si costruisce il proprio ritratto se non con l'inverso del ritratto dell'altro.
60,00

Amigdala

Amigdala

Riccardo Frolloni

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

"Sembra a volte che nella poesia italiana, sia pure nell'assoluta diversità di atteggiamento, temperatura, poetica, si diano passaggi di fiamma se non di fiaccola. Così, Amigdala, nuova e più temeraria prova poetica di Riccardo Frolloni, sembra in certo senso ripartire, oltre che da Corpo striato, da alcuni versi di Tiziano Scarpa nel Capitalismo straniero/El capitalismo foràneo. Ma la Romania dopo la fine dell'impero sovietico, congiunta all'Italia fragile e mortale, nel senso di chi può morire, della provincia, scena primaria di entrambi i testi, in Frolloni non è più letterale com'era in Scarpa. Sono trascorsi vent'anni ed è diventata memoria, luogo labile che le fotografie che scandiscono le pagine - volti e corpi in bianco e nero, architetture del realismo socialista, auto coperte di una neve che non sembra più possibile debba cadere in quel modo, nell'Antropocene sopraggiunto - congelano e insieme congedano, rendono habitat di cantares declinati in versi lunghi e stondati in cui, per Frolloni, la speranza diviene prigionia, psicosetta. Tema, e non sarà antropologicamente casuale, anche di un recente romanzo della coetanea Alice Urciuolo, La verità che ci riguarda (66th and 2nd), tanto si impone a questa generazione l'attualità della manipolazione psicologica affine a ogni forma di disinformazione, fake news, deep fake. Se il Corpo striato era il centro del movimento-vita contrapposto alla morte di ogni padre, l'Amigdala è il «grilletto neurale» (Wikipedia) che ci fa agire, rispondendo all'esperienza emotiva, prima ancora che possa entrare in azione la corteccia, la coscienza. È così forse che ogni storia diventa verità parziale, collage di briciole di racconti personali e altrui che coabitano nel corpo poetico, nuova falsità (come scrive Frolloni in nota), extimità che la poesia riscatta: di queste storie, per fortuna, non so niente, e per questo le ho scritte." (Laura Pugno)
15,00

La nuda

La nuda

Sara Sermini, Elena Gargaglia

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

"«Non disturbare. I morti in vita per contagio riposano». Così recita una targa del 1793, nell'«isola fantasma» di Poveglia, Laguna di Venezia, che a quei tempi ospitava il lazzaretto della città: et in Arcadia ego. Non è l'unica scritta sul muro che, alla maniera di Zanzotto, si trova riportata in questo libro («conservare il biglietto»). Un reperto simile è anche l'affresco del Giorgione popolarmente noto come La Nuda. Staccato dalla facciata del Fondaco dei Tedeschi, semicancellato dalle intemperie, occhieggia oggi alla Galleria dell'Accademia. Una leggenda vuole che proprio a Poveglia sia sepolto l'artefice «morto di peste per amore». Non solo nelle foto aeree dell'isola di Google Maps «quel che non si vede è più di quel che si vede». Ogni luogo può essere, tutt'al più, oggetto di un'«ipotesi». E ogni immagine trasmigra da una sede all'altra, come ha fatto giusto l'affresco - o quel che ne resta (ancora nell'idioma dei greci di oggi questo vuol dire trasporto). Ma anche i luoghi si spostano, mutano aspetto e funzione: quel Fondaco oggi è un mall superchic dove s'affolla globalizzata l'asfissia della città - o quel che ne resta. Frammenti di immagini crettate, barene di paesaggi, «apparimenti» parziali resecati con accorata crudeltà: evidente, in questo project album d'allucinata raffinatezza, la memoria d'uno dei libri più vulneranti degli ultimi decenni, La vita dei dettagli di Antonella Anedda. Come in quell'incunabolo prodigioso, «il pensiero compone l'oggetto» e, per dirla con Alberto Savinio, «quando si dice pensare, s'intende pensare alla morte. E a che altro pensare?…». Nient'altro che la nuda vita campeggia su quel muro calcinato, esprimendosi «in frasi sghembe» e prose «ottuse» (come quelle d'un altro riferimento obbligato, Amelia Rosselli). In questo campo «ischeletrito» di segni, all'improvviso fa la sua comparsa una riga nello spettro, segnalata dall'«igrometro» che registra «ogni nostra minima increspatura». È la presenza umana del visitatore - o quel che ne resta - a lasciare a sua volta un'impronta: una «domanda a distanza» sulla quale si chineranno i posteri, magari: come facciamo noi, oggi, coi cenni misteriosi di quella figura sul muro." (Andrea Cortellessa)
18,00

