Quodlibet: Quodlibet studio. Città e paesaggio
Background. Il progetto del vuoto
Nicola Russi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 298
In un particolare momento storico, in cui i modelli tradizionali della progettazione urbana entrano in tensione con forme temporanee e fragili di trasformazione, questo libro presenta i frutti di una ricerca che tenta di sottrarre il progetto urbano dall'immediatezza del suo risultato finale e, al contempo, di collocarlo entro i fenomeni complessi delle città. Background fa dunque riferimento costante all'orizzonte urbano della città intesa appunto come uno sfondo – quello che Aldo Rossi chiamava «scena fissa» –, e racconta così soprattutto il progetto del vuoto urbano, pensato non come assenza, bensì come campo aperto completamente disponibile, supporto e condizione necessaria per accogliere libere forme di appropriazione dello spazio. I progetti qui selezionati di Bernardo Secchi e Paola Viganò ad Anversa, Assemble a Liverpool, Atelier Bow-Wow a Tokyo, Raumlabor a Berlino, TVK a Parigi, Janette Sadik-Khan a New York, Bas Smets a Bruxelles, Urban-Think Tank a Caracas sono esempi di come l'architettura del vuoto possa reagire con le molteplici intelligenze, culture, storie e comportamenti globali dell'«iperpresente». Tuttavia, come scrive Matteo Robiglio nella postfazione, quella di Nicola Russi è una «mossa del cavallo che abbandona pretese ma non ambizioni. Riconosce che non esiste più una dimensione nazionale delle questioni, una condizione specifica italiana dell'operare (anche questa: scelta liberatoria da un provincialismo ammantato di denuncia) e propone otto lezioni internazionali ma profondamente pertinenti all'operare in Italia».
La città adattiva. Il grado zero dell'urban design
Michele Manigrasso
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 388
I cambiamenti climatici pongono una nuova questione ambientale di interesse planetario, con importanti ricadute su contesti locali sempre più incerti: è una condizione che mette sotto accusa i comportamenti e gli stili di vita di una società fragile, una cultura dell'abitare che si è rivelata fallimentare perché ci ha consegnato territori e città incapaci di adeguarsi al cambiamento in atto. Il grado zero che questo libro auspica allude alla costruzione di una nuova visione, di una nuova idea di città. L'adaptive urban design interpreta infatti la geografia del rischio come traccia di progetto per traguardare e realizzare un'inedita idea di paesaggio, che ponga al centro degli interventi l'adattabilità, contro ogni rigidità. È questione «transcalare» e «reticolare» da affrontare nei tessuti, lungo i telai degli spazi aperti e pubblici, sui singoli manufatti, nei margini dove la mutazione è prossima. Ciò che è in discussione è la forma complessiva della città, il sistema dei valori culturali sui quali costruire un'idea condivisa di sviluppo sostenibile. Attraverso un complesso palinsesto di argomentazioni - sul piano teorico, pratico e applicativo - il libro delinea il profilo della città adattiva, destinata alla prima linea nella lotta «contro» il mutamento del clima - una città che non intende esprimere un linguaggio estetico sulla base di un modello predefinito. Il volume - che ospita la prefazione di Flemming Rafn Thomsen, architetto danese co-fondatore dello studio Tredje Natur - invita a un nuovo «rinascimento urbano», lontano da qualsiasi forma di predeterminazione formale e in grado di produrre una flessibilità che abiliti il futuro in tutti i suoi possibili scenari, per costruire città a immagine del mondo. Un imperativo necessario, al quale affidiamo il riscatto delle nostre discipline, la vita e il futuro del pianeta. Postfazione di Valter Fabietti.
