Libri di Carmen Gallo
Stanze per una fuga. Poesie 2014-2024
Carmen Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 136
«"Stanze per una fuga" è un poema ritrovato. Composto in dieci anni di scritture e pubblicazioni ormai rare (se non introvabili), soltanto adesso, nel cannocchiale rovesciato del tempo, si mostra per quello che è: un tragitto di poesia, tanto coeso quanto aperto, che fa del paradossale contrasto fra immobilità e movimento, fra paura e desiderio il suo principio di sviluppo. Da qui la circolarità dei capitoli che lo compongono: tutto ora comincia con Le fuggitive e le sue immagini di un antico gioco crudele, procede poi nelle scene oniriche e infestate di Appartamenti o stanze, per spalancarsi, in Paura degli occhi, nel fiato trattenuto fino all’apnea dei verbi all’infinito. Per quanto giochi con la forma drammatica, con quella del cinema e della coreografia, questo libro resta il tentativo di sfuggire – spalle al muro – con le armi dei pronomi, del catalogo e di un’ironia perturbata e spiazzante, dalle forze che da ogni luogo vogliono catturare una protagonista plurale e anonima che sembra fatta della stessa materia del linguaggio. La ascoltiamo nella voce degli spettri, ci alleiamo con lei per trasformarci e per nasconderci; ma la potenza del meccanismo allegorico ci lascia infine inermi. È la caduta più del salto il gesto che ci restituisce di nuovo e daccapo a una fuga interminabile: essere terra non chiamata/ invocazione senza nome/ distanza da percorrere sottovoce.» (Tommaso Di Dio)
Tecniche di nascondimento per adulti
Carmen Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Italo Svevo
anno edizione: 2024
pagine: 96
Se da bambini nascondersi è una cosa normale, a metà tra il gioco e il desiderio di essere trovati, quando si è adulti la faccenda cambia completamente. Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo sognato di scomparire, di lasciarci ogni assillo alle spalle, di stare nascosti da qualche parte a osservare il mondo intorno mentre fa a meno della nostra presenza. Un pensiero che subito scacciamo, disorientati dalla voragine di possibilità che ci si aprirebbero davanti. Per affrontare questo potenziale spaesamento una guida risulta indispensabile: in “Tecniche di nascondimento per adulti”, con una prosa ironica che molto deve alla poesia Carmen Gallo ci svela i segreti dell’arte del nascondersi, offrendoci diverse prospettive e soluzioni per valutare l’eventualità di affrancarci temporaneamente dai nostri nemici, che siano in carne e ossa o immaginari. Tenendo presente un solo avvertimento, però: a un certo punto il gioco finisce e si deve uscire tutti allo scoperto.
Corpocollina
Camilla Marchisotti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcipelago Itaca
anno edizione: 2024
pagine: 92
Romeo e Giulietta. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 320
Romeo e Giulietta è forse l’opera più nota di Shakespeare, anche a chi non ha alcuna familiarità con il suo teatro: il tragico amore dei due protagonisti ha colonizzato il nostro immaginario fino a diventare un’icona pop. In questo dramma, tra i più poetici della sua produzione, Shakespeare porta a compimento la trasformazione del topos della morte per amore da posa letteraria a ineluttabile imperativo drammatico. Un ruolo particolare tocca a Giulietta – la più giovane delle grandi figure femminili di Shakespeare – che rivendica la sua autonomia e costringe Romeo a ripensare radicalmente l’esperienza d’amore. Nell’opera si intrecciano altri temi – la prevaricazione maschile, la violenza sociale e la sfida alle convenzioni – espressi da Shakespeare in un impareggiabile equilibrio linguistico tra lirica, commedia e dramma qui riproposto in una nuova traduzione con testo inglese a fronte, arricchita da apparati critici aggiornati. "L’amore e la morte, la sessualità e la violenza, lo spazio privato e quello sociale: tutto convive in questo dramma che può vantarsi della sua sostanza, e non degli ornamenti" (Carmen Gallo).
