Jaca Book: Di fronte e attraverso. Filosofia
Strati di tempo. Karl Marx materialista storico
Massimiliano Tomba
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: 290
L'ultimo Marx, confrontandosi con i populisti russi e la questione agraria, propone di leggere la storia non secondo la consueta visione unilineare e a stadi, ma secondo l'immagine delle stratificazioni geologiche. Questo libro riprende l'intuizione marxiana per decostruire la filosofia della storia con la quale viene abitualmente identificato il 'materialismo storico'. Tale termine, mai impiegato da Marx, che utilizza invece le espressioni "materialista pratico" e "materialista comunista", non costituisce un passepartout per la comprensione della storia, ma è piuttosto una modalità pratica di intervento nella storia. Nelle due sezioni di questo libro viene mostrato come la riflessione sulla storia sia strettamente intrecciata attorno a due nodi: comprensione della crisi e intervento politico. Solo quando l'ipotesi della crisi come anticamera del crollo viene abbandonata, Marx inizia a riflettere sulla connessione tra 'centro' e 'periferia', tra produzione ad alta tecnologia e forme di lavoro ad alto sfruttamento assoluto. Proprio questa riflessione si rivela particolarmente fruttuosa oggi per comprendere fino a che punto, nel mercato globalizzato, Silicon Valley si combina con vecchie e nuove forme di lavoro schiavistico. Ma questo intreccio può essere colto solo in forza di una diversa concezione della storia, che accantoni l'immagine storicistica della locomotiva del progresso che si lascia alle spalle forme arretrate o residuali.
Pensare la pace. Il legame imprendibile
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: 336
Mai, come nell'attuale contesto culturale, il concetto di pace è apparso così poco credibile e impotente nella prassi, benché ovunque se ne parli e continuamente la si invochi. Vale ancora la pena di parlarne? Il desiderio da cui nasce questo libro è di non arretrare di fronte all'immane problema della pace, perché tale questione interpella l'umano nei suoi legami e nella sua razionalità. Il gesto teorico che questo lavoro vuole mettere in atto è quello di sottrarre la riflessione sulla pace alle morse di una tenaglia che la costringono tra una idealità senza articolazione e una progettualità di dominio, morse che - egualmente - impediscono che ci sia per l'uomo un'esperienza di pace. I materiali qui presentati - a partire da grandi nodi della tradizione del pensiero occidentale e da alcuni autori decisivi della contemporaneità - si propongono piuttosto come strumento per una riflessione sulla natura e sui moventi dei legami. La questione centrale, che sembra emergere dalla pluralità di fuochi e prospettive che danno corpo a questo volume, sta nella considerazione secondo cui la pace, in quanto rapporto con l'origine del proprio desiderio, non è pensabile come assenza di violenza, ma come ridefinizione della struttura dei propri giudizi.
Capovolgimenti. La casa non è una tana, l'economia non è il business
Silvano Petrosino
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: 167
Proseguendo l'indagine sul luogo e sull'abitare iniziata con "Babele. Architettura, filosofia e linguaggio di un delirio", Petrosino affronta in questo testo il tema della casa e del nesso che lega l'economia alla giustizia. Anche in tale caso la questione di fronte alla quale la riflessione si trova con insistenza ricondotta è quella relativa alla posizione del soggetto, quella che quest'ultimo si sforza di assumere, ma anche e soprattutto quella ch'egli, al di là di ogni sua ingenua convinzione finisce in verità per assumere. "Non c'è esperienza che possa definitivamente allontanare da sé fantasmi, illusioni, sensi di colpa, autocensure e paure; di conseguenza non c'è calcolo economico che possa del tutto escludere dalla propria ricerca di giustizia l'insistente rischio di quel capovolgimento essenziale al termine del quale ci si trova di fronte alla perversione; anzi, a tale riguardo non è affatto raro che proprio l'insistenza sulla prima abbia condotto e continui a condurre il soggetto nei pressi della seconda. Infatti, chi può negare che nel suo abitare l'uomo abbia spesso finito per costruire non una casa, ma una torre o una prigione o una tana e talvolta perfino una tomba, dando così vita a un'economia indifferente a ogni richiamo della giustizia? Giustizia e perversione dunque, e sempre intrecciate tra loro: anche per questa ragione l'uomo non è mai un semplice vivente; anche per questa ragione l'uomo non è ancora veramente a casa".
