Marsilio: I giorni
«...la più istruttiva, e la più squisita delle conversazioni». I carteggi letterari di Lavinia Florio Dragoni (1780-1811)
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 318
Attraverso documenti inediti conservati prevalentemente nell'Archivio di Stato di Udine, nell'Archivio Florio di Persereano e nella Biblioteca civica "V. Joppi" di Udine, il libro propone la ricostruzione del circolo letterario guidato dalla friulana Lavinia Florio Dragoni, cardine culturale di un intenso fermento di idee quale fu la fine del Settecento in Friuli e in Veneto. La pubblicazione delle missive di Lavinia e dei suoi corrispondenti, rende conto del prestigioso circolo che raccolse intorno a sé molti letterati friulani e veneti, in cui la figura dell'abate padovano Melchiorre Cesarotti costituisce il comune denominatore. Le lettere mettono in luce la vivacità intellettuale di Lavinia, l'abilità diplomatica nel tessere relazioni sociali e culturali, il suo costante aggiornamento, attraverso i giornali e le gazzette dell'epoca, delle "novità" letterarie e dei dibattiti che si accendevano in Francia e che attraverso il Veneto giungevano in Friuli. La sua figura si rivela, attraverso le lettere, quella di un'intellettuale colta e sensibile e di una donna ante litteram, che vive all'interno della sua terra, ma proiettata al di fuori dei confini della sua patria, interessata ai nuovi fermenti democratici che animavano le rivoluzioni d'America, ai princìpi del ginevrino Jean-Jacques Rousseau e ai nuovi fermenti culturali provenienti oltralpe.
Pier Antonio Quarantotti Gambini. Lo scrittore e i suoi editori
Daniela Picamus
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 248
Come scopre un autore la sua vocazione alla letteratura? Quanto ha contato l'incontro delle persone giuste al momento giusto? Quanto può essere intimo o ingrato il rapporto con gli editori? Non solo di letteratura ma di tutto quello che sta attorno al prodotto letterario parla questo libro: attraverso l'esempio di Pier Antonio Quarantotti Gambini si possono infatti rappresentare i modi e le difficoltà dello scrivere libri nell'Italia del secondo dopoguerra e fino agli anni sessanta del Novecento. Quarantotti Gambini ebbe la fortuna di vivere in un periodo in cui gli autori potevano avere contatti diretti con i fondatori delle principali case editrici: fu così con Giulio Einaudi, cui lo legò profonda e reciproca stima, ma legami personali intercorsero anche con Gaston e Claude Gallimard, Aldo e Livio Garzanti, Arnoldo e Alberto Mondadori. Quarantotti guardò con interesse anche al cinema che in quegli anni attingeva alla letteratura per andare incontro al gusto di un pubblico sempre più vasto, come avvenne per le trasposizioni dell'"Onda dell'incrociatore" o de "La calda vita". Anche in questo campo Quarantotti dimostra la sua sensibilità e la sua modernità. Il lavoro, frutto di una paziente ricerca d'archivio, basato su materiale in gran parte inedito, vuole quindi ricostruire la vicenda biografica ed editoriale dello scrittore di origine istriana ma triestino di adozione da una prospettiva nuova, che ne fa il paradigmatico interprete dell'industria culturale del suo tempo.
