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Ombre Corte: Culture

Inventare il nuovo. Storia e politica in Jean-Paul Sartre

Inventare il nuovo. Storia e politica in Jean-Paul Sartre

Luca Basso

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 268

L'affermazione di Gilles Deleuze, secondo cui "Sartre sapeva inventare il nuovo", delinea un profilo vitale del filosofo francese, in profondo disaccordo con l'immagine passatista che spesso ne è stata fornita. Il libro è incentrato soprattutto sugli scritti sartriani del dopoguerra (con particolare riferimento alla Critica della ragione dialettica), contraddistinti da un confronto intenso con il marxismo. Il filo rosso è costituito dal rapporto fra la singolarità sia del soggetto sia della congiuntura politica rispetto a uno schema onnicomprensivo, e l'universalità della Storia, sulla base di un tentativo di comprendere il senso di quest'ultima a partire dal richiamo alla praxis: si tratta però di una relazione aperta, in cui non si perviene mai a una sintesi compiuta. In tale quadro svolge una funzione cruciale l"'invenzione del nuovo" da parte del "gruppo in fusione", nella materialità della dinamica rivoluzionaria, con la sua forza dirompente ma anche con le sue zone d'ombra. L'approccio critico, dopo il 1956, nei confronti dell'Unione Sovietica, unitamente all'interesse per la situazione cubana, e al sempre maggior rilievo delle lotte anticoloniali e di una serie di nuove esperienze che troveranno nel 1968 una loro condensazione, spingono Sartre a una continua riarticolazione della riflessione politica.
23,00

Il genere tra neoliberalismo e neofondamentalismo

Il genere tra neoliberalismo e neofondamentalismo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 160

Nell'ora dell'offensiva neofondamentalista contro il gender cosa significa difendere la tesi per cui il "genere" costituisca ancora uno strumento di critica, e di lotta, anche in epoca neoliberista? Il neoliberismo, come noto, mira ad aggirare quelle esclusioni fondate sul genere ancora determinanti in epoca fordista, e lo fa mettendo in campo strumenti atti a includere le minoranze di genere e sessuali nei processi produttivi e di valorizzazione (diversity management, pinkwashing), come anche offrendo possibilità di soggettivazione, individuali e collettive, facendo leva sulla smobilitazione e sulla privatizzazione di soggetti e istanze un tempo conflittuali. Ma questi processi di inclusione coincidono con una sovversione delle gerarchie sulle quali si basavano le precedenti esclusioni, oppure non sono una naturalizzazione di quelle stesse gerarchie, sempre suscettibile di cambiare di segno nel momento in cui le condizioni dell'inclusività diventano precarie? L'odierna crociata neofondamentalista contro il gender, infatti, sembra innestarsi su questa precarizzazione delle condizioni di inclusività, attraverso la quale lo stesso neoliberismo esibisce il suo lato più repressivo, e autoritario.
18,00

Una ribellione mancata. La figura dell'inetto nella letteratura di fine Novecento

Una ribellione mancata. La figura dell'inetto nella letteratura di fine Novecento

Manuela Spinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 174

A circa un secolo di distanza dalla pubblicazione di "Una vita", la figura dell'inetto continua a occupare la scena letteraria italiana. Non sempre amato, spesso criticato per la sua debolezza e il suo carattere velleitario, ritorna prepotentemente soprattutto negli anni Ottanta e Novanta del Novecento, tanto da spingere a interrogarsi sul senso da attribuire all'inettitudine. Ma che cosa significa essere "un inetto"? Si tratta davvero solo di un personaggio abulico, che ha rinunciato a vivere? E se invece dietro il suo atteggiamento inerte e passivo si nascondesse un tentativo di ribellione, il desiderio che tutto ciò che lo circonda imploda? Attraverso l'analisi testuale condotta su alcuni romanzi della fine del Novecento (tra gli altri, "Vita standard di un venditore provvisorio di collant", "Per dove parte questo treno allegro", "Diario di un millennio che fugge", "Tutti giù per terra"), l'autrice cerca di mettere in luce la polisemia del personaggio e il suo rapporto con la società. Seguendone il percorso ci si accorgerà allora che il carattere inerte dell'inetto riesce a esprimere una lucida e puntuale critica sociale, dando voce al disagio di tutti coloro che non vogliono conformarsi e che cercano di mettere in discussione i modelli dominanti.
15,00

