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Mondadori: I classici collezione

Dalla poesia d'amore alla poesia dell'esilio. Testo latino a fronte. Volume Vol. 2

Dalla poesia d'amore alla poesia dell'esilio. Testo latino a fronte. Volume Vol. 2

P. Nasone Ovidio

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 688

Le prime opere di Ovidio nascono in un contesto di cui non va sottovalutata l'importanza. Finite le guerre, Augusto cerca di rafforzare la pax romana attraverso la restaurazione dei valori severi dell'età repubblicana, propagando fra l'altro un ritorno all'austerità dei costumi. In questo clima, Ovidio esordisce con opere che, se non sono apertamente contrarie al programma augusteo, certo non vi aderiscono né esprimono intenti celebrativi: tra le altre gli "Amores", raffinato e ironico gioco intellettuale che si diverte a destrutturare lo stesso genere in cui si inscrive, la poesia elegiaca; le "Heroides", lettere che si immaginano scritte da eroine mitiche ai loro uomini in guerra e che compiono un'umanizzazione dei personaggi mitologici; e l'"Ars amatoria", il celeberrimo trattato sulle tecniche seduttive, in realtà un affresco della vita galante dell'epoca nonché una difesa dell'amore libero e del piacere. Ed è forse l'estraneità sostanziale della sua poesia alla politica culturale di Augusto a condannare Ovidio all'esilio a Tomi, località dell'odierna Romania. Lontano dalla vitalità di Roma, il poeta si dedica a opere in cui vibrano le nuove note della tristezza, del rimpianto, a volte dell'ira: i libri di "Tristia" che sono anche una riflessione sulla letteratura, il poemetto "Ibis" che si scaglia contro un detrattore, le "Epistulae ex Ponto" che recuperano il tema celebrativo.
12,90

Le filippiche. Testo latino a fronte

Le filippiche. Testo latino a fronte

Marco Tullio Cicerone

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 748

Il volume raccoglie le appassionate e drammatiche orazioni (14 giunte fino a noi) che Cicerone pronunciò tra il 44 e il 43 a.C. per indurre il Senato a dichiarare il console Antonio "nemico della patria" a causa delle sue mire oligarchiche.
12,90

Tutte le opere. Testo latino a fronte

Tutte le opere. Testo latino a fronte

Quinto Orazio Flacco

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: LXXII-961

La produzione del poeta latino Quinto Orazio Flacco, dalle "Odi" agli "Epodi", dalle "Satire" alle "Epistole", viene qui riproposta nella traduzione di Luca Canali e Marco Beck. Introduzione di Niall Rudd.
12,90

Lirici greci. Testo greco a fronte

Lirici greci. Testo greco a fronte

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 734

Dell'antica Grecia non sono rimasti che frammenti più o meno estesi, che tuttavia sono sufficienti a darci un esempio preziosissimo di una produzione artistica irripetibile nel suo genere. Da Archiloco a Mimnermo, da Solone a Saffo, fino a Bacchilide, i versi qui raccolti parlano con una sincerità e una naturalezza emozionanti e rivelano, a distanza di millenni, il significato più profondo di sentimenti universali.
12,90

Dalla poesia d'amore alla poesia dell'esilio. Testo latino a fronte. Volume Vol. 1

Dalla poesia d'amore alla poesia dell'esilio. Testo latino a fronte. Volume Vol. 1

P. Nasone Ovidio

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: CXXVIII-775

Le prime opere di Ovidio nascono in un contesto di cui non va sottovalutata l'importanza. Finite le guerre, Augusto cerca di rafforzare la pax romana attraverso la restaurazione dei valori severi dell'età repubblicana, propagando fra l'altro un ritorno all'austerità dei costumi. In questo clima, Ovidio esordisce con opere che, se non sono apertamente contrarie al programma augusteo, certo non vi aderiscono né esprimono intenti celebrativi: tra le altre gli "Amores", raffinato e ironico gioco intellettuale che si diverte a destrutturare lo stesso genere in cui si inscrive, la poesia elegiaca; le "Heroides", lettere che si immaginano scritte da eroine mitiche ai loro uomini in guerra e che compiono un'umanizzazione dei personaggi mitologici; e l'"Ars amatoria", il celeberrimo trattato sulle tecniche seduttive, in realtà un affresco della vita galante dell'epoca nonché una difesa dell'amore libero e del piacere. Ed è forse l'estraneità sostanziale della sua poesia alla politica culturale di Augusto a condannare Ovidio all'esilio a Tomi, località dell'odierna Romania. Lontano dalla vitalità di Roma, il poeta si dedica a opere in cui vibrano le nuove note della tristezza, del rimpianto, a volte dell'ira: i libri di "Tristia" che sono anche una riflessione sulla letteratura, il poemetto "Ibis" che si scaglia contro un detrattore, le "Epistulae ex Ponto" che recuperano il tema celebrativo.
12,90