«Ti scrivo dal tavolino di Dumas». Lettere edite e inedite di Giovanni Prati
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 432
"La comparsa di un'edizione organica dell'epistolario di Giovanni Prati (1814-1884) giunge finalmente a colmare, nella conoscenza delle zone più segrete, ma pure più esposte, dell'animo del poeta trentino, una lacuna che pubblicazioni frammentarie (e spesso lontane nel tempo) di esigui gruppi di lettere non erano finora riuscite a cancellare. Gli affetti familiari, le 'grandi vicende di amori e di dolori, che tessono la vita degli uomini', le delusioni per l'ostilità tenace di una critica sorda e di una 'bottega di nemici', le consolatorie amicizie di molti spiriti alti, l'amore per 'il bello e il vero', la passione politica, legata indissolubilmente alle fortune di Casa Savoia, i dibattiti letterari, le frequenti ansie in cui un'esistenza si chiude, rimbalzano nelle confessioni di un uomo pronto allo sdegno così come al sorriso. Dai ritmi di tenore classico-romantico delle liriche d'esordio e dal racconto realistico e sociale dell'Edmenegarda, fino alla 'musica' delle ultime poesie, la curatrice, con raffinata sensibilità critica e vigile sguardo storicizzante, traccia l'itinerario di uno scrittore che, sempre sorretto dal 'piacere di investigare le cose non definite', di fronte all'assedio delle difficoltà giornaliere, ha saputo fare del proprio universo interiore il privilegiato angolo d'osservazione di quel 'gran fantasima' che è il mondo." (Giuseppe Amoroso)
Era farsi. Autoantologia 1974-2011
Margherita Rimi
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 208
Bambini i protagonisti della raccolta di poesie "Era farsi" della siciliana Margherita Rimi, fra l'altro neuropsichiatra infantile, appassionatamente impegnata nella tutela dell'infanzia e nella cura dei bambini offesi. In questi versi trentennali della Rimi, in un linguaggio poetico che colpisce con la sua agile semplicità e verità disarmante, per la prima volta risuonano non solo gli echi rassicuranti di ogni infanzia serena ma anche la voce dolente e inquietante dei bambini che hanno subito abusi e violenze sessuali. L'autrice guarda e vede il mondo dagli occhi stessi dei bambini, un mondo a volte feroce e cinico, di maltrattamenti e di paure, di ferite e malattie. Eppure dei bambini violati l'autrice sa cogliere anche tutta la purezza e l'innocenza: la bellezza. Nel costruire la sua Autoantologia, Margherita Rimi consegna anche un viaggio attraverso la propria infanzia e giovinezza, per poi approdare ai testi della maturità dove emergono gli affetti e la forza dei legami familiari, la tensione di alcuni temi etico-sociali, ma anche di una visione ironica della realtà. Una poesia a tutto tondo, che propone pure testi in una lingua siciliana scabra, e versi di omaggio a Pirandello, messi a conclusione del volume, quasi a riaffermare la continuità tra passato e presente della letteratura negli interrogativi che il male non cessa di sollevare. Prefazione di Daniela Marcheschi.
Lorma
Enrico Hüllweck
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 104
Quasi tutta in endecasillabi, la voce poetica di Enrico Hüllweck sembra veramente, come sottolinea Vittorio Sgarbi nella prefazione, attendere una musica di sfondo, capace di accompagnare quel canto intenso e meditato, con il quale l'autore vive o fa rivivere emozioni e riflessioni suscitate in lui dalle realtà incontrate. Molteplici i temi e le figure che ispirano le diverse poesie, ma sono soprattutto due i principali interlocutori dell'anima poetica di Hüllweck: il mondo delle cose che lo circondano e il fascino misterioso della femminilità. Per il poeta hanno anima e voce le pareti e le ombre della sua casa, i libri sulla scrivania, il giardino, le strade, le case, l'acqua dei fiumi e del mare, gli alberi e le stelle, il buio della notte così come la luce del sole e della luna. Ma questo libro, che raccoglie poesie scritte dal 1964 al 2010, è soprattutto dedicato a Lorma, abbreviativo di Lorella Maria, la moglie adorata, alla quale, in poesia, Hüllweck lascia questo messaggio d'amore: "Io sarò il mare e tu per me Venezia".
Moschetta
Ruzante
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 391
Angelo Beolco soprannominato il Ruzante (? 1494 - 1542) è senz'altro, tra i grandi autori del Rinascimento, uno dei meno frequentati: ciò si deve in larga misura al mezzo espressivo da lui preferito, il pavano, ossia l'ostico dialetto allora persistente della campagna padovana. Al successo in vita delle sue commedie seguì un oblio pressoché totale anche nel Veneto, pur trattandosi di scrittore paragonabile a Teofilo Folengo o a Francois Rabelais. Avviatane la riscoperta a metà Ottocento, è iniziato alla fine di quel secolo un lento risarcimento sul piano critico, storico nonché editoriale; eppure, nonostante i risultati finora raggiunti, tale processo è ben lontano dall'essere concluso per quanto riguarda la disponibilità di testi filologicamente affidabili. Ecco dunque perché, a più di quarantanni dalla silloge curata da Ludovico Zorzi, si inaugura con questo volume una serie che offrirà tutte le opere del Ruzante in edizioni critiche corredate di traduzione e di sistematico commento volto a illustrare i testi da ogni punto di vista. Autentico capolavoro è la commedia qui proposta, la "Moschetta", databile con ogni probabilità tra il 1529 e il 1532, e scritta a diretto contatto con il teatro di corte ferrarese guidato in quegli anni da Ludovico Ariosto: lo sprovveduto villano Ruzante, la moglie Betìa, il compare Menato e il soldato bergamasco Tonin vi figurano quali protagonisti di una calibrata vicenda di infedeltà, travestimenti, contraffazioni linguistiche e spietate rivincite.
Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009
Maura Del Serra
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 207
Dopo la summa quarantennale de "L'opera del vento" (2006), questo volume raccoglie le poesie scritte dal 1999 al 2009 da Maura Del Serra, una delle voci più alte e profonde del panorama poetico contemporaneo. Nutrita dalle radici culturali e sapienziali dell'Occidente nel loro intersecarsi con le vene più feconde delle tradizioni orientali, la poesia della Del Serra prosegue, con affascinante ricchezza stilistica, il suo viaggio testimoniale sulla condizione umana.
Randagi
Toni Zamengo
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 272
Randagi è la storia di alcuni giovani degli anni Cinquanta che cercano d'impostare la loro vita in una maniera nuova. La società in cui vivono non è ancora matura e loro vengono emarginati come randagi.
Sciacca. Interiorità e metafisica
Pier Paolo Ottonello
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 176
I brevi saggi qui raccolti sottolineano alcuni aspetti fondamentali, con lo sguardo puntato in particolare sulle dinamiche odierne dell'Europa e dell'Occidente, della vasta opera di Michele Federico Sciacca. Fra i maggiori filosofi del Novecento, Sciacca è uno dei pochissimi che ha costantemente coniugato l'attenzione alla storia delle idee - da Platone ad Agostino, da Rosmini alla contemporaneità - e l'originale robusta costruttività teoretica. Tra le sue opere - una cinquantina, la maggior parte delle quali tradotte in diverse lingue - sono veri classici L'interiorità oggettiva, Morte e immortalità, La libertà e il tempo, L'oscuramento dell'intelligenza, La filosofia, oggi.
Poesie per le regate. Testi veneti dal XVI al XIX secolo
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 174
Le regate, sia come gare di barche che come cortei acquei, riescono da sempre a entusiasmare veneziani e stranieri. L'elenco dei campioni, la descrizione delle feste, la passione e l'eccitazione sono state espresse durante i secoli attraverso la scrittura: ne sono testimonianza un altissimo numero di poesie scritte per queste occasioni. Questo libro presenta - riprese per la prima volta dopo l'occasionale pubblicazione, talvolta in fogli volanti - una scelta fra le liriche che hanno voluto elogiare chi gareggiava, l'entusiasmo dei partecipanti e l'incredibile scenario che il Canal Grande parato a festa ha sempre presentato nel corso dei secoli agli occhi stupiti dei Signori in cui onore le regate venivano organizzate, ma anche dei veneziani stessi.
Della potestà de' prencipi
Paolo Sarpi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 125
Paolo Sarpi riflette sulla debolezza dello Stato veneziano, vincolato nel quotidiano esercizio del potere da consuetudini e leggi, civili e canoniche, e dalle più disparate autonomie di ceti e comunità. Ispirandosi alla dottrina della sovranità di ascendenza bodiniana, e anticipando il pensiero assolutistico del maturo Seicento di Robert Filmer e di Thomas Hobbes, il servita veneziano si propone "di metter insieme tutti li buoni instituti per quali un dominio vien governato con quiete in questi nostri tempi assai turbolenti". Il lavoro, che a detta del primo biografo sarpiano, Fulgenzio Micanzio, dava "indizio che dovesse esser la più bella e importante composizione che sia mai comparsa al mondo", non andrà oltre all'abbozzo di alcune decine di carte e a un ampio rubricario di oltre duecento titoli.