Luni Editrice: Sol Levante
Gli scacchi di Mao. Il wei-ch'i e la strategia rivoluzionaria cinese
Scott A. Boorman
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2004
pagine: 244
					L'autore avanza, in quest'opera, la tesi che un antichissimo gioco cinese, il we-c'hi, meglio noto con il nome go, possa costituire un modello concettuale per l'azione politico-militare di una forza storica della Cina, come il Partito Comunista di Mao Zedong. I princìpi che Boorman enuclea sono sostanzialmente quattro: il 'wei-c'hi è un gioco di lunga durata, in cui l'aspetto strategico è assolutamente prevalente sull'aspetto "offensivista"; la modellizzazione "wei-c'hi" della guerra è quella di una "guerra a mosaico; i concetti di "vittoria" e "sconfitta" subiscono un ribaltamento poiché il sacrificio di pedine e la ritirata, sono parte integrante dell'offensiva; il gioco sulla periferia della scacchiera è strategicamente cruciale.				
									Bushido. L'anima del Giappone
Inazo Nitobe
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 1990
pagine: 119
					Apparso per la prima volta nel 1899 in lingua inglese, "Bushidò. L'anima del Giappone" divenne immediatamente un classico, avendo un tale successo da conoscere dieci edizioni nel giro di pochi anni, un'edizione ampliata nel 1905 e traduzioni in quasi tutte le lingue occidentali. Il libro prende spunto dal tentativo di rispondere alla domanda di un amico occidentale che coglieva involontariamente il punto nodale della differenza culturale tra Giappone e Occidente, differenza che lo stesso Nitobe fino a quel momento non aveva percepito con tale nettezza. L'amico, un eminente giurista belga, gli aveva chiesto come fosse possibile un'educazione morale dei Giapponesi, dal momento che non veniva impartita istruzione religiosa nelle loro scuole.				
									L'uccello dalle ali d'oro
Munyol Yi
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 96
					Agli inizi della colonizzazione della Corea da parte dei giapponesi (1910-1945), in pieno caos istituzionale, un ragazzo è affidato alle cure di Sŏktam, letterato confuciano e grande maestro di calligrafia e pittura. Si crea così un rapporto fra maestro e allievo che ben presto si rivela problematico: il vecchio letterato, infatti, considera la calligrafia e la pittura il punto d’arrivo di un preciso percorso filosofico interiore, laddove l’apprendista (che poi prenderà lo pseudonimo di Kojuk) interpreta l’arte figurativa come un estemporaneo prodotto della mente guidato solo dal talento innato. In breve, le divergenze si rivelano insanabili e il maestro si ritrova a dover cacciare l’allievo, che a quel punto comincia a vivere da girovago bohémien traendo sostentamento dalle sue pitture. A poco a poco, però, Kojuk comincia a percepire un vuoto interiore sempre più intenso che gli fa capire che l’arte non è solo mercimonio, ma anche e soprattutto tesoro dell’anima: rivalutato così il suo vecchio maestro, Kojuk diventa uno dei massimi pittori del Paese. Il tempo passa, e Kojuk arriva egli stesso alla vecchiaia. Sentendo la morte vicina, comincia allora a fare una spietata autocritica della propria arte e, dopo aver raccolto tutti i suoi dipinti sparsi per il Paese, ordina ai suoi allievi di bruciarli. E sarà proprio nel bel mezzo di quel gesto estremo che Kojuk, ormai definitivamente ravveduto e pentito, poche ore prima della sua morte raggiungerà la propria apoteosi.				