L'altra natura. Eucaristia e poesia nel primo Seicento inglese
Carmen Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 204
La Riforma inglese, la crisi sacramentale, la riflessione sulle possibilità del linguaggio poetico: da questi tre elementi prende le mosse questo volume di Carmen Gallo, che propone una rilettura della poesia metafisica di John Donne, George Herbert e Richard Crashaw prestando attenzione non solo agli aspetti formali dei testi, ma anche ai loro rapporti con le speculazioni teologiche del tempo. Partendo dalla difesa di Sidney dell'altra natura della poesia, che eleva l'uomo verso Dio, e tenendo conto degli attacchi dei puritani all'immoralità della human invention, questo saggio interpreta il wit dei metafisici come lo strumento privilegiato di una più ampia strategia di compensazione poetica della crisi linguistica, prima ancora che religiosa ed epistemologica, provocata dalla critica dei riformati alla dottrina della transustanziazione. I salti del wit, la fragilità logica delle sue associazioni, l'artificiosità metapoetica, l'ironia corrosiva della discordia concors, così come le forme svuotate e risemantizzate del discorso religioso, sono la testimonianza retorica della fatica di tenere insieme i pezzi di un mondo lacerato da dissidi teologici e nuovi paradigmi scientifici. La poesia diventa così l'unico luogo in cui è ancora possibile postulare verità capaci di competere, nonostante la loro forma provvisoria, ambigua o rovesciata, con quelle un tempo indiscusse della religione.
La misura del disordine. Miraggi e disincanti nella poesia barocca europea
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2021
pagine: 264
«Sebbene molti e importanti studi siano stati dedicati alla rivalutazione del Barocco come stagione letteraria, e ancora di recente sedi prestigiose abbiano rilanciato il termine come categoria straordinariamente onnicomprensiva, è facile riscontrare come nell'uso comune, fuori dagli ambiti accademici, il termine continui a essere usato in senso per lo più dispregiativo anche in un'età come quella contemporanea che certo ha fatto i conti, a volte persino in modo liquidatorio, con gli imperativi classicisti. “Barocco” continua a rimandare a un uso del linguaggio inutilmente complesso, ridondante, la cui forma stride con la pochezza del suo significato o eccede in figure retoriche, addensando significati in modo caotico, e superando un limite di decoro non più classicista ma borghese. È forse per questo motivo che la giustificazione preliminare sembra essere ormai un topos di ogni scritto sul barocco, cui nemmeno questa introduzione può sottrarsi. A distanza di alcuni secoli, si può ben dire che l'eco dello scandalo barocco – la sfida che lanciò nei confronti dell'armonia rinascimentale o forse la reazione alla sua irrigidita convenzionalità – non è dunque svanita. Il «Barocco» continua a portare inscritta in sé la colpa dell'infrazione di una norma o di una implicita misura o simmetria, quasi si fosse dimenticato come quella sfida fosse la risposta particolare elaborata dinanzi a quel profondo cambiamento di paradigma religioso e scientifico, intervenuto tra Cinque e Seicento, da cui è scaturita la nostra modernità. Un passaggio complesso, segnato da antinomie e convergenze, in cui, come ha sottolineato Francesco Orlando, le propaggini dell'estenuazione barocca toccano i prodromi dell'illuminismo, come suggestivamente suggerisce il fatto che Bacone e Góngora nascano nello stesso anno, e così Galilei e Shakespeare, mentre poco distanti sono i natali di Descartes e di Calderón. Tutte figure di scienziati, filosofi e poeti che in modo diverso contribuiscono alla doppia spinta che anima e tiene sotto scacco il periodo: un moto centrifugo ed euforico di curiosità ed entusiasmo per il mondo nuovo che si stava configurando, e un moto centripeto e disforico che rimugina sull'ordine perduto, elabora il lutto della sua evanescenza e ne sfigura ulteriormente la rappresentazione, anatomizzando l'intero un tempo garantito dal divino e creando figure contorte, frammentate, solo apparentemente caotiche, regolate da leggi la cui codifica non è semplice né immediata…». (Carmen Gallo)
Le fuggitive
Carmen Gallo
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 68
«Come spiega l'autrice, il poemetto (se il termine è adeguato: considerando la sua fusione fra verso, prosa e parola-azione teatrale) che apre il libro riprende un'immagine antica: l'ephedrismos prevedeva che due contendenti mirassero a una pietra-bersaglio: chi perdeva doveva correre a cercare la pietra a occhi coperti, col vincitore sulle spalle. Questo agone crudele aveva dunque per mezzo, ma anche posta in gioco, l'esercizio della vista. Sin dai suoi esordi, dimensione del rito e ossessione visiva connotano la poesia di Carmen Gallo. Questo gioco tra fantasmi del sé non fa allora che esplicitare la dimensione appunto rituale (più che teatrale in senso stretto) della coazione a ripetere: che sempre, di questa parola, è stata tema immanente e sotteso impulso formale. Il bellissimo componimento che al libro dà il titolo disocculta la sostanza personale dell'allegoria che lo precede, dispiegando lo sguardo su di sé (persecutorio come quello di Buster Keaton, in un certo terribile Film) in una serie di luoghi-stazione ricorrenti come l'incubatrice, il corridoio e l'altalena. Il primo alberga un incubo tutto calato, intriso nel linguaggio (è «la ferita che manca»); il secondo è figura psichica che abbiamo appena visto percorsa; il terzo tornerà in clausola: emblema - come il dondolare di Beckett - di un movimento incessante che è «assurdo, e non vale la pena». Proprio Beckett non hanno faticato a indicare, i lettori di Carmen Gallo, quale sua matrice decisiva. Di lì in effetti proviene lo smalto sul nulla di questa parola, nera al 99 e passa per cento come il Vantablack di Anish Kapoor, nel quale tanto facile è precipitare: così cascando nel «nero desiderio» - lo aveva chiamato appunto l'Irlandese - di un abisso al quale «l'unico modo per sfuggire», spiegava invece Kafka, «è guardarlo, misurarlo, sondarlo e infine discendervi». Anche questa «disciplina del cadere», per chi legge, è irresistibile come la forza di gravità.» Andrea Cortellessa.