Storie. Testo greco a fronte. Volume Vol. 2

Storie. Testo greco a fronte. Volume Vol. 2

Erodoto

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 851

Mentre leggiamo le Storie, vediamo Erodoto, animato da una curiosità insaziabile verso la totalità dell'esistenza, entrare nei templi e "osservare, conversare, porre domande, ascoltare, riflettere, paragonare, sollevare problemi, ragionare, talvolta concludere". Egli considera con attenzione e rispetto tutto ciò che fa l'uomo - tutte le nostre imprese gli sembrano degne di interesse o memorabili. E, insieme, sparge un'onnipresente ironia sugli orgogli, le vanità, le pretese, le follie, la hybris dell'uomo. Prima o dopo di lui, nessuno ha mai saputo orchestrare così perfettamente una storia totale: i fatti politici, economici, militari, i costumi, le leggende, le favole, il folclore, la geografia, i monumenti si equilibrano in un'opera che respira l'immensità e la libertà degli spazi aperti.
12,90

La favola antica. Testo greco e latino a fronte

La favola antica. Testo greco e latino a fronte

Esopo, Fedro

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 640

12,90

Opera omnia. Testo latino a fronte. Volume Vol. 1

Opera omnia. Testo latino a fronte. Volume Vol. 1

Gaio Giulio Cesare

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: L-711

Nel primo secolo avanti Cristo a Roma la tradizionale struttura collegiale del governo oligarchico non offriva né spazio né strumenti per controllare l'enorme potenza degli eserciti, la minacciosa presenza delle plebi urbane, il formidabile dinamismo di capi politici e militari privi di scrupoli legalistici. Il consolato di Cicerone nel 63 a. C., fu da una parte l'ultimo tentativo di governare nel quadro della costituzione repubblicana, dall'altra il primo episodio riuscito e vittorioso di presa del potere per mano di un membro di una famiglia non nobile né plebea illustre, non ancora accolta nella nobilitas. Per più di quattro secoli, dal 510 a. C., poche decine di famiglie (o gentes) governarono Roma; contro questa concentrazione di potere e di ricchezza (i latifondi) nelle mani di pochi lottarono dapprima i plebei per la parificazione dei diritti, poi, con i fratelli Gracchi, i poveri per la ridistribuzione della terra, infine gli Italici per la pienezza dei diritti politici e civili. In una società fortemente gerarchica, come quella romano-italica, la pressione dei ceti e dei gruppi inferiori per la parificazione dei diritti e per una diversa distribuzione del potere e della ricchezza si trasmetteva naturalmente attraverso i vari strati sociali fino a produrre la spinta di singoli personaggi alla partecipazione diretta al potere e al governo, come rappresentanti o, in qualche modo, delegati, sia pure non ufficialmente, dai gruppi esclusi. (Dall'Introduzione di Adriano Pennacini)
12,90

Opera omnia. Testo latino a fronte. Volume Vol. 2

Opera omnia. Testo latino a fronte. Volume Vol. 2

Gaio Giulio Cesare

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: 946

Nel primo secolo avanti Cristo a Roma la tradizionale struttura collegiale del governo oligarchico non offriva né spazio né strumenti per controllare l'enorme potenza degli eserciti, la minacciosa presenza delle plebi urbane, il formidabile dinamismo di capi politici e militari privi di scrupoli legalistici. Il consolato di Cicerone nel 63 a. C., fu da una parte l'ultimo tentativo di governare nel quadro della costituzione repubblicana, dall'altra il primo episodio riuscito e vittorioso di presa del potere per mano di un membro di una famiglia non nobile né plebea illustre, non ancora accolta nella nobilitas. Per più di quattro secoli, dal 510 a. C., poche decine di famiglie (o gentes) governarono Roma; contro questa concentrazione di potere e di ricchezza (i latifondi) nelle mani di pochi lottarono dapprima i plebei per la parificazione dei diritti, poi, con i fratelli Gracchi, i poveri per la ridistribuzione della terra, infine gli Italici per la pienezza dei diritti politici e civili. In una società fortemente gerarchica, come quella romano-italica, la pressione dei ceti e dei gruppi inferiori per la parificazione dei diritti e per una diversa distribuzione del potere e della ricchezza si trasmetteva naturalmente attraverso i vari strati sociali fino a produrre la spinta di singoli personaggi alla partecipazione diretta al potere e al governo, come rappresentanti o, in qualche modo, delegati, sia pure non ufficialmente, dai gruppi esclusi. (Dall'Introduzione di Adriano Pennacini)
12,90

