Arti, cinema e spettacolo
Il Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco a Napoli
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 128
Il volume accompagna il lettore nel mondo delle anime del purgatorio attraverso le immagini del fotografo Luigi Spina e le parole di specialisti della materia. Con discrezione e delicatezza si entra in uno dei luoghi più affascinanti di Napoli: gli spazi preziosi della chiesa superiore di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco – con i suoi dipinti, i marmi, gli argenti e i paramenti – e quelli imponenti, austeri, risonanti di preghiere e invocazioni, dell’Ipogeo e della Terrasanta che accolgono il culto antico, ma sempre vivo, delle anime pezzentelle. Con testi in inglese alla fine del volume, English abstracts at the end of the volume.
Rovina. Incompiuta. Chiesa di San Michele Arcangelo a Brendola. Strumenti di conoscenza, valorizzazione e conservazione
Emanuela Sorbo
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 184
La Chiesa di San Michele Arcangelo di Brendola, progettata da Fausto Franco negli anni trenta del Novecento, si erge “Incompiuta” nel panorama dei Colli Berici. Il volume delinea una metodologia di studio, valutazione e conservazione di tale stato di rovina e moderno-non-finito, e inquadra organicamente il percorso di valorizzazione dei beni architettonici di rilevante interesse culturale in condizioni di abbandono estreme. La ricerca conduce il lettore a esplorare i confini del processo di conoscenza e analisi per il restauro, mutandone le prospettive; attraversa il rapporto tra costruzione e creazione; affronta la dimensione temporale del non-finito in architettura, ricercando una sintesi tra tecnica e umanesimo culturale. La sfida intellettuale insita in queste pagine è navigare il limite del valore immateriale dell’abbandono e dell’incompiuto, intersecando tracce materiali e memoria collettiva.
Architetture inabitabili
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 248
Inabitabili, ma oniriche e capaci di aprire un varco nell’immaginazione di chi le osserva. Sono le otto Architetture inabitabili protagoniste del libro edito da Marsilio Arte, immortalate dallo sguardo di fotografi contemporanei come Silvia Camporesi e Francesco Jodice e raccontate dalla penna di scrittori e scrittrici del calibro di Edoardo Albinati, Stefania Auci, Gianni Biondillo, Andrea Canobbio, Andrea Di Consoli, Francesca Melandri, Tiziano Scarpa e Filippo Timi. In occasione dell’omonima mostra allestita a Roma alla Centrale Montemartini, promossa da Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, Marsilio Arte pubblica un volume a cura di Chiara Sbarigia, presidente di Istituto Luce Cinecittà, e Dario Dalla Lana, con saggi dei due curatori e di Marco Belpoliti. Grazie alle immagini suggestive e alla raffinatezza dei testi, il libro è un vero e proprio viaggio che accompagna il lettore nel Campanile di Curon nel lago di Resia a Curon Venosta (Bolzano), nel Memoriale Brion di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole (Treviso), nella Torre Branca di Milano, nel Lingotto di Torino, negli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello (Perugia), nel Gazometro di Roma, nel Parco dei Palmenti di Pietragalla (Potenza) e nel Grande Cretto di Burri a Gibellina (Trapani). I saggi hanno la forza di rievocare l’origine di queste architetture, le leggende che ancora le animano e l’impatto nell’immaginario collettivo.
La valorizzazione in itinere del patrimonio allo stato di rudere. Riflessioni ed esperienze, tra multimedialità e cantiere
Riccardo Rudiero
Libro
editore: WriteUp
anno edizione: 2024
pagine: 208
Le operazioni volte alla conservazione sono solitamente apprezzabili dal pubblico nel loro esito sui beni mentre il processo, a cui sottendono teorie e metodologie consolidate, resta usualmente appannaggio della sola comunità scientifica. Per ottenere una piena partecipazione all’eredità culturale da parte della cittadinanza sarebbe pertanto utile spendersi in una valorizzazione in itinere, ossia coinvolgente ogni fase del processo, inclusa quella cantieristica. Ma anche sinergica, volta cioè a sollecitare diverse modalità di apprendimento nel campo patrimoniale. Partendo da un’analisi storica e metodologica, e traendo molti spunti dall’ambito archeologico, il libro si focalizzerà su progetti di restauro degli edifici allo stato di rudere.