									La via della solitudine. Ricordi dal padiglione sul lago. Chiteiki
Yoshishige no Yasutane
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 48
					"La via della solitudine. Ricordi dal padiglione sul lago", o nell’originale giapponese, Chiteiki, scritto da Yoshishige no Yasutane verso la fine del X secolo e qui presentato per la prima volta in traduzione italiana dal giapponese antico, è considerato uno dei primi esempi di zuihitsu, un genere ibrido tra diario, saggio e riflessione personale. Prima opera giapponese della letteratura del romitaggio, all’apparenza il Chiteiki è un testo umile dal sapore taoista: un uomo racconta la scelta di costruirsi una modesta casa nei sobborghi orientali di Kyōto. Ma dietro questo semplice gesto si cela un'interrogazione profonda sulla vita, sull’instabilità della condizione umana, sulla vanità degli onori mondani e sul rapporto tra individuo e comunità. Attraverso una prosa raffinata e ricca di riferimenti alla cultura cinese, l’autore mostra un’intelligenza critica e una sensibilità poetica fuori dal comune. Il Chiteiki non è solo un’opera letteraria: è una meditazione senza tempo sul vivere la quotidianità, sul desiderio di semplicità e sulla fragilità della condizione umana. In un’epoca come la nostra, segnata da incertezze e rapidi cambiamenti, le parole di Yasutane risuonano con sorprendente attualità.				
									L'altra faccia di un ricordo oscuro
Yi Kyunyong
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 96
					Nei primissimi anni Ottanta del secolo scorso Seoul è una delle più affollate città del mondo e continua a espandersi selvaggiamente, sotto la dittatura militare di Chon Tuhwan che ancora impone il coprifuoco da mezzanotte alle 4:00 del mattino. L’esercito controlla le strade e, nelle università, gli studenti protestano contro il regime solo per venire in gran numero manganellati, torturati o addirittura uccisi. In questo drammatico contesto sociale un oscuro impiegato, costretto a lavorare come tutti ben oltre il normale orario, cerca di scaricare lo stress ubriacandosi in un sabato sera insieme a un amico, e in tale occasione perde una borsa piena di documenti importantissimi per la sua azienda. Il mattino seguente comincia a cercare la borsa smarrita, tentando di ricostruire il percorso fatto la sera prima, ma questo cammino a ritroso lo porterà involontariamente a ricordare il terribile dramma vissuto durante la propria infanzia e che ormai aveva apparentemente dimenticato. "L’altra faccia di un ricordo oscuro" è il capolavoro di Yi Kyunyong, che analizza con rara sensibilità le conseguenze traumatiche di una spaventosa tragedia collettiva, come la Guerra di Corea, capaci di rimanere quiescenti per decenni nella psiche dei sopravvissuti, ma pronte a riaffacciarsi e a riaprire le vecchie ferite in ogni momento e in ogni occasione.				
									La via dello zen
Eugen Herrigel
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 112
					Eugen Herrigel è stato uno dei primi intellettuali europei che cercarono di comprendere il buddhismo Zen, avendo il privilegio di studiarlo in Giappone sul finire degli anni Venti del Novecento. Grazie alla sua formazione di filosofo e studioso del misticismo medievale, cerca di comprendere lo Zen dall’interno, adottando la sua prospettiva e mettendolo a confronto con la filosofia e la mistica europea. Aiuta in questo modo a capire qual è il percorso che conduce a esperienze che, in definitiva, non si possono descrivere con i criteri della logica sulla quale si fonda il nostro modo di interpretare il mondo. Herrigel ci offre una testimonianza rara e preziosa, non uno studio sullo Zen, ma un’immersione nel suo cuore più autentico: descrive gli elementi fondamentali come il satori, i koan, la meditazione, la pittura e, più in generale, i metodi per praticarlo, non da osservatore esterno ma da praticante immerso nella disciplina. Fornendo una chiave per “entrare” in contatto con il profondo spirito che anima lo Zen, crea un ponte fra due tradizioni filosofiche e religiose tra loro estremamente diverse, lasciando a ognuna le sue prerogative, permettendoci di apprezzare fino in fondo la ricchezza che entrambe portano in sé. La Via dello Zen è un cammino silenzioso, tracciato dall’autore, filosofo straniero in una terra di silenzi, rituali e maestri invisibili; Herrigel impara che non si tratta di “cercare”, ma di essere presenti, vuoti, aperti. Lo Zen non ha né teorie né dogmi, è Mushotoku, “senza desiderio di profitto, senza scopo, senza spirito di guadagno”: fare qualcosa perché è giusto farla, non per ciò che se ne può ottenere. È una forma di gratuità radicale, un atto puro, privo di attaccamento al risultato. La Via dello Zen è una specie di viaggio interiore, un incontro tra Oriente e Occidente, tra filosofia e pratica, tra parola e silenzio.				
