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Ibis: Formazione e cultura

Gioco e teoria del duende

Gioco e teoria del duende

Federico García Lorca

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2017

pagine: 100

Tra le numerose conferenze che Federico Garcia Lorca pronunciò negli anni Venti e Trenta in Spagna e nelle Americhe, la più nota è senza dubbio quella che il poeta lesse a Buenos Aires il 20 ottobre 1933 presso la Sociedad Amigos del Arte: il testo, noto come "Juego y teoria del duende", illustra lo spirito occulto della 'dolente Spagna' attraverso l'esplorazione delle sue forme d'arte pervase dalla forza misteriosa e tellurica di un duende ineffabile e pur tuttavia sempre riconoscibile presso il pubblico disposto a coglierlo. Questo volume propone il testo della conferenza lorchiana in traduzione italiana annotata e corredata di uno studio introduttivo che attraverso ricognizioni biografico-artistiche del poeta granadino ripercorre le fasi di elaborazione del suo manifesto estetico.
13,00

Solitudine e scrittura. Disallineamenti del tragico nella modernità

Solitudine e scrittura. Disallineamenti del tragico nella modernità

Gianmarco Pinciroli

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2013

pagine: 239

In quanti modi diversi è possibile declinare la solitudine di chi scrive? L'analisi condotta in questo volume prende in considerazione figure di diverso rilievo - da Proust a Barthes, da Broch a Bernhard, da Celan a Walser, passando per Lévinas, Derrida e Agamben - appartenenti ad una modernità più o meno recente e a modalità di scrittura per lo più ambivalenti tra riflessione esplicitamente filosofica e segno letterario, per coniugarne il senso ai temi della tragicità, della formazione, dell'eticità. Che il nesso concettuale tra solitudine e scrittura, caratterizzato da quei temi, sia decisamente tipico dello stato delle cose odierno, non impedisce comunque di pensare che colui che scrive oggi, o che ha scritto in passato, sia stato sempre solo. Per questo, piuttosto che assumere le ragioni di una catalogazione storica dei modi in cui tale condizione s'incarna, l'autore si affida prudentemente ad alcuni casi esemplari che, nella loro esperienza vissuta di scrittori, sembrano rendere quel nesso più eloquente. Soprattutto volendo salvaguardare la ricchezza semantica di una "solitudine scrivente", per così dire, inapparente, sempre sottesa, come un filo d'acciaio, a sorreggere il gioco funambolico dei contenuti di senso più insoliti: tutti in debito di fondazione rispetto a questo destino al tempo stesso esistenziale ed essenziale.
18,00

La pedagogia del sopravvissuto. Canetti, Améry, Bettelheim

La pedagogia del sopravvissuto. Canetti, Améry, Bettelheim

Silvano Calvetto

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2013

pagine: 169

Quella del "sopravvivere" è stata, nel Novecento, una chiave culturale preziosa per comprendere il rapporto esistente tra le sedimentazioni antropologiche più arcaiche della nostra specie e le profonde trasformazioni storiche intervenute nel corso della modernità. Se da un lato, infatti, la civiltà del lavoro e della tecnica sembrava aver posto termine al discorso della lotta per la sopravvivenza, con conseguenze assai significative sulla funzione attribuita alla stessa educazione dell'uomo, dall'altro, la questione si è proposta, nel cuore del Novecento, in forme inedite per il tasso di violenza e di barbarie che l'hanno attraversata. A partire dalla fondamentale vicenda storica dello sterminio nazista fino alle più diverse esperienze di catastrofe che caratterizzano la società di massa anche in tempo di pace, il concetto di sopravvivenza si è caricato di nuovi ed inquietanti significati. Il presente volume, mobilitando tre icone esemplari della cultura novecentesca, non a caso provenienti, pur per vie diverse, dal comune sostrato mitteleuropeo, tenta una lettura del problema al di là delle sue rappresentazioni più convenzionali, alimentate, tra l'altro, da un circuito massmediatico che ne fa spesso l'oggetto di una cultura d'evasione, per assumere tale termine, come vuole Canetti, nella sua accezione originaria. "Sopravvivere" significa, infatti, "vivere sopra l'altro", "vivere a scapito dell'altro"...
16,00

Indignazione morale e profezia pedagogica. L'ultimo Horkheimer

Indignazione morale e profezia pedagogica. L'ultimo Horkheimer

Gianluca Giachery

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2012

pagine: 296

Ripercorrendo in modo sistematico lo sfondo storico-culturale della formazione di Horkheimer, questo lavoro propone una lettura articolata e puntuale della sua complessa biografia intellettuale, dalle prime opere fino alle elaborazioni della piena maturità. Studioso attento dei rapporti problematici tra teoria e prassi, tra agire individuale e collettivo, Horkheimer non è stato soltanto uno degli esponenti più fecondi della Scuola di Francoforte: egli ha saputo anche incarnare esemplarmente la responsabilità pedagogica di chi, da intellettuale, fa emergere le contraddizioni della conformazione culturale e della subordinazione passiva al sistema sociale. Le sue riflessioni interrogano l'agire educativo attraverso la critica costante del rapporto tra cultura e società. La sua eredità culturale costituisce il frutto maturo dell'indignazione intellettuale. Per questo la sua è una "profezia pedagogica" di straordinario rigore etico e morale, che costringe a fare i conti, problematicamente, con le aporie del ruolo sociale ed educativo dell'uomo di cultura.
16,50