I veri miracoli della piazza dei Miracoli
Piero Pierotti
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2024
pagine: 216
La Piazza del Duomo di Pisa, comunemente "Piazza dei Miracoli", è uno dei luoghi più famosi del mondo: una sorta di Mecca dell'arte, da visitare almeno una volta nella vita. Eppure, è mal conosciuta. Le visite rituali, sbrigative e convenzionali; gli stereotipi ripetuti da decenni senza aggiornamenti ed emendamenti. Così, paradossalmente, proprio i "miracoli" – contenuti realmente degni di osservazione e meraviglia – rimangono incompresi, nascosti e decontestualizzati. Avendo come riferimento soprattutto i metodi storiografici di Marc Bloch, Lucien Febvre, Georges Duby, Fernand Braudel e della scuola francese delle Annales, il volume vuole leggere tutte le storie possibili che, in parallelo e miracolosamente, si legano a questa piazza: preferendo per lo più la storia sincronica a quella diacronica. I veri miracoli della Piazza dei Miracoli connette situazioni lontane fra loro anche millenni, ma contigue nello spazio. Parla di arte d'uso. Incontra personaggi apparentemente minimi – come il coltivatore Erik il Rosso – e mostra in quale rapporto si ponessero con l'imponente fenomeno del formarsi delle Cattedrali in Europa. Il testo, benché scritto da uno specialista, non è destinato agli specialisti. La nota bibliografica è pensata come una traccia per chi volesse sviluppare ulteriormente alcuni argomenti. Il vocabolarietto è un sussidio immediato per richiamare alla memoria oggetti e personaggi di cui non si sovvengano lì per lì i connotati elementari.
The agence Prost from Paris to Istanbul (1910s-1930s)
Pelin Bolca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 180
Il libro indaga l'interazione della conoscenza europea ed extraeuropea nelle città storiche, sottolineandone l'impatto sul patrimonio culturale materiale e immateriale in una prospettiva postcoloniale. Esamina i ruoli di vari attori, tra cui architetti, urbanisti, politici e stakeholder locali, nel modellare i processi decisionali guidati dal patrimonio e gli effetti sulla memoria urbana. Si concentra in particolare sugli interventi e sulle collaborazioni di Henri Prost nella regione del Mediterraneo all'inizio del XX secolo, esplorando sia i contesti coloniali che quelli di modernizzazione del dopoguerra. Sottolinea l'importanza di adottare una prospettiva plurale per comprendere gli interventi europei sulle città storiche nelle regioni extraeuropee e sostiene che questa prospettiva è cruciale per comprendere il patrimonio culturale locale. Andando oltre gli approcci monografici di un singolo attore, prende in considerazione prospettive plurali concentrandosi su molteplici città storiche sulla traccia del percorso di Prost da Parigi a Istanbul.
La chiesa e cappella di Santa Maria dei Pignatelli a Napoli
Pierluigi Leone De Castris
Libro: Libro rilegato
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 200
"La Cappella Pignatelli, e gli studi qui raccolti, racchiudono in sé e possono dispiegare per il lettore e il visitatore attento un piccolo stratificato nucleo di storie che vanno ben al di là non solo di Napoli ma della stessa Europa […] La sua presenza viva nello spazio da secoli definito cuorpo 'e Napule, il corpo di Napoli, assume la forza di una metafora che rappresenta una città non solo ricca di storia (capitale di un Regno, sede di famiglie "glocali" come i Pignatelli) ma capace di inscriversi nei flussi relazionali e comunicativi della modernità in virtù di un sistema di segni che tutto il mondo riconosce immediatamente nella loro peculiare unicità: dalla musica alle arti, dalla gastronomia allo spettacolo, dalle istituzioni accademiche all'artigianato." (dalla introduzione di Lucio d'Alessandro, Rettore dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Presidente della Fondazione Pagliara)
Metamòrfosi. Il progetto dei beni confiscati
Ottavio Amaro, Marina Tornatora
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 144
Metamòrfosi rappresenta l'azione che più identifica quel processo, che pur presupponendo la permanenza, proietta attraverso le idee e le azioni del progetto architettonico, i manufatti edilizi confiscati alle mafie in una realtà legale e estetica nuova. Il volume presenta, insieme ai testi e ai progetti architettonici frutto di elaborazioni del gruppo di ricerca del Laboratorio Landscape_inProgress, contributi multidisciplinari e "sguardi" che si confrontano sugli aspetti critici più ampi del tema: civili, antropologici e figurativi. Il lavoro sui beni confiscati è condotto su diversi fronti: didattica, ricerca, sperimentazione progettuale, supporto di Terza Missione al territorio e all'associazionismo.
