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Studi teatrali

La donna che cammina. The walk, underground, exhibition, teatro, notte

La donna che cammina. The walk, underground, exhibition, teatro, notte

Renato Cuocolo, Roberta Bosetti

Libro: Libro in brossura

editore: Titivillus

anno edizione: 2025

pagine: 152

Una donna sola attraversa la città. Cammina e pensa: ha un teatro nella testa. Parla di sé ma parla di tutti noi. Guarda le cose come non le abbiamo mai viste. Per la prima volta sono raccolti in volume i testi del “teatro in cammino” di Cuocolo/Bosetti. Al centro di questi lavori il mistero che tiene insieme viaggio, memoria e narrazione. “La donna che cammina” eleva il più semplice e profondo atto di libertà – camminare – a una dimensione epica.
14,00

Educazione alla teatralità. La teoria

Educazione alla teatralità. La teoria

Gaetano Oliva

Libro: Libro in brossura

editore: CELID

anno edizione: 2025

pagine: 500

L’Educazione alla teatralità rivela una molteplicità di finalità e scopi per contribuire al benessere psico-fisico e sociale della persona; in particolare vuole aiutare ciascuno a realizzarsi come individuo e come soggetto sociale; vuole dare la possibilità ad ognuno di esprimere la propria specificità e diversità, in quanto portatore di un messaggio da comunicare mediante il corpo e la voce; vuole stimolare le capacità; vuole accompagnare verso una maggiore consapevolezza delle proprie relazioni interpersonali; vuole concedere spazio al processo di attribuzione dei significati, poiché accanto al fare non trascura la riflessione, che permette di acquisire coscienza di ciò che è stato compiuto.
21,00

La drammaturgia aperta dell’Odin Teatret (1974-84)

La drammaturgia aperta dell’Odin Teatret (1974-84)

Arianna Frattali

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2025

pagine: 96

Il volume analizza l’evoluzione artistica dell’Odin Teatret tra il 1974 e il 1984, concentrandosi sul periodo salentino, come snodo cruciale per l’uso di una ‘drammaturgia aperta’ in contesti non teatralmente istituzionali. Sono infatti ricostruite le tappe che, a partire dalle esperienze di baratto culturale in Puglia e Sardegna, trasformarono l’Odin da compagnia di laboratorio in un teatro con una vocazione nomade e relazionale, poiché, attraverso spettacoli come Il libro delle danze e Johann Sebastian Bach, iniziò ad essere esplorato un nuovo linguaggio performativo fondato su danza, musica, oggetti e spazi aperti. Il testo mette in luce come il contatto con contesti ‘senza teatro’ ridefinisca così, a partire dagli anni Settanta, l’identità artistica del gruppo scandinavo, tracciando un percorso che da ‘arte segreta’ si apre verso una drammaturgia collettiva e una vocazione partecipativa.
24,99

I fratelli riconosciuti. La rinascita di un’opera dimenticata

I fratelli riconosciuti. La rinascita di un’opera dimenticata

Paola Cirani

Libro: Libro in brossura

editore: Agorà & Co. (Lugano)

anno edizione: 2025

pagine: 132

Per oltre due secoli, il teatro fu per la potente famiglia Farnese molto più di un intrattenimento e costituì un efficace strumento di potere, prestigio e raffinata cultura. Anche nei momenti di crisi politica, la dinastia continuò a investire in spettacoli grandiosi, capaci di legittimare il proprio ruolo e rinsaldare alleanze nobiliari. Un esempio emblematico di questa strategia fu la sontuosa messa in scena de I fratelli riconosciuti il 10 maggio 1726, al Teatro Ducale di Parma. Rielaborato dall’abate Carlo Innocenzo Frugoni e musicato da Giovanni Maria Capelli, l’allestimento si avvalse della presenza di due autentiche stelle del tempo, i castrati Carlo Boschi (Farinelli) e Giovanni Carestini (Cusanino), protagonisti di un’accesa rivalità scenica. Sul palco, i costumi sontuosi disegnati da Natale Canziani e le spettacolari scenografie firmate da Pietro Righini contribuirono a creare un evento memorabile, accompagnato dall’eccellenza di un’orchestra nella quale brillavano i fratelli Besozzi.
15,00

