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Ibis: Formazione e cultura

La cultura nelle parole di tutti i giorni. Per una pedagogia della vita quotidiana

La cultura nelle parole di tutti i giorni. Per una pedagogia della vita quotidiana

Vittoria Colla

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2024

pagine: 204

Tutti sappiamo cos'è la vita quotidiana. Parte dell'esperienza di ognuno di noi, questo rassicurante orizzonte di consuetudine ci appare scontato e irrilevante, non degno di particolare attenzione. Eppure, come il pensiero di matrice fenomenologica ha messo in luce, è proprio nel ripetersi quotidiano di azioni, parole e gesti, nel fare e rifare di tutti i giorni, che si delinea il nostro percorso educativo ed esistenziale. Attraverso riflessioni teoriche e grazie al supporto di esempi empirici, il volume riporta al centro della riflessione pedagogica il micro-ordine della vita quotidiana familiare e la sua valenza educativa, illustrando come modi di vedere il mondo, sistemi culturali e morali fatti di regole e aspettative, concezioni di 'giusto e sbagliato' si annidino nelle prassi quotidiane, come presupposti taciti e insegnamenti impliciti di detti e non detti, conversazioni e silenzi, routines ed eccezioni. Tramite processi di avvicinamento e distanziamento, il volume mette in luce la ricchezza valoriale delle interazioni familiari, illuminando zone del quotidiano 'ad alta densità educativa' e promuovendo il pensiero riflessivo sull'esperienza di tutti i giorni.
18,00

Ambivalenze. Figure della scrittura tra filosofia e letteratura

Ambivalenze. Figure della scrittura tra filosofia e letteratura

Gianmarco Pinciroli

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2024

pagine: 144

Tutti gli autori – filosofi, letterati – che qui vengono presi in considerazione sono suscettibili, malgrado il loro pensiero ufficiale e le loro opere più conosciute, di essere sussunti sotto il titolo comune di ambivalenti. Alle spalle di questa categoria, che si può ritrovare sotto altri nomi in molti luoghi della modernità, c’è la consapevolezza di un avvenuto dominio del nichilismo, vissuto con maggiore o minore disagio, ma pur sempre presente come convitato di pietra alla tavola di ogni scrivente, sia esso poeta, narratore, filosofo. Per quanta nostalgia dell’assoluto si possa avere, le ideologie e le mitologie che lo hanno sostituito hanno prima o poi dimostrato che possono rovesciarsi nell’opposto di quanto promettevano: ecco il cuore dell’ambivalenza all’opera, ogni giorno e in ogni pagina scritta, insieme all’attitudine paradossale, presso chi ne è consapevole, a un’incessante coazione a ripetere, comunque e sempre, il proprio indefettibile desiderio di utopia.
15,00

Pedagogia degli estremi. Mito fiaba sogno

Pedagogia degli estremi. Mito fiaba sogno

Gianluca Giachery

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2024

pagine: 168

Mito, fiaba e sogno vengono analizzati nelle loro relazioni formative, attraverso ciò che li accomuna (la narrazione come trasmissione, la fantasia, la magia, il simbolismo), anche grazie all’ausilio interpretativo di quegli autori che, esaminandone le specificità, ne hanno riconosciuto le linee di continuità. Sin dalle sue origini, il mito ha rappresentato una delle forme più significative e durature di trasmissione del sapere nei confronti del fanciullo e dell’adolescente, nonché di coesione delle comunità. Il legame affettivo, la perdita dell’altro e la difficile elaborazione del lutto, l’atto generativo, narrati nel mito di Orfeo ed Euridice e in quello di Pigmalione e di Galatea, ricorrono anche nelle storie fiabesche. In queste, poi, il ruolo dell’eroe e dell’eroina, la lotta contro la maga o il mago, la ricerca della soluzione per annullare l’incantesimo rappresentano ciò che, nel sogno, sono le immagini creative e creatrici che evidenziano il percorso trasformativo e individuante. L’attività magica riproposta nelle fiabe (la pozione, l’incantesimo, il fascinum, la malía) quale motivo narrativo ed esplicativo non è solo un elemento ricorsivo, ma si presenta come necessario per il cambiamento dei protagonisti e l’evoluzione dell’intera storia. In tal modo, il viaggio iniziatico, la sfida contro forze oscure e misteriose o l’attraversamento dell’oscurità del bosco divengono tutte metafore di una metamorfosi interiore che può manifestare, simbolicamente, una progettualità esistenziale.
17,00