Dove va la storia contemporanea. Augusto Del Noce e l'interpretazione transpolitica

Dove va la storia contemporanea. Augusto Del Noce e l'interpretazione transpolitica

Francesco Perfetti

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

Fra i più grandi filosofi cattolici del Novecento, Augusto Del Noce è stato un pensatore capace di comprendere le caratteristiche del nostro tempo attraverso la «concezione transpolitica» della storia. Per lui l'età contemporanea - iniziata con la rivoluzione russa del 1917 che significò l'«inveramento» della filosofia marxista in istituzioni politiche con le quali tutto il mondo ha dovuto confrontarsi - può essere definita «epoca della secolarizzazione». Frutto della crisi di valori prodottasi nell'Europa della prima metà del Novecento, essa può essere divisa in due periodi: quello sacrale, dominato dalle «religioni secolari» (comunismo, fascismo, nazionalsocialismo), e quello profano che si risolve nella società opulenta caratterizzata dallo scientismo e dalla espansione dell'ateismo. Applicata al caso italiano, la concezione di Del Noce della storia contemporanea come «storia filosofica» ha portato a una originale interpretazione del fascismo centrata sul pensiero di Giovanni Gentile, punto d'arrivo della tradizione immanentistica della scuola filosofica napoletana. Da questo punto di vista il fascismo, secondo Del Noce, appare come un «errore della cultura» e non già come un «errore contro la cultura».
28,00

L'attrazione della spiritualità nell'arte moderna. Quattro saggi

L'attrazione della spiritualità nell'arte moderna. Quattro saggi

Lóránd Hegyi

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

«….vorrei osservare che a mio avviso ci stiamo approssimando sempre più all'epoca del compositivo consapevole, razionale, che presto il pittore sarà orgoglioso di poter spiegare le sue opere in senso costruttivo (in contrasto con gli impressionisti puri i quali erano al contrario orgogliosi di non saper spiegare nulla), che già ora siamo vicini al tempo della creazione in vista di uno scopo e infine che questo spirito nella pittura sta in una connessione organica diretta, con la costruzione, già iniziata, del nuovo regno dello spirito, poiché questo spirito è l'anima dell'epoca del grande spirituale.» (Vasilij Kandinskij)
15,00

Lettere. Volume Vol. 2

Lettere. Volume Vol. 2

Friedrich Hegel

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

A Bamberga Hegel dirige il giornale locale. Più che un impiego è un ripiego: «ogni minuto in più della mia attività giornalistica, scrive a Niethammer, è vita perduta, sperperata». Tuttavia, con l'attività giornalistica prende corpo la forma politica hegeliana. La presa di posizione a favore del Code Napoléon, espressa in punti nevralgici delle lettere bamberghesi, segna il momento di massima tensione con la reazione cattolica bavarese. Contestualmente, lavora al suo libro più impegnativo, la Logica. Hegel pensa a una logica della vita da opporre ai formalismi scolastici, pensa a una logica dialettica intesa a rimuovere i «cadaveri del pensiero». (G.R.)
25,00

Per la rivoluzione liberale

Per la rivoluzione liberale

Luigi Einaudi

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

Il pensiero di Luigi Einaudi si viene formando in anni torbidi per l'Italia; durante una crisi che ha estenuato tutte le nostre capacità creative e in cui la reazione dominante pare un'espressa rinuncia del popolo al suo compito europeo. La lotta politica si semplifica necessariamente intorno allo schema conservatori-progressisti. Il liberalismo più coerente alla tradizione di autonomia - preclusa la strada ad ogni azione positiva - deve limitarsi a postulare il riconoscimento della libertà come condizione e premessa necessaria…
18,00