L'educazione come vita vissuta. Percorsi teorici e campi d'azione

L'educazione come vita vissuta. Percorsi teorici e campi d'azione

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2011

pagine: 190

Contro ogni rappresentazione convenzionale del problema educativo, questo volume tenta di offrire quegli strumenti critici che, opponendosi ai luoghi comuni del pedagogismo corrente, consentono, forse, di intrattenersi con ciò che di essenziale appartiene alla coscienza pedagogica. Vale a dire con quel nesso formazione - cultura da cui prende vita l'idea dell'educazione come esperienza vissuta dell'uomo in quanto cultura. Di qui una sequenza di interventi che, tra percorsi teorici e campi d'azione, vorrebbero ricondurre con metodo decostruttivo a quel significato più radicale che l'educazione, in chiave fenomenologica ed esistenziale, porta con sé: "fare dell'esistenza la propria passione, avendo a disposizione, immer wieder, l'occasione di un evento e la forza di una domanda ulteriore". Saggi di: Silvano Calvetto; Antonio Erbetta; Gianluca Giachery; Elena Madrussan; Grazia Massara.
15,00

Idioti reietti delinquenti. Pedagogia, medicina e diritto tra Otto e Novecento

Idioti reietti delinquenti. Pedagogia, medicina e diritto tra Otto e Novecento

Gianluca Giachery

Libro

editore: Ibis

anno edizione: 2010

pagine: 272

Tra Otto e Novecento medicina, diritto e pedagogia dispongono la scena che determina la classificazione delle patologie di cui sono affetti i bambini e gli adolescenti. Per cui medici, pedagogisti e giuristi fanno emergere, tramite l'intreccio delle loro analisi, specifiche figure sociali quali il bambino folle, il degenerato morale, il delinquente, l'anormale o il criminale. In questa costruzione, normalità e anormalità, sano e patologico, degenerazione e carattere vengono continuamente in contatto come polarità similari di campi differenti, che definiscono la natura stessa del processo di esclusione e di inclusione sociale di tali figure devianti. Declinato in questo modo e su documenti originali, il lavoro si propone di individuare, nella rappresentazione complessa degli avvenimenti storici, non solo i personaggi e gli attori, ma le relazioni profonde tra saperi e discipline che hanno fatto emergere, nella nostra modernità, l'evidenza sociale, politica e culturale di coloro che sono considerati marginali, idioti e reietti.
17,50

Decostruire formando. Concetti pratiche orizzonti

Decostruire formando. Concetti pratiche orizzonti

Libro

editore: Ibis

anno edizione: 2010

pagine: 142

Il volume si articola su tre livelli di analisi. In primo luogo sui presupposti teorici della critica radicale come metodo di formazione pedagogica. In secondo luogo sulla descrizione di un seminario/tipo di formazione e sulla definizione di una specifica e originale metodologia che consente di sperimentarlo nelle diverse situazioni operative. In ultimo sulla descrizione/interpretazione dei tre campi di applicazione - la scuola, le professioni di cura, l'educazione territoriale - in cui, tramite l'esemplarità di alcune esperienze concrete, si mettono in gioco le diverse professionalità pedagogiche. Concepito come modello d'intervento educativo, il testo si presenta in forma di strumento/guida per coloro che, impegnati a fronteggiare la crisi del cambiamento formativo nei diversi campi di lavoro, intendono agire secondo una prospettiva che lega in maniera radicale il tema della formazione all'analisi complessa dei processi culturali e sociali. In questo senso il volume si rivolge non solo agli studiosi e agli studenti universitari di discipline pedagogiche e di scienze umane, ma soprattutto a insegnanti, educatori e responsabili delle professioni sanitarie.
16,00

Forme del tempo. Modi dell'io. Educazione e scrittura diaristica

Forme del tempo. Modi dell'io. Educazione e scrittura diaristica

Elena Madrussan

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2009

pagine: 150

15,00

La domanda filosofica nell'infanzia. Quadri teorici ed esperienze didattiche
16,50

Bad boys e allievi contesi. Realtà educativa e rappresentazione cinematografica nel ventennio postbellico, in Gran Bretagna e in Italia

Irene Papa

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2023

pagine: 330

In Europa occidentale il secondo dopoguerra si apre inaugurando una nuova fase della storia della gioventù. Mentre il piano politico-istituzionale, in particolare in Gran Bretagna e in Italia, vede l'elaborazione di nuovi progetti educativi dedicati espressamente ai giovani e recanti in sé un'idea determinata di cittadino del futuro, la vita quotidiana di bambini e adolescenti si dispiega tra forme culturali tradizionali e elementi innovativi dell'"american way of life". La rivoluzione tecnologica del ventennio post-bellico ha infatti generato un mutamento radicale degli stili di vita, condizionando anche il modo stesso di intendere la gioventù: il modello culturale e educativo scolastico si trova così a convivere con i nuovi e pervasivi modelli dell'industria culturale. Di questa tensione e delle sue contraddizioni si è fatto testimone attivo il cinema, talvolta intrecciandosi e talvolta scostandosi dalle riflessioni pedagogiche coeve. Così, le rappresentazioni dei giovani e dei loro comportamenti che il cinema ha consegnato alla nostra memoria finiscono per descrivere una storia della gioventù e dell'educazione "immaginaria", parallela rispetto alla realtà. Non per questo, però, meno influente e meno "pedagogica".
18,00

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