Del teatro. Quisquilie bazzecole pinzillacchere

Del teatro. Quisquilie bazzecole pinzillacchere

Pasquale Bellini

Libro: Libro in brossura

editore: S4M

anno edizione: 2025

pagine: 336

22,00

Il castello di Elsinore. Volume Vol. 92

Il castello di Elsinore. Volume Vol. 92

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2025

pagine: 144

«Il castello di Elsinore» è una rivista semestrale di teatro profondamente radicata nell'Università italiana. Nata nel 1988, la rivista raccoglie nel suo comitato scientifico quasi la metà degli ordinari di Storia del teatro in Italia e illustri studiosi di università straniere. La rivista è articolata in tre sezioni (talvolta quattro): la prima, intitolata Saggi, comprende rigorosi studi critici su personaggi e opere della storia del teatro e dello spettacolo; la seconda, Materiali, raccoglie e cura documenti, lettere e riflessioni di poetica; la terza, Spettacoli (e/o Libri), recensisce e analizza gli avvenimenti più significativi della stagione teatrale italiana e straniera. I temi di cui la rivista si occupa sono svariati e attraversano l'intera storia del teatro europeo, dal teatro greco alla Commedia dell'Arte, dal teatro rinascimentale italiano al teatro nordico di Ibsen e Strindberg, dal simbolismo europeo a Pirandello.
20,00

Rhétorique de l'implication. Le théâtre de Jean-Luc Lagarce

Rhétorique de l'implication. Le théâtre de Jean-Luc Lagarce

Antonietta Bivona

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2025

pagine: 400

23,00

Dance me to the end of the world. 30 esercizi performativi a Corvetto

Dance me to the end of the world. 30 esercizi performativi a Corvetto

Sotterraneo

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 176

"Dance Me to the End of the World" è un libro-percorso, un atto teatrale da vivere fuori dal teatro, un’opera interattiva che può essere letta e agita da chiunque la prenda in mano. Figlio del progetto Unlock the city!, realizzato dal Piccolo Teatro in collaborazione con il Politecnico di Milano e altri cinque partner internazionali, questo esperimento artistico parte dal territorio – il quartiere milanese di Corvetto – per ripensare i rapporti tra corpi e ambiente, centro e periferia, individuo e città. Per mesi il collettivo Sotterraneo ha vissuto questo luogo, incontrandone gli abitanti e percorrendone le strade: il risultato è un testo ibrido tra carta e performance, un «manuale» di 30 esercizi (più uno) che trasforma il lettore in performer e lo spazio pubblico in palcoscenico. In queste pagine, passeggiate, giochi, telefonate, atti poetici e politici, dialoghi immaginari e gesti reali si alternano per stimolare attenzione, stupore, empatia: ogni esercizio, accompagnato dalle illustrazioni di Lorenzo Sartori, diventa così una soglia da varcare, dove smarrirsi è un modo per ritrovarsi, reinventando la propria presenza nello spazio. "Dance Me to the End of the World" ci offre l’occasione di riscoprire la città, ogni città, come campo da gioco, paesaggio da attivare, corpo collettivo da interrogare. Un’opera che non descrive un quartiere, ma lo mette in scena, mostrandoci come lo spazio urbano non vada solamente osservato ma abitato, attraversato, interpretato, immaginato, trasformato; a volte poi, per capirla davvero, una città, bisogna ballarci dentro fino a perdersi.
16,00