									Le confessioni dell'Ultimo Imperatore
Pu Yi
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 400
					Questo libro racconta la storia di un bambino, Pu Yi, strappato all’età di due anni agli affetti più cari, isolato e rinchiuso nella gabbia dorata del palazzo imperiale di Pechino, per essere il nuovo imperatore del Celeste Impero. È la storia di un uomo che fu tre volte imperatore, una volta capo del governo, esule per otto anni, prigioniero per quattordici, e poi ortolano, giardiniere, studioso, attivista comunista, deputato al Congresso nazionale del popolo della Repubblica Popolare Cinese. In queste pagine, tratte dai suoi diari personali e dalle memorie e confessioni che era stato obbligato a scrivere dopo la fondazione della Repubblica Popolare come esercizio di autocritica durante il suo processo di rieducazione, Pu Yi, imperatore del Celeste impero con il titolo di Xuantong – come si legge nel “Prologo” del volume – racconta in prima persona la sua triste e drammatica vicenda. Così facendo apre anche al lettore le porte della Città Proibita, accompagnandolo a scoprirne i sontuosi ambienti, a seguire i complessi e meticolosi rituali della vita quotidiana della corte, fissati da regole consolidate nei secoli, ad assistere alle cerimonie ieratiche e solenni che sembrano trasportare i presenti in una dimensione extra-umana. E poi, la fine di tutto: le rivolte, la guerra civile, l’invasione giapponese, il crollo dell’impero, la repubblica, la guerra mondiale, la fuga, la prigionia, l’internamento. Pu Yi trascina con sé il lettore nel turbine travolgente e implacabile della Storia, vittima e protagonista di accadimenti più grandi di lui, in una sequenza di eventi dalla cui narrazione è difficile distaccarsi. In fondo, una vicenda triste e tragica, contrassegnata da colpi di scena e rovesciamenti di fortuna, drammaticamente vissuta dal protagonista in balia degli eventi storici e politici, nella più totale assenza di affetti e di sentimenti di amicizia e vicinanza, anche nei momenti più pericolosi, strazianti e umilianti della sua vita.				
									Pensieri nella quiete
Kenko Yoshida
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 208
					"Pensieri nella quiete" o "Tsurezuregusa", capolavoro della letteratura giapponese, è una raccolta di 243 capitoli oscillanti fra le poche righe e le poche pagine, in forma di riflessioni filosofiche sulla vita quotidiana, di usanze e di cerimonie della corte imperiale, di esempi di illustri personaggi, di emozioni che si provano alla vista delle bellezze naturali che il monaco buddhista Yoshida Kenkō descrisse nella solitudine del suo eremo. Scritto tra il 1319 e il 1331, è stato sempre letto e apprezzato dai giapponesi e ha contribuito ad acuire la loro innata sensibilità estetica tanto che ancora oggi, il modo di costruire le loro case e i loro giardini è modellato sugli insegnamenti di questo libro. Nel prologo Kenkō dice di aver iniziato a scrivere “assurdi pensieri, non avendo altro da fare”, ma il motivo principale che lo spinse a scrivere fu la compassione per le sofferenze dei suoi contemporanei e la volontà di mostrare loro una via di salvezza nell’insegnamento buddhista. Pensieri nella quiete può essere considerato come il diario del suo cammino interiore di monaco, di poeta e di scrittore; appartiene al genere letterario zuihitsu (“seguire il pennello”) che esprime con brevità e semplicità le impressioni e i sentimenti del momento. I suoi erano non soltanto i sentimenti di monaco buddhista, ma anche di poeta e di uomo di corte: con stile originale ed elegante, egli parla della bellezza della danza e della musica, delle gioie della vita di famiglia, del fascino femminile e dell’uomo pazzamente innamorato, della giovinezza e della vecchiaia, della costruzione di una casa e del suo arredamento, della scelta delle piante e dei fiori per un giardino. Questo alternarsi del ricordo dell’impermanenza di tutte le cose e della morte imminente, nonché dell’urgenza della pratica della Via, con l’invito a gustare le gioie che la vita ci offre ogni giorno nella contemplazione delle bellezze naturali, sembra contraddittorio e incoerente; si ha l’impressione che Kenkō, pur avendo lasciato il mondo con il sincero desiderio dell’Illuminazione, nella solitudine del suo eremo, rimpianga i piaceri mondani. Ma più che di contraddizione e di incoerenza si potrebbe parlare di una sua “via di mezzo” tra un facile edonismo e una dura disciplina ascetica e, pur mancandogli la radicalità dello Zen e il coraggio dei samurai, praticò la compassione nella ricerca sincera della pace del cuore e dell’armonia con tutti gli esseri, teso tra l’ottimismo della religione shintoista, fondato sulle realtà terrene, e il pessimismo del messaggio buddhista tutto teso verso l’aldilà.				
