Il “gioco” come concetto filosofico attraversa la storia del pensiero occidentale, da Eraclito a Nietzsche per citare due figure emblematiche dell'età antica e moderna. Negli scritti (1946-1973) qui per la prima volta tradotti Eugen Fink mediante un'indagine fenomenologica condotta su alcune “modalità fondamentali” dell'esistenza – oltre al gioco, il lavoro, la morte, l'amore... – ne approfondisce la funzione antropologica, utile a comprendere l'umano. Se dell'uomo in quanto ens cosmologicum si può parlare solo attraverso la sua relazione con il mondo, il gioco è un osservatorio privilegiato, un modo d'essere peculiare di questa relazione. Nel gioco l'uomo interagisce con l'alterità e con l'ulteriorità: indossare maschere, assumere ruoli, attraversare soglie trasponendosi in luoghi e tempi diversi, è un modo per eccedere la propria esistenza finita.
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Per gioco. Saggi di antropologia filosofica
Titolo | Per gioco. Saggi di antropologia filosofica |
Autore | Eugen Fink |
Curatore | Virgilio Cesarone |
Traduttori | Giovanni Jan Giubilato, Andrea Fiamma |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
Collana | Il pellicano rosso, 250 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
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Pagine | 176 |
Pubblicazione | 12/2023 |
ISBN | 9788837239237 |
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