Una danza di poesia. La ricerca di Julie Ann Anzillotti con la Compagnia Xe

Una danza di poesia. La ricerca di Julie Ann Anzillotti con la Compagnia Xe

Antonio Calbi

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2025

pagine: 224

Una delle più note e affermate protagoniste italiane di teatro di danza è Julie Ann Anzilotti. Questo libro racconta la sua attività nell’arco degli ultimi tre decenni. Nel 1991 Anzilotti fonda la Compagnia Xe con la quale persegue tuttora la sua ricerca di un «teatro di danza e di poesia» dove sia il gesto sia l’azione coreografica concorrono a creare un linguaggio peculiare capace di sfiorare l’invisibile. Gli spettacoli si distinguono per l’originale indagine sulla relazione fra spazio, parola, teatro, danza, performance, musica, e per i temi che sceglie di indagare volta per volta: dall’indagine sul femminile al sacro, dalla relazione con l’altro alla memoria. Nel corso degli anni Anzilotti ha collaborato con artisti di calibro internazionale come il musicista Steven Brown, leader dei Tuxedomoon, e Alighiero Boetti, uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale. Il libro si sofferma anche sull’esperienza ventennale, originale e affascinante di Julie Ann con i danzatori diversamente abili.
25,00

L'arte del non-attore. Conduzione teatrale e costruzione collettiva. Metodo Teatro degli Affetti

L'arte del non-attore. Conduzione teatrale e costruzione collettiva. Metodo Teatro degli Affetti

Giulio Nava

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2025

pagine: 263

Nel 1985 tra le mura dell'ex manicomio di Bergamo inizia un laboratorio teatrale. Lo stesso anno bambini e bambine della scuola di Zanica fanno teatro con i sogni della notte. Da queste radici, sette anni dopo, presso l'Università Cattolica di Milano, nasce il Teatro degli Affetti. Nel 1998 la prima pubblicazione. Ora un testo ne descrive il più avanzato impianto teorico, metodologico e tecnico. Il volume è composto da cinque parti. La prima esprime l'assetto epistemologico. La seconda evidenzia la tecnica delle microindicazioni, originale modalità per la conduzione processuale. La terza indica come giungere alla costruzione collettiva e alla messa in scena senza interferenza registica. La quarta descrive le declinazioni dei paradigmi teatrali: testo, scrittura scenica, improvvisazione, ricerca attoriale, spazio scenico, spettatore, spettacolo e, infine, non-regia. La quinta propone un innovativo metodo di osservazione e comprensione del processo creativo del singolo e del gruppo.
24,00

Napoletani di Broadway: il teatro di Napoli nella New York del ‘900, il conservatorio, l'America...

Napoletani di Broadway: il teatro di Napoli nella New York del ‘900, il conservatorio, l'America...

