Libri di Barnaba Maj
Kafka e Dora. Una settimana a New York
Barnaba Maj
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2025
pagine: 137
Kafka non è mai stato a New York, ma possiamo immaginare come sarebbe stato per lui un viaggio nel paese a cui ha dedicato uno dei suoi celebri romanzi. Insieme a Dora, che gli regala il viaggio, in una settimana la metropoli si rivela attraverso incontri come la visita ai coniugi Fitzgerald, sopralluoghi nelle zone meno famose ma più significative per la storia di New York, tutto ciò sotto la guida puntuale di Robinson (personaggio di "Amerika") che vuole conoscere il suo creatore. In questo romanzo, Kafka finalmente sbarca in America.
E i lupi scesero in città...
Barnaba Maj
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 264
E i lupi scesero in città... è il ritratto dell'universo familiare, geografico, temporale dell'autore e protagonista Barnaba Maj, nato in una notte di plenilunio del 3 ottobre 1949, "figlio della consolazione" (questo è il significato del suo nome) di Giovanni Maj, costruttore di strade, ponti, dighe e gallerie, e di Nerina Borelli, "bellissimo profilo, gelo del cuore". La vita del giovane Barnaba è segnata dai continui trasferimenti imposti dell'irrequieto capo-famiglia in case scalcinate e difficilmente raggiungibili, che lo portano a vivere di volta in volta a Bolsorano, Ferrara, La Spezia (città di origine del padre), Campobasso e Messina. L'idea di questo romanzo di formazione è che la struttura del tempo è atomica, come l'universo di Lucrezio, che ci sono dimensioni interstiziali anche di tempo non vissuto, strati profondi che formano cristalli della memoria, misteriosi intrecci fra tema mitico, tempo storico e tempo individuale. Immerso nel corso del tempo di una vita come in un flusso eracliteo, il lettore incontra così Juan Alberto Schiaffino e Fausto Coppi con lo sconosciuto teppista Rosario De Filippis e la reincarnazione di doc Holiday. Un Padre più che ingombrante a capo di nomadica famiglia, una Casa Desolata, la città di Campobasso e il Molise come improvvisa nostalgia di terre lontane. Linee, cerchi, figure, si chiudono e si riaprono con la neve, atomi che cadono, cristalli che si formano, una sorta di Odissea ad alto tasso di ironia costellata da vicende e personaggi irresistibili.
La Grazia. Declinazioni metafisiche e teologiche, letterarie e cinematografiche
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2016
pagine: 300
In senso teologico e poi giuridico, il concetto di grazia è inscindibile da quello della sovranità di Dio e del potere mondano sulla terra che da essa deriva. Ma la sovranità di Dio chiama in causa la libertà dell’uomo ovvero la questione del “libero arbitrio”, secondo una relazione in sé e per sé intrinsecamente dialettica, da cui dipende la prospettiva soteriologica. D’altra parte, la parola greca charis ha unificato in un unico termine la pluralità di termini che nell'Antico Testamento sono riconducibili all'idea di grazia. Per questa via, il concetto è di nuovo inscindibile da quello non meno abissale della bellezza, secondo una relazione che questa volta chiama in causa creazione e creatura. La prima direzione è metafisica e teologica, la seconda in senso lato ‘poetologica’. L’ipotesi che la sorregge, risalente a Michel de Certeau, è che la poesia – inclusa la ‘poesia cinematografica’ – sia erede della mistica.
Georg Büchner
Barnaba Maj
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 222
Un ritratto a tutto tondo, biografico, intellettuale e spirituale, del drammaturgo più innovativo della prima metà dell'Ottocento europeo. Anatomista, vissuto solo 24 anni (1813-1837), Büchner ha lasciato un rivoluzionario manifesto politico che gli costò l'esilio, due drammi ("Dantons Tod", "Woyzeck"), una "commedia" ("Leonce und Lena"), un frammento di racconto ("Lenz"), una dissertazione scientifica e un corpus di lettere di eccezionale importanza. È stato il suo teatro a rivelare la componente nichilista del nuovo concetto di storia elaborato nella cultura europea fra secondo Settecento e primo Ottocento, con tale sbalorditivo anticipo sui tempi che sarà solo l'espressionismo, in particolare il "Wozzeck" di Alban Berg (1925), a inserirlo nella costellazione dei più grandi drammaturghi e dei più acuti pensatori del tragico nell'orizzonte storico del Moderno.
Rossellini e l'impresa dei Mille
Barnaba Maj
Libro: Libro in brossura
editore: CLUEB
anno edizione: 2009
pagine: 96
Il volto e l'allegoria della storia. L'angolo d'inclinazione del creaturale
Barnaba Maj
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2007
pagine: 124
Idea del tragico e coscienza storica nelle «fratture» del moderno
Barnaba Maj
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2003
pagine: 168
Heimat: la cultura tedesca contemporanea
Barnaba Maj
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 128
Dalla catastrofe del 1945 nasce una "nuova" Germania, la cui vicenda storica si può riassumere nella formula "dal totalitarismo alla democrazia". La prodigiosa rinascita tedesca è in realtà favorita dalla stessa divisione nelle due Germanie e dal contesto della guerra fredda. La parabola storica è poi contrassegnata dall’evento clamoroso del crollo della DDR e della riunificazione (1989-1990). Nel complesso intreccio tra sviluppo economico e politico-giuridico, in ogni campo - dalla letteratura alla filosofia, dalla sociologia al cinema, dalle arti visive all’architettura e alla musica - la cultura ha svolto un decisivo ruolo d’avanguardia nella formazione di una nuova coscienza storica e morale. Un ruolo tanto più prezioso se si pensa che la definizione dell’identità profonda della "nuova" nazione dipende dal rapporto con il grave fardello del suo passato.
Kafka. Pro e contro. I documenti del processo
Günther Anders
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 210
Questo saggio unifica linee interpretative solitamente separate, teologiche, estetiche e filosofico/politiche, esplorando quel fenomeno che è la prosa di Kafka. Ricognizione dei materiali, discussione dei due punti centrali e sentenza: il tagliente saggio kafkiano di Anders (pubblicato nel 1951, ma risalente nel suo nucleo alla conferenza "Teologia senza Dio" del 1934, cui presenziarono Hannah Arendt e Walter Benjamin) ha anche esteriormente la struttura del processo. Ma l'imputato non è tanto Kafka quanto ogni moda kafkiana che in campo religioso o in quello politico/sociale giustifichi l'inversione tra colpa e pena.