Adolescenze (in)visibili. Sei letture pedagogiche tra rappresentazione e vissuto

Adolescenze (in)visibili. Sei letture pedagogiche tra rappresentazione e vissuto

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2024

pagine: 144

Amicizia, colpa, morte, ricerca sono i quattro perni formativi dell’adolescenza più ricorrenti nei saggi che compongono il volume. Lo sono in quanto punti di convergenza provenienti da “oggetti culturali” diversi: dall’impatto delle psicopatologie sulle vite quotidiane di ragazze e ragazzi alle narrazioni letterario-formative di ieri e di oggi (Simone De Beauvoir, Charles Bukowski, Haruki Murakami), dalla rappresentazione cinematografica del deviante nel Free Cinema alle pratiche di ricerca identitaria e di genere nelle fandom communities. Una convergenza che si è creata a posteriori, dunque, rispetto all’esigenza di indagare luoghi e pratiche di sé che possano circoscrivere un campo così complesso e imprendibile come quello dell’adolescenza. Ne emerge un quadro entro cui il doppio registro di visibilità e invisibilità restituisce la dialettica costitutiva dell’esistenza adolescente. Che si tratti di (in)visibilità ideologiche, sociali, mediatiche, introspettive, della memoria, esse s’intrecciano variamente l’una con l’altra, anche in contesti socialmente e storicamente eterogenei e attraverso linguaggi espressivi differenti. Tanto da poter costituire un fecondo nucleo d’indagine pedagogica. Con contributi di Marta Baravalle, Matteo Cabassi, Gianluca Giachery, Elena Madrussan, Irene Papa e Gianmarco Pinciroli.
15,00

L'inatteso margine pedagogico. La parola poetica e la riforma dello sguardo in Paul Valéry

L'inatteso margine pedagogico. La parola poetica e la riforma dello sguardo in Paul Valéry

Annachiara Gobbi

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2022

pagine: 191

Educare lo sguardo all'insolito, all'estraneo, al margine e all'altrove permette di dischiudere l'analisi pedagogica alle zone d'ombra del suo linguaggio e delle sue pratiche. È, infatti, la parola a sancire i significati con i quali guardiamo (e riconosciamo) l'educazione, definendola e rendendola operativa. Sguardo e parola, così, demarcano lo spazio comune di una zona-limite - una soglia - tra un dentro (luogo dell'interiorità e della riflessione personale) e un fuori (luogo dello spazio pubblico, politico-istituzionale). Il volume tenta l'impresa dell'incontro tra sguardo e parola interrogando l'universo poetico di Paul Valéry, per trovare lì i linguaggi grazie ai quali la discorsività pedagogica, liberata dall'uso strumentale, si può riappropriare della potenzialità che le è propria: quella di dire il non detto. Parola e sguardo, allora, si fanno pratiche pedagogiche che riguardano sia la ricerca (filosofico-educativa), sia l'operatività scolastica (per l'apprendimento e la relazione educativa).
16,50

Esperienze formative nella scuola secondaria. Lingue, civiltà, culture

Esperienze formative nella scuola secondaria. Lingue, civiltà, culture

Elena Madrussan

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2020

pagine: 111

Portare l'attenzione sulle possibilità formative della scuola secondaria può voler dire molte cose. In questo volume s'intende restituire all'esperienza formativa il suo significato originario, relativo alla dimensione esistenziale e progettuale del dare forma all'esistenza e, con essa, alla personalità soggettiva. Assumendo le Lingue e le Civiltà moderne come ambiti del sapere per i quali l'apertura di orizzonti, la scoperta e la conoscenza di modi e stili, la comparazione sociale e culturale di tradizioni e modelli, corrispondono ad altrettanti esercizi di intelligenza e di formazione, ne viene che lo studio e la curiosità critica possono saldarsi alla relazione educativa e culturale tra insegnante e studente. Di qui la scelta di tratteggiare i nodi pedagogici essenziali alla strutturazione, nell'insegnante, di un atteggiamento preliminare culturalmente e formativamente consapevole e di descrivere alcune esperienze esemplari, diversificate e per grado di scuola e per tipo di studi, su tre delle lingue maggiormente studiate nella scuola secondaria, in modo da offrire uno sguardo plurale, relativo a contesti e a impostazioni del lavoro differenti, con l'intento di restituire spunti operativi e occasioni di riflessione. In questo orizzonte, ciascuna delle attività formative e didattiche proposte a partire da alcuni nuclei tematici - i diritti civili, l'incontro con lo straniero, la conoscenza personale attraverso la letteratura, il bello nell'opera lirica, l'ideazione attraverso il teatro - mira ad approfondire il senso del rapporto con la cultura e a rovesciare lo stereotipo che troppo frequentemente la riguarda. Nella piena consapevolezza delle molte e sempre più impegnative difficoltà che gli insegnanti sono chiamati a fronteggiare, il volume tenta di mostrare una via che non smarrisca, tra le tante urgenze, l'impegno educativo come traccia di senso del mestiere d'insegnare.
14,00