Matera Lucania 2017. Laboratorio città paesaggio
M. Valeria Mininni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 308
Dopo un illustre passato di «città laboratorio», toccata dall'intervento di figure di primo piano dell'architettura e dell'urbanistica del Novecento (da Adriano Olivetti a Ludovico Quaroni, da Carlo Aymonino a Giancarlo De Carlo), Matera, proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019, è di nuovo al centro dell'interesse internazionale. Il volume ripercorre alcuni passaggi della vicenda materana per ricostruire i modi in cui l'azione urbanistica ha affrontato il problema di migliorare le condizioni di vita di questa comunità. Il confronto tra città moderna e città contemporanea, ancora leggibile nello spazio, consente di porsi a una distanza critica da questo importante lascito. Matera, eredità del Moderno e dell'antico ma anche laboratorio operativo del futuro, viene qui proposta come metafora del presente e come occasione di ampliamento degli immaginari del Sud: non solo costa e mare, questi territori sono destinati a riscoprire la ricchezza dell'internità; Matera si propone dunque come visione angolata sul Mediterraneo.
Venezia e il moderno. Un laboratorio per il Novecento
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 216
Il volume ripercorre alcune tappe significative del dibattito architettonico che, nel corso del Novecento, ha interessato la città di Venezia: dal ruolo svolto in laguna dai maestri (attraverso l'analisi di alcuni casi esemplari, come i progetti non realizzati di Frank Lloyd Wright e Louis Kahn, passando per gli interventi di Carlo Scarpa presso La Biennale) alla problematica questione che vede la città veneta imporsi nel mondo quale "modello" (dall'Ottocento alla lezione di piazza San Marco nell'opera di Eliel ed Eero Saarinen, fino alle più recenti riflessioni di Paulo Mendes da Rocha), per concludere con una considerazione intorno al ruolo privilegiato, nell'ambito della costruzione e del rinnovamento della città, svolto dall'Ater di Venezia (che ha coinvolto progettisti di tutto rilievo come Giancarlo De Carlo), di cui si sono appena celebrati i cento anni dalla fondazione. Completa il testo una sezione di disegni, in larga parte inediti, che documenta la vitalità nascosta dell'architettura moderna a Venezia, ovvero la vocazione con cui, secondo Manfredo Tafuri, «Venezia tenta di resistere dentro la sua origine. Di tale resistenza Venezia diventerà simbolo quando in essa la continuità comincerà ad essere tradita dalla ripetizione e dal feticismo impotente».
In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni sessanta a oggi
Gianpaola Spirito
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 237
Questo saggio indaga l"in-between" e lo ricolloca all'interno dell'attualità come possibilità operativa e strategica del progetto architettonico e urbano. "In-between places" non sono spazi astratti, dislocati, spaesanti, ma luoghi nei quali si attuano le relazioni tra gli elementi, con i contesti e i materiali preesistenti, tra le persone. L'"in-between" è un concetto che nasce nella seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso come risposta alla visione dualistica del Moderno ed è assunto come spazio tra le cose o gli elementi del progetto da Aldo van Eyck e altri architetti appartenenti al Team X. Nell'età postmoderna è stato utilizzato per decostruire i codici e i canoni classici attraverso i quali, per secoli, si è interpretata la realtà, per ampliare lo spettro di lettura e riprodurre nuove complessità spaziali come accade in alcuni testi e opere di Peter Eisenman o Bernard Tschumi. Oggi, privato delle ideologie che hanno attraversato il secolo scorso, l"in-between" può esprimere la condizione intermedia e terza del contemporaneo, ma soprattutto può rappresentare lo spazio di relazione tra gli individui e di connessione degli elementi del progetto architettonico che, in questo modo, torna a essere una composizione e, una volta costruito, un luogo abitato.
Milton Keynes. Urbanistica welfare e scelta individuale
Ruben Baiocco
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 112
LPA. Lazzarini Pickering Architects. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 263
Il volume, interamente dedicato al lavoro di Lazzarini e Pickering, esce dalla dimensione consueta della monografia d'autore per divenire un compendio tematico delle attività del duo italo-australiano: organizzato per ambiti disciplinari e tipologici, è diviso in capitoli (Architettura, Abitare, Hotel e ristoranti, Negozi e uffici, Design, Nautica e aeronautica) fruibili anche singolarmente. Diversi interlocutori di fama internazionale aprono le varie sezioni e, riflettendo la natura dialogante e circolare del volume, restituiscono, per usare le parole di Italo Lupi, "la molteplice complessità dei progetti e la freschezza di una produzione dalle tipologie diversissime".
Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario
Andrea Morpurgo
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 215
Il volume è frutto di un'accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell'architettura e delle città. Dagli "orti" o "campacci" medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni cimiteri ottocenteschi, la regolamentazione di questi spazi è stata spesso l'occasione per ridefinire i rapporti fra la comunità e questa antica minoranza, fra tentativi di assimilazione e antigiudaismo, andando ben al di là degli aspetti pratici del problema. Passando in rassegna i cimiteri israelitici di Trieste, Roma, Milano, Torino, Firenze, Livorno, Venezia fino a quelli di comunità più piccole ma non meno significative come Bologna, Ferrara, Modena, Ancona o Napoli, ci si accorge che lo studio di queste architetture simboliche e dei luoghi destinati al ricordo svela il loro valore altamente metaforico: lo studio di queste speciali "città dei morti" è in grado di restituirci un affascinante intreccio di storie e memorie che è parte integrante e inscindibile della storia d'Italia.
Petrarca: paesaggi, città, architetture
Carlo Tosco
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 136
Nella letteratura europea Petrarca è ormai considerato un riferimento essenziale per la nascita dell'idea di paesaggio, il vero "scopritore" della dimensione estetica della natura. In diversi brani del suo epistolario incontriamo evocazioni panoramiche e descrizioni geografiche, in un continuo oscillare fra paesaggi reali e immaginari. L'intreccio tra allegoria e realismo, tra significato spirituale e attenzione descrittiva verso i luoghi, ricorre in tutti i suoi scritti. Il saggio di Carlo Tosco propone una lettura critica di questi temi, scegliendo quale punto di partenza la visione dell'architettura, cui si ricollega l'attrazione verso le rovine e le antichità di Roma. Segue un panorama più esteso, rivolto agli interessi geografici, alla cartografia e allo studio del territorio. Di qui si cerca di comprendere la lettura del paesaggio urbano e rurale e l'immagine poetica dei luoghi visitati durante i lunghi viaggi di Petrarca attraverso l'Europa del Trecento.
Spazi del welfare. Esperienze, luoghi, pratiche
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 152
Il volume è frutto di una ricerca collettiva sulle relazioni tra politiche di welfare state e città, sui modi in cui l'articolazione spaziale della città contribuisce o meno al benessere dei suoi abitanti. Muovendosi attraverso un duplice piano interrelato - il primo attinente alla sfera della progettualità economico-politica, il secondo a quella urbanistico-architettonica - da un lato si è cercato di chiarire il concetto di "spazio del welfare" e verificarne l'operatività, dall'altro si è messa al centro la ricostruzione critica di progetti e politiche di welfare per il comune di Venezia e altre aree del Nord-Est come occasione per osservare da vicino quell'importante patrimonio di attrezzature urbane che caratterizza la città europea. L'ambizione è quella di mostrare come il concetto di welfare riprenda senso e vigore, dunque applicabilità, se ripensato esplicitamente in funzione degli spazi urbani, contribuendo ad affinare categorie e strumenti di intervento sulla città contemporanea.
Nuove terre. Architetture e paesaggi dello scarto
Sara Marini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 204
Questo saggio si interessa dello spazio residuo, ovvero degli scarti: il risultato di un affastellarsi di più disegni o di un'assenza di significato e di conseguenza del ruolo del progetto. Sotto questa prospettiva diviene allora concreta la possibilità che il progetto possa assorbire le dinamiche del tempo, elaborando strategie in grado di annettere, selezionare o abbandonare, e in ultima analisi di dialogare con lo scarto piuttosto che escluderlo a priori come materia non propria. Ecco che allora si aprono nuovi scenari operativi, nuove terre che in realtà esistevano già, ma che il nostro sguardo non era abituato a cogliere. Il futuro di queste zone bianche, sempre in attesa di un ruolo preciso, può essere quello di formare aree di cambiamento, pronte a rientrare in gioco in caso di revisioni della struttura esistente, assecondando quella che l'autore definisce "identità mutevole dei luoghi". Esperienze dell'arte concettuale, progetti di architettura e alcuni passi letterari e filosofici vengono dunque scelti allo scopo di fornire modalità interpretative e trasformative che pongano lo scarto come materiale del progetto.