Nuova Cultura: Storia d'Europa
Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea
Yegor Timurovich Gaidar
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2017
pagine: 452
Nella Russia contemporanea si registra una crescente nostalgia per il periodo sovietico. Molti russi rimpiangono l'URSS come superpotenza e il rispetto internazionale che la circondava, imputando la sua scomparsa tanto ai nemici esterni quanto agli errori della sua classe politica. In un discorso alla Duma, il presidente Vladimir Putin ha definito il crollo dell'Unione Sovietica come la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo. Ne Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea, tuttavia, il grande riformatore ed ex primo ministro Egor Gaidar presenta il carattere controverso di queste interpretazioni e i pericoli che vi si annidano dietro. Prefazione di Antonello Folco Biagini.
Dall'antigiudaismo all'antisemitismo. Saggi sulla questione ebraica fra XIX e XX secolo
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2016
pagine: 194
Il volume raccoglie una serie di testi e contributi che sono stati proposti durante l’attività svolta nel corso degli ultimi anni nell’ambito del progetto di ricerca coordinato da Giuseppe Motta “Dynamics and Policies of Prejudice”, in conferenze, seminari e incontri che si sono tenuti a Roma (Aspetti e momenti della presenza ebraica nell’Impero ottomano e nella Turchia repubblicana, 12 marzo 2015; Elaborazione e applicazione dell’antisemitismo nell’Europa del XX secolo, 25 marzo 2015) e a Zagabria (Anti-Semitism and Prejudice in the XX and XXI Century Europe, 9-10 luglio 2015), in collaborazione con Isgap Italia (Institute for the Study of Global Antisemitism and Policies), con l’università di Zagabria e con il Moses Mendelsohn Zentrum di Potsdam. La speranza è quella di aiutare a comprendere il sottile confine che esiste fra un’idea e la sua applicazione nel campo dei rapporti fra esseri umani, gruppi etnici o comunità religiose, fra il furore antisemita del fondamentalismo e quella che Hannah Arendt ha definito la banale quotidianità del male, quindi la semplificazione di certi pericolosi sentimenti, che stanno oggi riaffiorando congiuntamente alla comparsa di nuovi pregiudizi che spesso trovano nei precedenti storici un’inesauribile “fonte di ispirazione”.
Serbia e crisi balcanica (1908-13). Il carteggio dell'addetto militare italiano a Belgrado
Alberto Becherelli
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2015
pagine: 256
I Balcani dalla fine del XIX secolo diventano un'area di particolare interesse per l'Italia, che a sua volta, rappresenta per le élite politiche balcaniche un modello per la realizzazione dell'unità nazionale, un esempio da imitare per gli emergenti Stati nazionali, al punto che la Serbia, nel suo contradditorio ruolo di forza unificatrice dell'area jugoslava, sarà in quegli anni considerata il "Piemonte" dei Balcani, definizione utilizzata dai consoli italiani a Belgrado sin dall'epoca di Cavour. Le fonti utilizzate sono quelle dell'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (AUSSME). Gli ufficiali italiani impegnati nei Balcani - addetti militari, membri delle commissioni per la delimitazione dei confini, esperti e delegati ai convegni internazionali, personale in servizio presso gli eserciti stranieri - offrono la loro esperienza tecnica e organizzativa nel processo di definizione politica dell'area, resa problematica dagli accesi contrasti fra nazionalità.
La diaspora australiana degli ebrei dell'Europa centro-orientale (1914-1938)
Giuseppe Motta
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2015
pagine: 160
Da Suez ad Aleppo. La campagna alleata e il distaccamento italiano in Siria e Palestina (1917-1921)
Antonello Battaglia
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2015
pagine: 336
Il 26 gennaio 1915 alcuni reparti della quarta armata ottomana, comandati dal generale tedesco Kress von Kressenstein, attaccarono il canale di Suez. Iniziava la Grande Guerra anche in quello strategico scacchiere. In un primo momento gli Alleati organizzarono una difesa passiva del canale, limitata al respingimento degli attacchi nemici ma dopo la fine della fallimentare campagna di Gallipoli, per la quale l'Egitto era stato una base di fondamentale importanza, la difesa di quel settore divenne attiva. Nell'agosto del 1916, infatti, le forze Alleate si lanciarono al contrattacco, sbaragliarono le forze turco-tedesche in Sinai e giunsero alle porte della Palestina. Nella tarda primavera del 1917, arrivò a Rafah il Distaccamento Italiano composto di trecento bersaglieri e un centinaio di carabinieri reali. Gli uomini, guidati dal maggiore D'Agostino, presero parte alla terza battaglia di Gaza, difesero valorosamente il settore di Khan Yunis ed entrarono, a seguito del generale britannico Allenby, trionfalmente a Gerusalemme.