Visione e desiderio. Sull'essenza dell'invidia
Silvano Petrosino
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: VI-208
Viene ripubblicato, a quasi vent'anni dalla sua prima edizione, quello che è ormai un classico degli studi sull'esperienza della luce e sul fenomeno ad essa connesso dell'invidia. All'origine di questo studio vi è la convinzione che interrogarsi sull'esperienza visiva è altra cosa dall'indagare la propagazione e la ricezione della luce a partire dalle scienze, ad esempio dall'ottica o dalla psicologia della percezione. Il tema dell'esperienza è infatti essenzialmente connesso alla figura del soggetto, e quest'ultimo è drammaticamente in scena non solo come corpo senziente e come coscienza riflessiva e riflettente, ma anche e soprattutto come soggetto al/del desiderio. Nell'indagare il nesso tra la visione e il desiderio, Petrosino si sofferma in particolare sul fenomeno dell'invidia interpretandolo come un luogo privilegiato in cui il visibile giunge ad esperienza. Nell'invidia, infatti, il soggetto non solo riceve la luce e vede, ma anche soffre nel vedere, fa esperienza del dolore nel vedere: in essa egli vede l'altro come la causa stessa della propria sofferenza. Come è possibile e che cosa significa vedere un torto? Che tipo di ingiustizia è quella di cui l'invidioso è certo di cogliere l'evidenza? "Perché lui e non io? Non è giusto!": il testo porta alla luce il senso più profondo del grido di dolore dell'invidioso attraverso un percorso che si snoda tra alcune delle opere più significative della tradizione poetico-letteraria e filosofica.
Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità
Emmanuel Lévinas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: LXXVIII-315
"Totalità e Infinito" è uno dei testi di filosofia più conosciuti degli ultimi decenni e senza dubbio l'opera più famosa di Emmanuel Lévinas. In questo volume del 1961 il pensiero lévinassiano trova la sua prima, e per certi aspetti definitiva sistemazione; dal punto di vista tematico "Totalità e Infinito" è infatti un'opera conclusiva in cui Lévinas ha formulato l'essenziale della sua proposta filosofica.
Hanna Arendt contro la filosofia politica?
Miguel Abensour
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 182
Per Miguel Abensour "filosofia politica" è un termine paradossale, un tentativo di unire due concetti contraddittori. Ripercorrendo il pensiero di Hannah Arendt, egli si chiede piuttosto se "filosofia" e "politica" non appartengano a tradizioni differenziali e alternative. Ciò è ben visibile secondo Abensour - nell'analisi da lei dedicata al mito della caverna di Platone. L'immagine della caverna e dei prigionieri suppone un'immagine negativa dell'agire politico, a cui il filosofo vuole opporsi e imporsi, per affermare contro un simile caos l'unità e l'autorità regolatrice. Se, nella lettura di Platone, Arendt mostra più di un punto di contatto con Heidegger, se ne allontana però decisamente, respingendo la sua concezione dell'essere-per-la-morte. La filosofia occidentale è in larga misura, secondo Abensour, condizionata e guidata dall'idea della morte, e questa è tra l'altro una delle cause che determinano la sua ostilità alla politica e alla vita indeterminata e caotica della polis. Questa è infatti dominata dal principio imprevedibile e opposto dell'essere-per-la-nascita, dall'irruzione di eventi incondizionati, di inizi indominabili: l'essere inaugurale produce "l'apertura di un'infinità di possibili, capaci di far sorgere il nuovo nel mondo".
Resistenza e ospitalità
Jean Soldini
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 226
L'opera di Jean Soldini delinea una metafisica alimentata da un'estetica dell'ospitalità come "filosofia quotidiana", resistenza all'arroganza mai debellata nei confronti dell'esistente concreto e meticcio. C'è il lavorìo speculativo e il continuo rilancio proprio dell'attività teoretica, nonché il controllo sui confini entro cui essa si muove, l'allerta sulle condizioni del proprio pensare. C'è ugualmente il proiettarsi con urgenza sulle questioni dell'oggi, aspetto che in quest'ultimo libro appare ancora più marcato. Il registro speculativo e quello attento alla realtà feriale s'intrecciano costantemente: è un calarsi della filosofia nei temi e nelle impellenze del nostro contesto attuale, un piegarsi verso il "basso" della ragione teoretica, una postura intellettuale volutamente spuria eppure rigorosa nel suo impianto concettuale. Bisogna lasciarsi guidare, dice Soldini, verso l'ineleganza di una filosofia che, senza nascondersi in modo parassitario dietro qualche grande tema, senza farsi assetata di giudizio, non sfugga al giudizio guardando all'uomo oltraggiato in questo stesso momento nella sua faccia personale e a-personale, all'uomo a cui compete la ricerca di ospitalità indispensabile alla stessa salvaguardia del pianeta, all'uomo la cui dignità è affermata in modo altisonante, ma troppo spesso svuotata di ogni significato preciso.