Vita, politica, rappresentazione. A partire dall'«Italian Theory»

Vita, politica, rappresentazione. A partire dall'«Italian Theory»

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 160

Quando si parla di Italian Theory ci si riferisce a un canone, a un paradigma, a un contro-canone, a uno stile di pensiero? È legittimo l'accostamento di autori tanto diversi e, talora, in polemica opposizione? Ha un fondamento il sospetto secondo cui l'Italian Theory non sarebbe altro che l'ennesimo (e prevedibilmente effimero) trend filosofico condannato al medesimo destino di altre tendenze un tempo altrettanto à la page? Oppure la riapertura del dossier sul pensiero radicale italiano è operazione che consente feconde letture del presente? I saggi qui raccolti muovono da tali interrogativi e tentano di esplorare le istanze poste dalla differenza italiana sul piano specifico della (bio)politica e delle corrispondenti forme di rappresentazione, proponendo un rinnovato confronto fra le armi della critica e la crisi, a un tempo determinante e determinata, dei modelli. Il problema resta quello, annoso e antico, del rapporto fra teoria e pratica. Se il pensiero italiano contemporaneo è estroflesso e conflittuale, allora non dovrebbe esso, se non guidare e orientare, quanto meno intrattenere una stretta relazione con il campo della prassi politica?
18,00

L'Europa deporta. Richiedenti asilo nella rete del regolamento di Dublino. Ediz. italiana e inglese

L'Europa deporta. Richiedenti asilo nella rete del regolamento di Dublino. Ediz. italiana e inglese

Paolo Grassi, Matteo Spertini, Christian Parolari

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 196

Un'esperienza di ricerca sociale partecipativa e, allo stesso tempo, un esperimento di fotografia documentaria. L'Europa deporta nasce dall'esigenza di un gruppo di rifugiati politici ospitati presso una struttura della provincia di Varese di informare circa la legislazione europea in materia di asilo politico. Per far sapere che un assurdo regolamento comunitario obbliga i richiedenti asilo a tornare nel primo paese europeo in cui hanno fatto ingresso - in sostanza deportandoli - aspettando che i lenti tempi burocratici facciano il proprio corso. Il libro riporta la storia del viaggio di cinque ragazzi e vi associa un lavoro fotografico. La parte visuale del testo rifugge però il sensazionalismo, sostituendovi consapevolmente il distacco della tecnica dello still life: oggetti simbolo scelti da alcuni richiedenti asilo per rappresentare il proprio bagaglio lungo il cammino.
19,00

L'uomo neoliberale. Capitale globale e crisi della democrazia

L'uomo neoliberale. Capitale globale e crisi della democrazia

Ruggero D'Alessandro

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 141

Dal 2008 imperversa una crisi economica e finanziaria che da temporanea e circoscritta, come pensavano o cercavano di farci credere governanti ed economisti accecati dal dogma neoliberista, si è presto generalizzata e divenuta permanente, tanto da imporsi come un nuovo sistema di governo e di regolazione dell'accumulazione capitalistica. Una crisi che sta producendo devastanti conseguenze anche sul piano delle forme democratiche e delle conquiste sociali del Novecento. L'impotenza della politica, o meglio, la sua assoluta subordinazione alle regole di un'economia che si è finanziarizzata, è infatti riccamente illustrata dalla cronaca di questi ultimi anni, dove la tragica vicenda della Grecia è solo l'espressione più evidente del ruolo che in questo scenario giocano anche le politiche dell'Unione europea. I movimenti sociali che in questi anni hanno cercato di porre un argine alla valanga neoliberista sembrano in affanno e impotenti di fronte a una composizione sociale completamente trasformata e facile preda della paura per un futuro assolutamente incerto. Come uscire, allora, da questo labirinto infernale tracciato dalle politiche dell'austerità e da istituzioni sovranazionali impermeabili ai principi della democrazia? Come rompere la gabbia neoliberista e invertire una rotta che punta inesorabile alla distruzione di quanto resta dei già esangui diritti sociali?
13,00