Un teatro necessario. Le prime stagioni del Piccolo e una selezione di scritti giovanili
Giorgio Strehler
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 168
«A un nuovo teatro, a un nuovo testo, a una nuova mentalità occorre un nuovo metro di rapporti e di legami tra pubblico e palcoscenico; soltanto accettando le nuove esigenze create dalle nuove conquiste si avvererà un teatro tecnicamente in aderenza con i tempi che stiamo vivendo, senza riserve.» Quando Giorgio Strehler scrive queste parole ha poco più di vent’anni e mancano pochi mesi al suo debutto alla regia; la sua creatura più importante, il Piccolo Teatro, nascerà solo alcuni anni dopo. Eppure in questo intervento ci sono già l’energia e la visione che caratterizzeranno tutta la sua produzione e, più in generale, il suo rapporto con la macchina teatrale: un «fare teatro» sempre legato alla necessità di esprimere opinioni, concetti, pensieri, dentro e fuori dall’arte, sempre con la massima onestà possibile. “Un teatro necessario” raccoglie una lunga riflessione del 1987, in cui il regista ripercorre i primi otto anni di vita del Piccolo Teatro, in dialogo con una selezione di testi e articoli – alcuni dei quali mai pubblicati prima – scritti tra il 1942 e il 1945. Sono testi in cui si sente nitida la sua voce di giovane intellettuale che medita su un paese ferito dalla guerra: spesso ironico, talora sprezzante, lo Strehler ventenne è tanto speranzoso per le innovazioni portate dai movimenti artistici nati nell’immediato dopoguerra, quanto critico nei confronti delle chiuse e reazionarie istituzioni culturali italiane. Questo volume ci offre così un ritratto inedito e doppio di uno dei più grandi registi italiani: del maestro consacrato, che si volge indietro al suo passato, e del giovane idealista, che fissa il domani con lo sguardo carico di possibilità. Perché, come scrive lo stesso Strehler: «Mai nulla cambia nel teatro. E cambia tutto. Mai la vita si ripete pur restando se stessa». Prefazione di Alberto Bentoglio.
Né serva né padrona. Confessione buffa sulle donne della Commedia dell'Arte
Claudia Contin Arlecchino
Libro
editore: Forme Libere
anno edizione: 2024
pagine: 221
Il paesaggio incantato. I giardini segreti di Hayao Miyazaki
Lidia Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2024
pagine: 318
Nell’arco di mezzo secolo l’autore di film di culto come Il mio vicino Totoro, La città incantata (premio Oscar 2003) e Il castello errante di Howl ha affascinato milioni di spettatori in tutto il mondo con storie avvincenti, una tecnica ineguagliata e personaggi indimenticabili. Questo libro propone il paesaggio quale chiave di lettura, certamente atipica e nuova, dell’opera di un regista che è una leggenda vivente. Si tratta di un’indagine metodica e scrupolosa dei film e delle serie animate, che utilizza come riferimenti gli sfondi, i bozzetti preparatori, gli storyboard, le palette colori e le specificità botaniche, condotta con stile poliedrico e multidisciplinare, sferzante e intuitivo. Dagli inizi della carriera accanto al suo maestro, il geniale Isao Takahata, fino al suo più recente capolavoro, Il ragazzo e l’airone, tra giardini, castelli e prati fioriti si dipana un vero e proprio sentiero tracciato nel folto dei boschi e tra le foglie, sulle increspature del mare e nel cielo azzurro, che conduce a verità nascoste in piccoli dettagli. La lettura sarà un viaggio sorprendente e inatteso, alla scoperta di un Miyazaki come mai è stato rivelato finora: un Miyazaki “tutto nuovo”.
Quando le onde se ne vanno. Conversazioni sul cinema
Lav Diaz
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 240
C’è un regista che è da anni oggetto di un culto sotterraneo: i suoi estimatori si nascondono ovunque, come i custodi di una liturgia segreta. Nonostante abbia vinto il festival di Locarno e il Leone d’oro a Venezia, le sue opere, a causa del loro chilometrico minutaggio, vengono proiettate in poche sale; questo però non scoraggia i suoi amanti, che le cercano ossessivamente, come appuntamenti con qualcosa di più vasto della loro stessa esperienza. È un cineasta filippino, si chiama Lav Diaz e con i suoi film è riuscito a raccontare il tempo che si fa materia. Il suo cinema è considerato una forma di meditazione: uno spazio in cui il tempo della realtà e il tempo del racconto coincidono, saldandosi per l’intera durata di ogni fotogramma. Così, in uno dei suoi film più emblematici, “Evolution of a Filipino Family”, la sequenza in cui un personaggio muore dissanguato in una Manila deserta dura 21 minuti; l’intero film, 654 minuti. “From What is Before” ne dura 338. “A Tale of Filipino Violence”, invece, 416. Tempo, rappresentazione, realtà: quella di Lav Diaz è una sorta di trasformazione alchemica di questi tre elementi. Un uomo muore per finta e chi lo guarda sullo schermo si trova a soffrire veramente, senza più filtri a separare i due eventi. Il dolore del singolo si trasforma nel dolore del popolo filippino e così in quello dell’umanità intera. “Quando le onde se ne vanno” è una bussola per orientarsi nello sconfinato atlante della filmografia di Lav Diaz: otto interviste nell’arco di undici anni che mettono in fila le sue opere e il suo pensiero attorno ad arte e storia, nouvelle vague e tradizione asiatica, i traumi di una collettività e la violenza dell’esistere. Un invito a immergersi nell’immaginario di questo maestro contemporaneo, capace di un interpretare come nessun altro le contraddizioni che agitano la nostra anima e la nostra epoca.