Crisi della cultura e coscienza pedagogica. Per Antonio Erbetta

Crisi della cultura e coscienza pedagogica. Per Antonio Erbetta

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2019

pagine: 590

L'intenzione del volume è quella di rilanciare l'intensità del nesso tra vita e cultura che, sulle tracce del lavoro di Antonio Erbetta, ne custodisce, oggi, il senso della memoria. A rievocare, in filigrana, la sua figura di studioso, di professore, di intellettuale militante, è, qui, l'impegno libero e generoso dei molti che hanno contribuito al volume – storici e teorici dell'educazione e della pedagogia, filosofi, antropologi, letterati, linguisti, personalità della vita di cultura e dell'azione politica. In primo piano resta, infatti, il raccordo tra "critica della cultura" e "coscienza pedagogica", che, indagato da differenti prospettive di lavoro e di ricerca, si dispiega lungo alcuni snodi tematici per lui decisivi: giovinezza e formazione, etiche dell'impegno e critica della cultura, soggettività e decostruzione, politica e cultura, testimoni e memorie, pagine e figure dell'inatteso, ironia e senso del tragico. Nella convinzione che la testimonianza più preziosa – che nel tempo permane come formula critica – risieda nell'esercizio discreto e intransigente della propria responsabilità intellettuale.
29,00

Il riso tra formazione letteratura comunicazione. Funzione, modelli, stili

Il riso tra formazione letteratura comunicazione. Funzione, modelli, stili

Elena Madrussan

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2018

pagine: 185

Uno dei sismografi dello stato di salute e di sofferenza del proprio tempo è rintracciabile da sempre nei comportamenti umani. Il riso si colloca senz'altro fra essi. Ben più poliedrico della istintuale espressione di uno stato d'animo e ben più ricco di significati di quanto la sua riduzione a semplice momento di evasione lascerebbe intendere, il riso descrive, invece, molti diversi modi per concertare la relazione con l'alterità: come censura sociale, come istinto difensivo, come irrisione del diverso, oppure come intesa, come espressione di gioia, come scambio simbolico, come lievità condivisa. Così che il riso diventa anche una delle manifestazioni della formazione implicita della coscienza collettiva, sintomatica, appunto, della introiezione di una certa visione del mondo. A partire dagli studi fin qui condotti sul tema, il volume propone un approccio multidisciplinare alla questione, consentendo di mettere a fuoco le diverse forme del riso come altrettante forme emblematiche di un tempo, di una civiltà e della comunicazione intersoggettiva implicita ed esplicita. Ed è su questo crinale che l'esperienza del riso si manifesta culturalmente in ambito pedagogico, letterario e linguistico, pluralizzandosi nelle sue possibili articolazioni dell'ironia, dell'umorismo, del comico, della satira, della parodia. L'attenzione, per quanto puramente esemplificativa, alle lingue e alle civiltà italiana, serbo-croata e spagnola intende offrire un quadro teso a mostrare differenze e complementarietà. In questo senso, lo sguardo comune ai diversi contributi, focalizzato sul funzionamento culturale e sociale del riso, suggerisce approcci interpretativi e metodologici per valorizzare una delle forme simboliche più efficaci del rapporto formazione-cultura.
16,50

Non riconciliati. Tra utopia e libertà: per il ricominciamento

Non riconciliati. Tra utopia e libertà: per il ricominciamento

Gianmarco Pinciroli

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2018

pagine: 263

La relazione tra scrittura e realtà deve poter essere sempre conflittuale, affinché la distanza tra esse resti incolmabile, e nello iato che si viene a formare si possa fecondare il senso, per quanto provvisorio, delle cose e degli accadimenti. La cifra della non-conciliazione equivale allora al luogo in cui si può esercitare il pensiero, dove l'uomo trova un compito indefettibile e una vocazione irrinunciabile. A queste condizioni, lo scontro frontale col nichilismo resta la sfida, ancora oggi, in pieno divenire: ad essa autori, anche molto differenti quanto a formazione e a progetti, hanno dedicato nella modernità più vicina a noi la fatica della loro creatività, cui resta sempre sotteso il rovello benefico del desiderio, dell'utopia. A questo disegno comune si volge, da parte di costoro, il tentativo di proporre ancora una volta, per la riflessione critica del nostro tempo, di fronte all'apparente imponenza del dogma di un mondo così-com'è, l'orizzonte sempre necessario di un mondo così-come-dovrebbe-essere.
18,00