L'impero ottomano e la grande guerra. Il carteggio dell'addetto militare italiano a Costantinopoli (1914-1915)
Roberto Sciarrone
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2015
pagine: 470
Separatismo siciliano. I documenti militari
Antonello Battaglia
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2015
pagine: 412
Il separatismo siciliano, seppur diverse volte evocato nel corso della storia dai moti insurrezionali, ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Nella primavera-estate del 1943, alla vigilia dell'operazione Husky, venne fondato il Comitato provvisorio per l'Indipendenza, sedicente portavoce dei sentimenti del popolo siciliano. Grazie al vuoto politico e all'assenza di alternative, il nuovo movimento si pose come corrente antifascista di rinnovamento ottenendo il consenso di una popolazione affamata e stremata dalla guerra. Nel febbraio del '44, la riconsegna dell'amministrazione dell'isola alle autorità italiane e la partenza della Commissione Alleata, deluse le aspettative dei separatisti che agognavano la nascita di una repubblica indipendente. Nei mesi successivi, si affermò l'ala eversiva e venne costituito l'esercito indipendentista. Il governo intervenne impiegando divisioni dell'esercito tra azioni di rastrellamento e battaglie campali. Solo nel 1946 fu intavolata la trattativa segreta tra Stato e separatisti che avrebbe portato all'autonomia.
Le donne e il movimento ustascia
Martina Bitunjac
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 248
Il presente libro si occupa, per la prima volta, dell'immagine delle donne propagandata dal movimento ustascia, della politica femminile e familiare nello Stato Indipendente di Croazia (1941-1945) e del ruolo delle donne durante il regime nazionalista di Ante Pavelic;. I risultati dello studio si basano su documenti d'archivio di Croazia, Italia e Germania, sull'interviste con le sostenitrici e le oppositrici dello Stato ustascia e sulla stampa dell'epoca.
L'Albania indipendente e le relazioni italo-albanesi (1912-2012). Atti del Convegno in occasione del centenario dell'indipendenza albanese (Roma, 22 novembre 2012)
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 440
L'Azerbaigian nei documenti diplomatici italiani (1919-1920)
Andrea Carteny, Daniel Pommier
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 166
La raccolta presentata in questo volume consiste di una scelta di documenti presenti nell'archivio storico diplomatico del Ministero degli Affari Esteri italiano (ASDMAE) relativi alla Repubblica democratica dell'Azerbaigian, uno Stato sorto dalla dissoluzione dell'Impero zarista ed esistente per un breve arco cronologico, dal 28 maggio 1918 al 27 aprile 1920, quando viene conquistato e assorbito dalla Russia bolscevica. I documenti pubblicati in questo lavoro sono per la maggior parte inediti e raccontano la storia di un rapporto molto intenso, politico ed economico, tra l'Italia uscita vincitrice dalla Grande Guerra e l'Azerbaigian che compie in quei mesi i primi passi proprio come nazione indipendente. Vengono inoltre pubblicati per la prima volta i documenti della delegazione azerbaigiana alla conferenza della pace di Parigi, che inutilmente cerca di richiamare l'attenzione delle grandi potenze sulla perdita della propria indipendenza. Tra le potenze dell'Intesa l'Italia è forse quella che più si spende per garantire la libertà del giovane Stato caucasico, la prima democrazia parlamentare nel mondo musulmano.
La legione ungherese contro il brigantaggio. Volume Vol. 1
Andrea Carteny
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 272
Nel processo di unificazione nazionale italiana, fin dalla spedizione garibaldina dei Mille e dall'estate 1860 si profilano pericolose forze contro-rivoluzionarie anti-unitarie, legittimiste e clerical-borboniche, che si saldano facilmente sulle basi del malcontento sociale contro l'"esosa" amministrazione sabauda, dell'endemico ribellismo contadino e del banditismo tradizionale delle zone appenniniche. Questi elementi si fondono nel dare corpo al brigantaggio post-unitario, considerato il pericolo più grande per il nuovo Stato italiano. Contro questo fenomeno il governo di Torino si impegna con uno straordinario impiego di uomini e mezzi: tra questi ha un ruolo particolare l'impiego di volontari anche stranieri, come nel caso della Legione Ausiliaria Ungherese. Erede della legione garibaldina ungherese, questa formazione vive successive fasi di organizzazione e riorganizzazione, segnate dall'impiego nelle zone più ribelli del Mezzogiorno d'Italia.
Le guerre balcaniche e la fine del «secolo lungo». Atti del Convegno di Târgu Mures
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 304
La conferenza "Le Guerre Balcaniche e la fine del Secolo Lungo" (razboaiele balcanice si sfârsitul secolului cel lung) si è svolta il 19-20 luglio 2012 presso l'università di Târgu Mures, in occasione della ricorrenza del centenario trascorso dallo scoppio del conflitto. Realizzato nell'ambito del progetto di ricerca 2011 promosso da Sapienza Università di Roma e con la cooperazione dell'Istituto storico italo-romeno di Cluj, dell'università Petru Maior di Târgu Mures; e dell'istituto di ricerca Gheorghe Sincai, il volume raccoglie i contributi presentati in tale occasione da studiosi, professori, ricercatori e dottorandi per riflettere e rivisitare una pagina di storia molto importante e significativa in quanto viene spesso citata non solo come immediata anticipazione della prima guerra mondiale (1914-1918), ma anche come pericoloso antecedente delle guerre che hanno infiammato i Balcani negli anni Novanta del XX secolo.