Antonio Polidoro

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 80

Alla fine dell'Ottocento risale la nascita del musical, ormai una vera e propria forma musicale-teatrale che mette insieme musica, recitazione, canzoni (destinate il più delle volte ad avere vita propria), azioni coreografiche, brani strumentali e corali, tutti i linguaggi che concorrono a raccontare una vicenda che affonda le sue radici nella società americana o che sia il frutto di una trasposizione (in libertà, molto in libertà) di soggetti classici. Tra i primi grandi successi Show Boat di J. Kern del 1927 e My Fair Lady del 1956, "liberamente" tratto da Pygmalion di G.B.Shaw. In tempi più recenti si ricorda quell'autentico capolavoro di Leonard Bernstein, grandissimo direttore, straordinario pianista e compositore di fresca ed originale cifra, quel West Syde Story che è uno scrigno di momenti che hanno vissuto di luce propria come la splendida Maria, interpretata dai mostri sacri della canzone e Tonight. Dagli anni venti in poi stelle di prima grandezza, come I. Berlin, C. Porter, R. Rodgers e lo stesso Gershwin portarono nel musical il valore aggiunto di raffinatissimi arrangiamenti Jazz. La strada di Broadway, lunga e obliqua, che tagliava in due l'isola di Manhattan, ospitava i luoghi deputati del teatro e della musica, teatri che sfornavano spettacolo su spettacolo e che davano lavoro a migliaia di musicisti, cantanti, addetti tecnici e che facevano fiorire un impresariato capace di innovazioni di originali in grado di tenere desto l'interesse del pubblico. Ma su questo tipo di emigrazione della canzone giovani studiosi di talento hanno prodotto studi di impeccabile esaustività. Era fiorente anche l'industria discografica, che aveva raggiunto livelli tecnici in grado di produrre rapidamente e in modo sempre più fedele. Per la verità anche Napoli si distinse per una pronta risposta ai nuovi sistemi di riproduzioni. Nacquero le prime Case discografiche che durarono a lungo, almeno fino all'agonia del vinile. I nostri cantanti, avvezzi a lavorare nei locali e nei piccoli teatri della zona del porto o nel cuore della città si trovarono di fronte ad una realtà che era andata avanti più velocemente. Molti di loro venivano invitati, già negli anni trenta, ad esibirsi nel corso di trasmissioni radiofoniche nelle tante emittenti private già attive da tempo. I meno fortunati, eredi della posteggia, un'attività per nulla marginale che univa la canzone ai momenti conviviali nei ristoranti napoletani, si esibivano nei locali di Little Italy e in tutte le zone in cui risiedevano gli italo - americani. Una ricchezza di locali che offrivano musica napoletana negli anni trenta e quaranta si segnala nel New Jersey, Newark, Trenton e, soprattutto Paterson, città nella quale migliaia di irpini avevano trovato lavoro nelle fiorenti industrie tessili. Con i fratelli Amerigo ed Alfredo Bascetta, che si distinguevano per un discreto grado di scolarizzazione e per una predisposizione all'azione politica, giunsero in America a bordo di grandi e sempre più veloci bastimenti i grandi nomi della canzone napoletana, personaggi che non correvano rischi, avendo raggiunto gli States in forza di precisi accordi tra impresari. Diversa la situazione di chi aveva corso il rischio di tentare… Migranti della musica, questi ultimi temerari, più che artisti in tournée. Giunsero a New York, tra i tanti altri grandi nomi (diversa e lontana da questo tipo di "presenze" il caso di Enrico Caruso, una vera e propria star internazionale), il tenore Vittorio Parisi che aveva consacrato ad un successo che ancor oggi resiste e suscita più di un'emozione un piccolo capolavoro come Quanno tramonta 'o sole. Parisi, classe 1892, come spesso accade, deve ad una improvvisa sostituzione la sua fortuna nel mondo della canzone (era già felicemente attivo nella lirica!).
36,00

Echos. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 1

Echos. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 1

Romeo Castellucci

Libro: Libro in brossura

editore: Hopefulmonster

anno edizione: 2025

pagine: 92

All’interno del progetto Echos, un pas de deux tra arte visiva e teatro, i due artisti, Alfredo Jaar e Romeo Castellucci, uno per ognuno dei due linguaggi, si trovano a rispondere alle stesse domande, come di fronte a un immaginario specchio. La struttura del doppio, dello specchio appunto, riflette e incrocia idealmente i differenti sguardi, gli approcci e i risultati che trovano – non a caso – sorprendenti comunanze. Alfredo Jaar e Romeo Castellucci, personaggi di spicco nella creazione contemporanea, sono i protagonisti del primo volume. Romeo Castellucci, regista, creatore di scene, luci e costumi, è tra i più significativi autori del teatro contemporaneo. Diplomato in pittura e scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1981 è cofondatore della Socìetas Raffaello Sanzio. Nel 2005 è stato direttore della sezione teatro della Biennale di Venezia e nel 2008 è stato artista associato della 62a edizione del Festival d’Avignon. Vincitore del Leone d’oro alla carriera nel 2013, l’anno successivo gli è stata conferita la laurea ad honorem in musica e teatro dall’Università di Bologna. Tra le sue creazioni più recenti: le opere teatrali Il Terzo Reich (2020), Bros (2021), la regia delle opere liriche Pavane für Prometheus IX (2021) e Il Castello di Barbablù (2022), l’azione pubblica Milano (2021) e l’installazione domani (2022). Alfredo Jaar è un artista, architetto e regista cileno Vive e lavora a New York. Ha studiato architettura durante il regime dittatoriale in Cile e si è trasferito a New York nel 1982. Il suo lavoro si concentra su questioni sociopolitiche, sulla semiotica delle immagini, sui temi dell’utopia e del fallimento. Ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia (1986, 2007, 2009, 2013), alla Biennale di San Paolo (1987, 1989, 2010, 2021) e a Documenta (1987, 2002). Ha ricevuto l’Hiroshima Art Prize nel 2018 e l’Hasselblad Award nel 2020. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.
12,00

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