									I simboli dell'astrologia cinese
Margherita Sportelli
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 224
					Il mondo cinese ha sviluppato un’astrologia – alternativa a quella costruita dal mondo occidentale sull’eclittica – che ha manifestato una singolare continuità con le forme di divinazione più antiche come quella con le ossa oracolari e l’arte dei pronostici, non occupandosi mai degli esseri umani come individui ma delle predizioni relative agli affari di stato e ai destini delle comunità. I simboli dell’astrologia cinese intende mettere in evidenza la funzione di legittimazione politica che l’astrologia ha avuto nella lunga storia della Cina imperiale e la linea ininterrotta di sviluppo, dalla fonte viva dei testi classici, nei quali ha radice la risonanza profonda della reciproca eco tra uomo e natura, tra storia sociale e cosmologia, fino alla formulazione di una astrologia popolare, con le sue credenze e i suoi almanacchi della vita rurale. A fondamento dell’astrologia popolare è possibile riconoscere la vitalità del pensiero classico, espressa sia dalla tradizione centrale del Confucianesimo e dei suoi testi canonici, a partire dallo Yijing e dal Li Ji, il Classico dei Mutamenti e quello dei Riti, sia dalle tradizioni periferiche daoista e buddhista. Il pensiero analogico e la cosmologia correlativa, propri della raffinata cultura cinese dei filosofi e dei letterati, attraversano in profondità anche l’astrologia del popolo e del mondo contadino. Il pensiero classico riconosce carattere di sacralità al mondo animale e potere numinoso alle specie. Proponendo una lettura simbolica e numinosa del bestiario zodiacale, I simboli dell’astrologia cinese interpreta la riflessione sull’astrologia come un aspetto degli studi demologici, ai quali restituire dignità, superando lo snobismo del mondo scientifico verso le credenze del popolo e la cultura contadina. Il quinto capitolo del testo è composto alla stregua di un vero e proprio Almanacco, con le previsioni e i consigli, collegati ai dodici segni animali, a beneficio della curiosità del lettore, divertissement per l’autrice, per tutti spunto di indagine su come il pensiero scientifico nasca dal pensiero magico ed entrambi, piuttosto che confliggere, possano cooperare allo sviluppo di un pensiero laterale.				
									Il crisantemo e la spada
Ruth Benedict
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2024
pagine: 352
					Nel pieno della seconda guerra mondiale, il governo americano incaricò Ruth Benedict di analizzare i valori e la mentalità dei giapponesi; di fronte a nemici così bellicosi e allo stesso tempo incomprensibili, l’America aveva bisogno di capirli se voleva avere qualche speranza di sconfiggerli. Il Crisantemo e la Spada raccoglie la documentazione che l’antropologa raccolse per la sua ricerca e fu pubblicato nel 1946. Da allora, per molti decenni questo libro ha ispirato l’immaginario occidentale sul Giappone e ha trasmesso in America e in Europa una certa visione della cultura nipponica da cui siamo rimasti influenzati in molti ambiti: cinema, letteratura, arti marziali e cultura popolare. Legato a un periodo storico drammatico per il Giappone, quello della sconfitta e dell’occupazione americana, questo libro è l’analisi di una civiltà che fu sempre costretta, suo malgrado, ad aprirsi al mondo occidentale, mantenendo però un amore inespugnabile per le proprie tradizioni. È anche il tentativo di un’intellettuale americana di creare un ponte fra due culture, la propria e quella del “nemico”, senza pregiudizi e con una tolleranza che ha ancora molto da insegnare.				