Migranti e Stato. Saggio su Abdelmalek Sayad

Migranti e Stato. Saggio su Abdelmalek Sayad

Fabio Raimondi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 160

Abdelmalek Sayad (1935-1998), sociologo algerino, allievo, amico e collega di Pierre Bourdieu, è l'autore di una teoria delle migrazioni originale e, come è stato detto, l'analista forse più raffinato della condizione migrante. Il presente contributo analizza il rapporto tra le pratiche dei migranti e il pensiero di Stato che Sayad pose al centro della propria ricerca negli anni Novanta del Novecento. Partendo da questa relazione, costitutiva dei termini che la compongono, è possibile formulare l'ipotesi che la "sociologia delle migrazioni" di Sayad contenga in nuce anche una "teoria dello Stato", utile nel momento in cui le migrazioni transnazionali, da qualche tempo al centro del dibattito globale, sono uno dei processi principali attraverso cui si produce la politica contemporanea. Lo Stato, sebbene in crisi per alcuni aspetti, è uno dei protagonisti di questa storia e i processi migratori aiutano a comprenderne la natura, la funzione e le potenzialità: per ripensarlo e migliorarlo oppure per metterlo, più o meno radicalmente, in discussione.
17,00

R/esistenze precarie. Lavoratori universitari e capitalismo cognitivo

R/esistenze precarie. Lavoratori universitari e capitalismo cognitivo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 160

Questo libro inserisce l'università nel più vasto scenario di trasformazione del lavoro intellettuale. Un lavoro in cui relazioni, emozioni, passioni sono mobilitate e trascinate in una logica di mercificazione pervasiva. Frammentazione dei singoli interessi, de-sincronizzazione ed espansione dei tempi di lavoro, denormazione delle garanzie, da un lato, richiami alla produttività, all'efficienza e all'innovazione continua, dall'altro lato, incastrano i lavoratori precari nelle "trappole" che caratterizzano oggi il capitalismo cognitivo. Sottrarsi a tale logica è davvero difficile, non soltanto a causa dei sofisticati meccanismi di "promessa" impastati di retoriche meritocratiche, ma anche perché il sistema di produzione si fonda sempre più su reti collaborative, relazioni "agevoli", presunta valorizzazione delle "qualità superiori" del lavoratore, e in qualche modo sembra rispondere al desiderio di riconoscimento ingigantito dalla condizione precaria. Eppure anche l'adesione a questa logica non è scontata. Tracce di resistenza attraversano le biografie di chi a questo libro ha voluto collaborare, partecipando a una serie di incontri centrati sulla narrazione di sé e divenuti occasione per una "autoanalisi" del lavoro universitario.
17,00

Logiche dello sfruttamento. Oltre la dissoluzione del rapporto salariale

Logiche dello sfruttamento. Oltre la dissoluzione del rapporto salariale

Federico Chicchi, Emanuele Leonardi, Stefano Lucarelli

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 126

Lo sfruttamento è ancora oggi la chiave imprescindibile per comprendere il capitalismo e le sue intrinseche contraddizioni. Tuttavia, con la crisi del modello di sviluppo industriale e fordista, il rapporto salariale perde progressivamente la sua centralità sociale, esplodendo, fino quasi a dissolversi. Conseguentemente, i modi del comando capitalistico mutano drasticamente. Seguendo un approccio interdisciplinare, gli autori cercano di spiegare come le logiche dello sfruttamento si organizzano e funzionano in questo nuovo scenario, a partire dalla convinzione che sia necessario rivisitare l'armamentario concettuale della tradizione marxiana. In particolare, essi propongono, attraverso il concetto di imprinting, di considerare, accanto ai processi di sussunzione (del lavoro al capitale), l'imporsi, nel capitalismo contemporaneo, di un'altra logica dello sfruttamento che non assume il lavoro produttivo e salariato come suo spazio privilegiato di funzionamento ma che anzi vede le componenti riproduttive della vita divenire centrali nell'estrazione e nell'appropriazione del valore. Il volume si chiude con un saggio di Christian Marazzi del 1978, in cui alcuni dei temi qui affrontati sono posti per la prima volta.
12,00