Il senso della letteratura italiana

Il senso della letteratura italiana

Giuseppe Antonio Borgese

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

Pubblicato nel 1931 rielaborando un suo discorso tenuto in una conferenza a Zurigo un paio di anni prima e poi ripetuto in altre città e quindi apparso sulla rivista "Nuova Antologia", il breve saggio "Il senso della letteratura italiana" di Giuseppe Antonio Borgese è il libro in cui possiamo trovare tutto il suo credo: letterario, civile e umano. Pensato per un uditorio straniero, breve e sintetico, considerato dall'autore stesso uno "schema", è in realtà un testo appassionato, spiazzante e così esaltante la spiritualità della cultura italiana da diventare polemico. Quasi un pamphlet. In cui Borgese - scrittore, critico letterario e a lungo docente di Estetica - va in cerca del "senso" nascosto della tradizione poetica italiana, da Dante ai suoi giorni. Trovandone l'essenza e lo spirito nella aspirazione costante alla maestà, la magnificenza e la grandezza e nella tensione verso la solennità, l'espressione dell'assoluto e, in una parola, il sublime.
15,00

Carteggio. Volume Vol. 5

Carteggio. Volume Vol. 5

Benedetto Croce, Giovanni Gentile

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Aragno

anno edizione: 2024

pagine: 980

Con questo quinto volume in due tomi, comprensivo degli anni che vanno dal 1915 al 1924, si conclude la pubblicazione del Carteggio (1896-1924) di Benedetto Croce e Giovanni Gentile. La brusca interruzione dello scambio epistolare durato quasi un trentennio sancì tra i due filosofi una separazione intellettuale, morale, politica e umana che da allora non trovò più nessuna forma di ricomposizione e riavvicinamento. Presentato in questa edizione in forma unitaria e integrale il Carteggio è arricchito di note che documentano la trama e il contesto di un sodalizio operosissimo, nel quale si formarono due distinti sistemi di pensiero, la Filosofia dello spirito di Croce e l'Idealismo attuale di Gentile, ma che consente anche di seguire il filo delle polemiche e dei contrasti che essi insieme intrattennero con la filosofia e la cultura del loro tempo. Finché gli eventi drammatici della guerra e del primo affermarsi del fascismo irruppero nella storia nazionale facendo sì che la coscienza che ne ebbe l'uno non trovasse più l'accordo con quella che ne ebbe l'altro. Il presente volume è corredato di un Indice generale di tutte lettere pubblicate nel Carteggio.
60,00

Le vite di Codro e Beroaldo

Le vite di Codro e Beroaldo

Bartolomeo Bianchini

Libro: Libro in brossura

editore: Aragno

anno edizione: 2024

Il volume raccoglie le biografie di Antonio Urceo Codro e Filippo Beroaldo il Vecchio scritte da Bartolomeo Bianchini. Due biografie diverse - come certamente diversi erano i due umanisti felsinei - dalle quali, oltre a trapelare l'affetto dell'allievo che post mortem ritrae e rende nuovamente viva la fisionomia umana e intellettuale di chi lo aveva istruito, riemerge viva e palpitante la pratica pedagogica della Bologna universitaria bentivolesca.
25,00