Educazione e inquietudine. La «manoeuvre» formativa

Educazione e inquietudine. La «manoeuvre» formativa

Elena Madrussan

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2017

pagine: 301

A partire dalla percezione di spaesamento che attraversa le fenomenologie della vita quotidiana almeno quanto le espressioni della riflessione culturale, l'inquietudine sembra essere diventata una tipicità del nostro tempo. Eppure essa è, innanzitutto, condizione originaria della soggettività e tratto costitutivo di qualsiasi riflessione culturale impegnata a fare i conti con la propria "parte oscura". Di qui l'idea che, una volta rimesse a fuoco le forme dell'"inquietudine originaria", sia possibile riformularne i nessi con l'educazione attraverso le figure dell'io inquieto, della relazione inquieta e della conoscenza inquieta. Ad emergere saranno, quindi, quelle zone marginali del senso che danno forma alla relazione tra soggetto e mondo: dal perturbante alla situazione-limite, dall'ineffabile alla metafora, dall'avventura all'imprendibilità. Lungi dall'idea di poter imbrigliare tali luoghi di confine nei territori rassicuranti della codificazione e della standardizzazione culturali, si tenterà, piuttosto, di mostrarne la forza illuminante e le possibilità di senso, rintracciando proprio in quei margini le connotazioni più sfuggenti eppure più significative dell'esperienza soggettiva. Fino a pensare, per il loro tramite, alla "manoeuvre formativa" come possibile cifra pedagogica dell'esistenza, sia essa intesa nell'accezione simbolica del movimento di torsione verso una nuova direzione, sia essa intesa come "opera della mano": pratica del mondo che rimodella continuamente i contorni delle soggettività e del conoscere.
15,00

Da governato a governante. L'educazione come egemonia. Scritti dei «Quaderni del carcere»

Da governato a governante. L'educazione come egemonia. Scritti dei «Quaderni del carcere»

Antonio Gramsci

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2017

pagine: 204

Le idee pedagogiche di Gramsci si innestano nella rielaborazione che egli compie sul tema del rapporto tra struttura e sovrastruttura. L'educazione è un mezzo funzionale alla conquista dell'egemonia culturale", che la classe egemone acquisisce «forgiando le energie e le capacità necessarie e avvertendo il diritto di dirigere tutta quanta la società». Negli scritti sull'educazione, si pensi solamente all'idea gramsciana di scuola unitaria "disinteressata", colpisce l'attualità delle sue analisi e delle sue riflessioni, in relazione al dibattito tutt'ora vivo sui caratteri, sull'organizzazione e sulle finalità della scuola. I suoi intenti pedagogici appaiono nell'attenzione costante per tutto ciò che possa servire alla formazione "intellettuale e morale", l'aspetto educativo nelle sue riflessioni non è un dettaglio accessorio e marginale, ma è parte essenziale, sia di quel progetto teorico che Gramsci definisce di "umanesimo assoluto", sia del suo progetto politico.
18,00

L'educazione imperfetta. Considerazioni filosofiche sul presente pedagogico

L'educazione imperfetta. Considerazioni filosofiche sul presente pedagogico

Fulvio Papi

Libro: Copertina morbida

editore: Ibis

anno edizione: 2017

pagine: 142

Nel solco della "rottura di faglia" che si e spalancata ai nostri occhi da almeno un ventennio, un possibile modo per comprendere l'attualità di senso dell'educazione è costituito dal tentativo di misurarne le perdite. Non nel senso del rimpianto, ma nel segno della possibilità. Come se qualcosa, nell'entropia trasformativa delle nostre vicende storico-culturali, facendone svanire silenziosamente l'inquietudine interrogante e la pluralità semantica, possa paradossalmente consentire il riemergere dei suoi tratti salienti, carsicamente, in tutt'altra forma e con tutt'altro destino. Per questo, allo sguardo di Fulvio Papi, l'educazione è imperfetta in molti sensi: perché necessariamente incompiuta, perché empiricamente potenziale, perché intimamente inespressa. Sempre. Anzi: proprio grazie alla sua imperfezione, l'educazione individua i propri oggetti in ciò che la radica in una contingenza storico-culturale ben precisa. Ed è dall'analisi di quegli epifenomeni che, con andamento paziente e con puntualità razionale, Papi lascia affiorare, di argomento in argomento, i damna a cui l'educazione è sottoposta dalla surmodernità: dalla precarizzazione del sapere al consumo del mondo, dai rapporti tra economia e vita ai significati dell'identità. Attraversando il testo, non solo ci si accorge di ciò che è andato davvero smarrendosi, ma si rischiara anche l'immagine di ciò che invece conserva la sua validità: la consapevolezza filosofica come possibilità di conquistare uno sguardo inedito, una prospettiva impensata, un'attitudine indagatrice. E quella pedagogica "convinzione di se stessi" in grado sia di sopportare il presente sia di fare il futuro.
15,00

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