Le reti del lavoro gratuito. Spazi urbani e nuove soggettività

Le reti del lavoro gratuito. Spazi urbani e nuove soggettività

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 124

Il lavoro della conoscenza - inestricabilmente connesso a pratiche di lavoro free, libero e insieme gratuito - vive e si intreccia con le relazioni della città, che attraggono i flussi finanziari globali e catturano lavoratori e lavoratrici in cerca di un riconoscimento economico e identitarie, presente o futuro. La centralità del "mondo urbano" - composto di rendite oltre che di profitti - e il paradigma emergente della smart city - basato su creatività, conoscenza, crescita intelligente e sostenibilità - sottendono infatti ambivalenze e processi di inclusione selettiva, che rivelano asimmetrie e nuove forme di disuguaglianza. In tale contesto, che per l'Italia ha il suo evento simbolo nell'Expo 2015, le forme del lavoro sono investite da inediti processi di precarizzazione, di cui il lavoro gratuito è una delle manifestazioni più estreme. Nelle aree metropolitane ciò che viene messo a valore gratuitamente è sempre più spesso la rete delle relazioni e la qualità dei rapporti. Ai knowledge worker viene richiesto di essere sempre raggiungibili negli spazi on line così come in quelli materiali della città, all'interno di dinamiche reticolari in cui l'interazione diretta intreccia la sfera digitale, e le vite e gli spazi vengono messi a valore. Il volume, nel proporre diverse e originali chiavi di lettura per approfondire questi snodi critici, restituisce lo stato attuale del dibattito e individua alcuni elementi cruciali per rilanciarlo.
12,00

Fabbriche invisibili. Storie di donne, lavoranti a domicilio

Fabbriche invisibili. Storie di donne, lavoranti a domicilio

Tania Toffanin

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 223

All'interno delle abitazioni, in tutti i paesi del mondo, donne di ogni età lavorano per l'industria manifatturiera: scarpe, abiti, gioielli, componenti informatici, giocattoli sono solamente alcune delle merci prodotte. Attraverso questa forma di produzione le lavoratrici a domicilio assicurano cura ai propri familiari e sostengono il reddito familiare, spesso senza un adeguato riconoscimento economico e sociale. Lavorando a casa esse riducono il costo del lavoro delle imprese e sopperiscono alle lacune dello stato socio-assistenziale. Considerata marginale all'interno del sistema manifatturiero, questa forma di produzione ha invece resistito al passaggio di tre rivoluzioni industriali, adattandosi ai continui cambiamenti associati alla divisione internazionale del lavoro. Tuttavia, nonostante la diffusione sperimentata a livello globale, questa forma di produzione è stata studiata in modo piuttosto discontinuo e principalmente in corrispondenza di periodi recessivi. Per contro, a domicilio le donne hanno continuato e continuano a produrre per l'industria manifatturiera anche nei periodi di maggior crescita economica, a riprova del ruolo cruciale detenuto da questa forma di produzione all'interno dell'economia globale.
18,00

Saccheggiate il Louvre. William S. Burroughs tra eversione politica e insurrezione espressiva

Saccheggiate il Louvre. William S. Burroughs tra eversione politica e insurrezione espressiva

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 202

Un bagaglio inesauribile di suggestioni, provocazioni, scandali, premonizioni. È nella dimensione scioccante della sua opera eretica che William Seward Burroughs continua a interrogare il presente e pungolare il futuro. Nel tentativo di afferarne la potenza transdisciplinare, questo volume ne indaga, da molteplici prospettive, la dirompente e vasta produzione visionaria. Dalle propaggini di una corrispondenza problematica tra biografia e arte, agli antagonismi e alle sovversioni che originano dal suo rapporto con i poteri e i saperi della politica e della pedagogia, fino alle polimorfe, risonanti e impreviste influenze sulla produzione culturale del secondo Novecento (tra letteratura, teatro, cinema, suoni elettronici, pittura). Burroughs come limite e scandalo, come icona e maestro del dissenso e, ancora, come frontiera su cui orientare, oggi come nel passato, una piattaforma di ricerca sulle forme del dominio e della ribellione. Prefazione di Gino Frezza.
18,00

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