La scena umana. Grazie a Derrida e Levinas
Silvano Petrosino
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 157
Costruito attorno al rapporto che per più di trent'anni ha visto coinvolti, tra obiezioni e critiche talvolta severe ma soprattutto attraverso una sorprendente solidarietà, Derrida e Lévinas, il presente lavoro si concentra sul soggetto umano della cui esperienza si propone di evidenziare i tratti essenziali. Evitando da una parte il tono apocalittico di molto anti-umanesimo contemporaneo che spesso si è compiaciuto di celebrare l'era delle fini (morte di Dio, fine della verità, della storia, del soggetto ecc.), ma d'altra parte prendendo anche le distanze da quella facile retorica umanistica che spesso si è accontentata di ripetere le parole d'ordine dell'Anima, dello Spirito, della Persona, il testo di Petrosino arriva a delineare un'originale antropologia filosofica all'interno della quale la scena umana emerge come quella di un dramma irriducibile tra la pulsione a distruggere e la chiamata ad accogliere.
La ragione credibile. Soggetto e azione in Maurice Blondel
Gianni Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 198
"Professore di filosofia": è nello scarno epitaffio dettato da Maurice Blondel per la sua tomba che possiamo ritrovare, sessant'anni dopo la sua scomparsa, la cifra di un pensiero che una storiografia frettolosa e censurante ha presto rinchiuso nel cosiddetto "spiritualismo". La passione e l'attenzione verso lo scambio, la trasmissione, il confronto hanno accompagnato fin dagli esordi l'elaborazione della famosa azione in cui accadono la parola e il tempo del discorso e che, lungi dall'essere riducibile al rapporto tra conoscenza e prassi, si svela piuttosto come quell'accadere della soggettività umana in cui riacquistano senso il desiderio, la volontà, la conoscenza o, in una parola, la razionalità. Le cronache, sempre orlate di leggenda e mai definitivamente verificabili, raccontano che durante i dieci anni in cui maturò la prima elaborazione di "L'azione. Saggio di una critica della vita e di una scienza della prassi", Blondel abbia letto pagine del suo lavoro ad un adolescente per verificare la comprensibilità del linguaggio adottato, come a ribadire l'insuperata efficacia dell'antico magistero socratico che riconosceva nell'altro la risorsa prima e ultima per una comprensione dell'esperienza umana. La lettura di "L'azione", allora, sarà tanto più rigorosa e profonda quanto più non lascerà inespressa l'esperienza magisteriale che l'ha accompagnata, ed è per questo che l'autore, senza cedere a semplificazioni presenta le sue analisi senza rigufiarsi in alcun "gergo" intimorente.
Il politico sabotato. Su Georges Bataille
Silvano Facioni
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 147
Ancora avvolta dall'aura dello scandalo, l'opera di Georges Bataille corre il rischio di vedere oscurata la forza teorica che la sostiene e che continua a provocare una contemporaneità poco incline ad occuparsi di un pensiero scomodo e non addomesticabile. Eretico, sulfureo, maledetto, Bataille incarna le inquietudini vissute dall'Europa delle guerre mondiali, e i suoi legami con Klossowski, Leiris, Blanchot, Kojève e le varie avanguardie artistiche del secolo appaiono oggi come la testimonianza di un'intelligenza fervida, spesso in anticipo sui tempi ma anche capace di sondarne le direzioni e gli esiti e, soprattutto, capace di essere sempre pienamente presente a quanto si veniva annunciando. Se, dunque, è innegabile riconoscere che la prima metà del secolo appena trascorso sia stata inquietata dalle sue analisi ribelli e volutamente eterogenee, lanciate come una sfida verso saperi apparentemente inscalfibili, è altresì difficile trovare unite in una medesima esigenza del pensiero letteratura e politica, filosofia e scienza, etnologia e indagine iconografica: pensatore dell'estremo, fondatore del Collège de Sociologie insieme a Leiris e a Caillois, fondatore di "Critique" e collaboratore di un imprecisato numero di riviste su cui si esercitarono le menti più acute dell'avanguardia artistica francese, Bataille ha legato il suo nome alla pubblicazione di un'opera narrativa di folgorante bellezza, come pure all'indagine antropologica.
L'animale che dunque sono
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2009
pagine: 222
"L'animale ci guarda e noi siamo nudi davanti a lui. E pensare comincia forse proprio qui". Cosa comincia? Comincia il senso dell'alterità, noi siamo altro dall'animale, ma altro da come noi stessi ci siamo ridotti. Ridotti ad esigenze, bisogni, prospettive piccole, meschine, carrieriste, violente nella loro piccolezza, egoiste. L'animale, la sua diversità ci obbliga a ricominciare ad essere uomini.