									Mulan. La ragazza che salvò la Cina
Isabella Doniselli Eramo
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 160
					Mulan è la più famosa eroina cinese, sospesa tra storia e leggenda, nota e amata a livello mondiale, protagonista di cartoni, fumetti, novelle, romanzi, fi lm, serie TV, in tutte le lingue del mondo. Combattente intrepida, ragazza risoluta, figlia devota, fanciulla studiosa e ben educata, non esita a intraprendere le azioni più spericolate pur di compiere il suo dovere e difendere l'impero cinese minacciato da invasioni barbariche. Forte di una solida conoscenza dei testi classici confuciani e dei trattati di strategia, riesce a risolvere le situazioni più critiche e a prevalere su avversari molto più numerosi e forti, talvolta facendo anche ricorso alle arti magiche apprese con il nonno in un monastero taoista. La leggenda di Mulan è uno dei temi più importanti e noti della tradizione cinese. Originariamente tramandata in forma orale, solo intorno al VI secolo è stata trascritta come poesia destinata a essere cantata (e che qui viene riprodotta e tradotta in una nuova versione italiana). Su questa trama di fondo si sono innestate a decine modifiche e variazioni che rispecchiano usi, costumi, tradizioni e storia delle diverse epoche, che hanno arricchito a dismisura la leggenda con varianti e integrazioni. In questo volume l'autrice, confrontando vecchi testi cinesi, riscrive la storia di Mulan, ripartendo dalla ballata originale e sviluppa i suggerimenti più noti contenuti nelle più antiche versioni. Emergono evidenti le due chiavi di lettura che, nel corso dei secoli, si sono alternate e tutt'oggi si impongono: da un lato la Mulan modello di pietà filiale, confucianamente devota ai genitori, al punto da sacrificare tutta se stessa e la propria vita alla difesa dell'onore della famiglia; dall'altro lato la Mulan eroica, fulgido esempio di patriottismo e di devozione all'imperatore e alla nazione cinese. Per assecondare le numerose versioni che sono giunte a noi, abbiamo voluto divertire il lettore dandogli la possibilità di "passare" da un capitolo all'altro scegliendo, quasi come un libro game, quale delle varie storie di Mulan intende seguire. In questo modo il libro contiene tanti racconti dell'intrepida guerriera cinese che arrivano tutti all'identico risultato: la salvezza della Cina a opera della nostra eroina.				
									La luna tra i ciliegi
Mario Marega
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 320
					La luna tra i ciliegi. Storie e leggende dell’antico Giappone è una godibile e ricca raccolta di storie del passato, rappresentative dell’immaginario collettivo del popolo giapponese, riunite da Mario Marega con lo scopo evidente di far conoscere e apprezzare a un pubblico il più possibile ampio la realtà del Giappone. Un’esigenza particolarmente sentita in un mondo – quello italiano degli anni Trenta del Novecento – che ben poco conosceva di quel popolo e della sua raffinata cultura e che spesso era disorientato da stereotipi e pregiudizi. Sono racconti a tratti apparentemente ingenui, densi di sense of humor, percorsi da affetto e ironia. È chiaro l’intento di facilitare la lettura: lo stile di scrittura è diretto e coinvolgente, arricchito sovente da onomatopee, frequentissime e tipiche nelle fiabe giapponesi, ma rese efficaci anche nella versione italiana. L’autore coniuga con maestria la narrazione spigliata e avvincente con un’esposizione sintetica di molti aspetti della cultura, degli usi, delle tradizioni, dei fondamenti del pensiero e della religiosità popolare del Giappone antico, volendo suscitare interesse e simpatia per il mondo giapponese. La scelta stessa dei racconti, dei miti e delle storie è molto accurata e fatta per avvicinare il lettore al “Paese del Sol levante” come afferma l’autore stesso: «Ho cercato di rendere questi racconti più interessanti che fosse possibile con l’aggiunta di schiarimenti su usi e costumi che fan parte del racconto stesso».				
									