Le metamorfosi. Testo latino a fronte

Le metamorfosi. Testo latino a fronte

P. Nasone Ovidio

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: LXXXVI-801

Insieme all'"Odissea", le "Metamorfosi" sono il libro più fortunato che l'antichità classica ci abbia lasciato. Per la sua leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità Italo Calvino lo affidava al terzo millennio. È la summa del mito antico, ma anche delle passioni e dell'infelicità che dominano da sempre il mondo. Tutto, secondo Ovidio, muta: il cosmo, gli dèi, i corpi degli uomini e delle donne. Nelle "Metamorfosi", le storie di animali che divengono pietre, di eroi e ninfe mutati in stelle, di numi che s'incarnano, nascono l'una dall'altra, si intrecciano, riaffiorano in sequenza velocissima e cangiante. E in essa prendono forma i temi del generarsi medesimo del mito e della poesia: Orfeo, che canta agli alberi e alle fiere, diventa infine Ovidio, che compone per Augusto e il pubblico raffinato di Roma l'epica del divenire e si vede, al termine, trasformato egli stesso oltre la morte in volo più alto delle stelle: sul mondo intero e per tutti i secoli.
12,90

Lettere morali a Lucilio. Testo latino a fronte

Lettere morali a Lucilio. Testo latino a fronte

Lucio Anneo Seneca

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: XXXVIII-1076

Scritte durante gli ultimi anni di vita, le "Lettere morali a Lucilio" costituiscono la più geniale opera di Seneca sotto il profilo del pensiero filosofico e la più significativa della sua personalità. Colloquiando con l'amico Lucilio, Seneca si rivela psicologo sensibile e raffinato, che conosce l'arte della persuasione e si rende conto di come il dialogo sia la forma più consona per raggiungere il perfezionamento morale. Seguace del pensiero stoico, senza però assumerne le posizioni estreme, il grande erudito latino raccomanda la supremazia della ragione e il sacrificio dell'individuo a vantaggio della collettività.
12,90

Poesia d'amore latina. Testo latino a fronte

Poesia d'amore latina. Testo latino a fronte

G. Valerio Catullo, Sesto Properzio, Albio Tibullo

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2007

pagine: LXXIII-864

La poesia d'amore era ben conosciuta e praticata anche dai greci, ma è Catullo che "inventa l'amore" come storia interiore, come ossessione di un'intera vita, come metafora letteraria delle contraddizioni dell'esistenza, dando inizio a un filone poetico e narrativo che attraversa il cuore della cultura occidentale, trovando echi e riprese nell'"intimo dissidio" di Petrarca e, giú giú verso di noi, nella passione romantica di Werther e dei consimili, negli amori masochistici di Dostoevskij, fino a Proust. La fondazione di una fenomenologia dell'amore viene proseguita e, in parte, ampliata da Properzio e Tibullo che propongono, il primo, l'amore rigorosamente monogamico, il secondo, la bipartizione tra versi in vita e in morte della donna amata, soluzioni che entrambe avranno grande fortuna nella letteratura romanza e cristiana. Questa edizione, introdotta e annotata da uno dei massimi studiosi mondiali della poesia latina, Paolo Fedeli, offre le chiavi per comprendere a fondo l'originalità di questi autori individuando ogni volta ciò che è topos e ciò che non lo è, chiarisce i passi oscuri delle poesie piú criptiche, spiega in maniera esauriente i riferimenti mitologici e letterari, restituisce il senso narrativo e storico di ogni componimento. E restituisce, soprattutto, al di là dell'erudizione, il fascino emotivo coinvolgente di una delle fasi piú alte della poesia di tutti i tempi.
12,90

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