Ritratti di filologi

Ritratti di filologi

Sebastiano Timpanaro

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

Sebastiano Timpanaro (Parma 5 settembre 1923 - Firenze 26 novembre 2000) è stato tra i massimi filologi nella seconda metà del Novecento. Scolaro di Giorgio Pasquali, le sue ricerche hanno spaziato dalla letteratura latina arcaica ai commentatori antichi di Virgilio. Estraneo al mondo accademico, egli ha dato contributi innovativi alla storia della linguistica ottocentesca, allo studio dell'opera e della cultura di Leopardi nell'ambito del classicismo illuminista, al rapporto tra critica testuale e psicoanalisi, alle ricerche sul materialismo tra Sette e Novecento. Uomo appartato e dalla tempra severa, ha ispirato numerose iniziative editoriali che hanno contributo a svecchiare la cultura italiana negli anni settanta-novanta del secolo scorso. Fin dagli anni quaranta si legò in un'amicizia, divenuta presto complicità intellettuale, con Carlo Ferdinando Russo (Napoli 14 maggio 1922 - Bari 26 luglio 2013), figlio del critico letterario Luigi. Anche lui scolaro di Pasquali e professore di letteratura greca, C.F. Russo è stato fin dall'inizio animatore della rivista «Belfagor». Rassegna di varia umanità, fondata dal padre nel 1946 e poi da lui diretta fino al termine delle pubblicazioni nel novembre 2012. Il sodalizio tra Timpanaro e Russo, documentato nel fitto scambio illustrato dall'introduzione al presente volume, ha dato vita a un programma culturale condiviso che ha reso «Belfagor» protagonista del rinnovamento intellettuale ed etico-politico. Si raccolgono oggi i sei «Ritratti critici di contemporanei» dedicati a filologi italiani (Graziadio Ascoli, Giorgio Pasquali, Nicola Terzaghi, Scevola Mariotti, Franco Munari, Giuseppe Pacella) pubblicati da Timpanaro nella rivista tra il 1965 e il 1996.
35,00

Tra evangelismo e Controriforma. Gian Matteo Giberti (1495-1543)

Tra evangelismo e Controriforma. Gian Matteo Giberti (1495-1543)

Adriano Prosperi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

Gian Matteo Giberti è stato nella sua breve vita un protagonista della scena politica e di quella religiosa del primo '500. Come uomo di fiducia dei papi medicei si impegnò nella politica che fu detta della "libertà d'Italia", come ricerca da parte del papato di garantirsi libertà d'azione nella penisola giocando sulla presenza contrapposta di Francia e Spagna. La schiacciante vittoria di Carlo V e il Sacco di Roma portarono al fallimento di quella strategia. Giberti dovette abbandonare Roma e l'attività politica, salvo accettare isolati incarichi dove mise a frutto le sue relazioni ed esperienze precedenti. Al centro della sua attività si collocò, da allora in poi, il governo della diocesi di Verona, dove stabilì la sua residenza di vescovo offrendo così un esempio insolito nel sistema che vedeva allora nel corpo ecclesiastico la pratica della scissione tra le rendite del beneficio ecclesiastico e l'esercizio effettivo del dovere di cura d'anime. Quella sua scelta era maturata già nella corte romana dove aveva dato prova di rigore morale scontrandosi con l'Aretino e unendosi alle pratiche devote di una piccola compagnia. Se allora si era impegnato in una corrispondenza con Erasmo per convincerlo a prendere le distanze da Lutero, come vescovo mostrò di condividerne l'interesse per la Patristica. Tra le opere pubblicate dai suoi collaboratori ci furono scritti di autori come Giovanni Crisostomo accanto a opuscoli in volgare di meditazioni spirituali e di istruzioni per il clero per rimediare allo stato di ignoranza e di superstizione della popolazione. Come vescovo, ricorse sistematicamente all'uso delle visite pastorali. Intorno al vescovo si raccolse allora una piccola corte animata da personaggi come Marcantonio Flaminio, Bernardino Ochino e Reginald Pole. Il rinnovamento religioso di cui la Verona gibertina propose il modello era animato da un evangelismo che destò sospetti di eresia, ma ebbe il sostegno del neoeletto cardinale Gaspare Contarini. Il fallimento del tentativo di Contarini di conciliazione coi protestanti, dette impulso agli intransigenti. La nascita dell'Inquisizione Romana e la fuga a Ginevra del popolarissimo predicatore Bernardino Ochino, costrinsero Giberti a prendere le distanze dal partito degli "spirituali". Nell'ultimo periodo della sua breve vita si concentrò nella stesura e pubblicazione delle Costituzioni per il clero e nel tentativo di ottenere da papa Paolo III la nomina di un successore che facesse residenza in diocesi. Definito come il "modello del buon pastore" nell'opera scritta in sua memoria da un suo stretto collaboratore, il suo esempio doveva lasciare una impronta nell'operato del Concilio Tridentino e in quello di Carlo Borromeo. (Adriano Prosperi)
30,00

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