Ultima Eldorado
Maria Borio, Lorenzo Carlucci, Carmen Gallo, Francesco Maria Terzago
Libro: Libro in brossura
editore: StreetLib
anno edizione: 2019
«"Ultima Eldorado" custodisce una raccolta di quattro interventi di poetica. Maria Borio, Lorenzo Carlucci, Carmen Gallo e Francesco Terzago hanno perlustrato la terra della scrittura, i propri limiti, i propri desideri, portando alla luce ciò che hanno trovato nel percorso. Eldorado è il sogno degli uomini che vivono fra le poche cose del mondo; e che scavano per cercare. E così trovano non come restare, ma i resti di tutte le cose del mondo. Una teoria di reperti, senza indicazioni, senza spazio né tempo; colti ciascuno in una prossimità che diventa imitazione reciproca. Esposti, i reperti si sottraggono sia alla curiosità catalogatrice dell’osservatore sia alla pretesa di una narrazione che imponga loro un inizio e una fine. A chi sappia rinunciare a queste pretese, si dischiude un’ulteriore possibilità: l’abbandono al dialogo delle analogie, alla capacità evocatrice dei segni, al loro ritmico ripresentarsi, verso un travalicamento che è ogni volta un discorso da ricostruire nello sguardo di chi sta guardando. Bisogna cedere a questa trappola liberatoria, all’immobile gioco fra le figure che, sebbene schiacciate sulla pagina e mute, continuano a tessere segnali, rimandi, richiami. Bisogna avere pazienza, rimanere avvinti da queste tracce di intensità, fino a quando non osserveremo più reperti – i tasselli di una morta storia – ma il ritmo vivo che li scioglie e li lega: l’oro del tempo, la poesia.»
L'altra natura. Eucaristia e poesia nel primo Seicento inglese
Carmen Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 204
La Riforma inglese, la crisi sacramentale, la riflessione sulle possibilità del linguaggio poetico: da questi tre elementi prende le mosse questo volume di Carmen Gallo, che propone una rilettura della poesia metafisica di John Donne, George Herbert e Richard Crashaw prestando attenzione non solo agli aspetti formali dei testi, ma anche ai loro rapporti con le speculazioni teologiche del tempo. Partendo dalla difesa di Sidney dell'altra natura della poesia, che eleva l'uomo verso Dio, e tenendo conto degli attacchi dei puritani all'immoralità della human invention, questo saggio interpreta il wit dei metafisici come lo strumento privilegiato di una più ampia strategia di compensazione poetica della crisi linguistica, prima ancora che religiosa ed epistemologica, provocata dalla critica dei riformati alla dottrina della transustanziazione. I salti del wit, la fragilità logica delle sue associazioni, l'artificiosità metapoetica, l'ironia corrosiva della discordia concors, così come le forme svuotate e risemantizzate del discorso religioso, sono la testimonianza retorica della fatica di tenere insieme i pezzi di un mondo lacerato da dissidi teologici e nuovi paradigmi scientifici. La poesia diventa così l'unico luogo in cui è ancora possibile postulare verità capaci di competere, nonostante la loro forma provvisoria, ambigua o rovesciata, con quelle un tempo indiscusse della religione.