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Libri di Pietro Gibellini

Parola di donna. Sonetti per voce femminile

Parola di donna. Sonetti per voce femminile

Giuseppe Gioachino Belli

Libro: Libro in brossura

editore: Vallecchi Firenze

anno edizione: 2025

pagine: 248

Nessun poeta ha dato voce a tante figure femminili quanto Belli, vero gigante della poesia dialettale, anzi della poesia tout court. Con i suoi duemila e più sonetti, ha rappresentato la vita e la mentalità dei mille Renzo e Lucia di Trastevere, facendoli esprimere nel loro romanesco rude e colorito. La voce tonante dei popolani, pronti alla rissa in casa e all'osteria, ha spesso coperto le parole delle loro donne: bambine e ragazze, mogli e madri, amiche e vicine, serve e prostitute... I loro discorsi svelano la condizione femminile dell'Ottocento nei suoi risvolti materiali e affettivi. Ne esce un affresco documentario ravvivato dai colori della poesia: un tesoro reso accessibile da questa sorprendente antologia, che alla donna-oggetto sostituisce finalmente una donna-soggetto.
18,00

Novelle per un anno. Volume Vol. 1

Novelle per un anno. Volume Vol. 1

Luigi Pirandello

Libro: Libro in brossura

editore: Scholé

anno edizione: 2024

pagine: 944

«Raccolgo in un sol corpo tutte le novelle pubblicate finora in parecchi volumi e tant'altre ancora inedite, sotto il titolo Novelle per un anno che può sembrar modesto e, al contrario, è forse troppo ambizioso, se si pensa che per antica tradizione dalle notti o dalle giornate s'intitolarono spesso altre raccolte del genere alcune delle quali famosissime. […] M'affretto ad avvertire che le novelle di questi ventiquattro volumi non vogliono esser singolarmente né delle stagioni, né dei mesi, né di ciascun giorno dell'anno. Una novella al giorno, per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratto la sua qualità. Ogni volume ne conterrà non poche nuove, e di quelle già edite alcune sono state rifatte da cima a fondo, altre rifuse e ritoccate qua e là, e tutte insomma rielaborate con lunga e amorosa cura. In grazia almeno di questa cura l'autore delle Novelle per un anno spera che i lettori vorranno usargli venia, se dalla concezione ch'egli ebbe del mondo e della vita troppa amarezza e scarsa gioja avranno e vedranno in questi tanti piccoli specchi che la riflettono intera». Luigi Pirandello L'edizione integrale e commentata delle Novelle per un anno, articolata in tre tomi, con un ricco apparato critico che presenta annotazioni e saggi introduttivi alle singole raccolte. «le Novelle per un anno raccontano in fondo le duecento e più battaglie dell'eterna guerra tra il Cosmo e il Caos (sulla cui coincidenza con il nome della contrada nativa Pirandello gioca, definendosi "figlio del Caos"); ma diversamente dal racconto della Genesi, nella trama-tipo delle novelle l'Ordine iniziale viene scompigliato dal Disordine, preparando lo scioglimento che può essere, caso per caso, felice, amaro o ambiguo. […] Signore di una lingua scorrevole e colloquiale quanto colorita ed espressiva, maestro di dialogo e di coups de théâtre diegetici, l'autore delle novelle condivide lo strabismo divergente del suo Mattia Pascal, facendone un simbolo del suo pensiero e della sua scrittura: figura di uno sguardo capace di penetrare con l'occhio destro dentro le cose e l'animo degli uomini, e di orientare il sinistro all'esplorazione dell'Altrove, tessendo un filo invisibile ma tenace “dal naso al cielo”». (Pietro Gibellini)
33,00

Celebrare gli eroi. D'Annunzio e il libro di Elettra

Celebrare gli eroi. D'Annunzio e il libro di Elettra

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 172

«Ideato e proposto da Raffaella Bertazzoli e Pietro Gibellini, membri del Comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Dannunziani, il Convegno "Celebrare gli eroi. D’Annunzio il libro di Elettra" venne promosso dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani e programmato in presenza per i giorni 22 e 23 ottobre 2020. Per le note ragioni pandemiche il simposio di studi è stato annullato, ma non il progetto che si conclude ora con la pubblicazione dei saggi, dando voce agli autori che hanno lavorato per la sua realizzazione. Elettra, opera uscita presso Treves nel dicembre 1903, ma con data 1904, congiunta ad Alcyone, per molto tempo messa ai margini dai critici per la retorica altisonante e propagandistica di alcune odi, condensata in un "libro raccogliticcio", viene ora qui ripresa e reinterpretata soprattutto alla luce della recente e accuratissima edizione critica di Sara Campardo.» (dall'introduzione)
15,00

Fuori dall'ombra. Voci su Clemente Rebora

Fuori dall'ombra. Voci su Clemente Rebora

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 228

Il presente volume apre una nuova collana editoriale promossa dalla sezione Reboriana del Rosmini Institute con l'intento di mantenere viva l'attenzione attorno a Clemente Rebora e di contribuire alla realizzazione di un proficuo e costante dibattito critico attorno al poeta lombardo. Questo primo volume, in particolare, ripercorre l'evoluzione di alcuni temi che hanno caratterizzato la lettura e l'interpretazione della produzione reboriana e, contemporaneamente, realizza un ideale e corale "omaggio" a Clemente Rebora, poeta, uomo e sacerdote, sessant'anni dopo la sua morte. Il testo si presenta suddiviso in più sezioni: «critici e critica», «editori ed editoria», «un poeta sul poeta» e «testimonianze». Una lettera inedita, infine, sigilla il volume facendo riecheggiare nuovamente la voce dell'autore. Contributi di Elisa Marini (Premessa), Pietro Gibellini (Prefazione), Gianni Mussini, Attilio Bettin-zoli, Adele Dei, Matteo Giancotti, Paolo Giovannetti, Matteo Munaretto, Gualtiero De Santi, Isotta Piazza, Guido Oldani, Umberto Muratore, Franco Esposito, Pigi Colognesi.
22,00

I sonetti

I sonetti

Gioachino Belli

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 5038

Belli tenne sempre nascosti i suoi Sonetti, che mostrò e recitò solo ad amici fidati. Dei 23 pubblicati durante la sua vita, solo uno uscì con il suo consenso: un omaggio in versi all'attrice Amalia Bettini che apparve nel 1835 su una rivista teatrale milanese. Meditò tuttavia a lungo di pubblicarli, a partire dal 1831, quando cominciò a sgorgare fluente la sua vena romanesca, che produrrà oltre duemila sonetti prima di arrestarsi nel turbine politico e militare che sconvolse Roma nel 1848-49. Coabitarono in lui la tentazione di bruciarli e la volontà di predisporli per una stampa futura, magari postuma. Nelle sue carte testamentarie ordinò di distruggerli ma affidò in mani sicure i loro autografi, corredati da preziose note per lettori non romani, e disconobbe le copie apocrife o deformate che circolavano sotto il suo nome, in manoscritti o in opuscoli stampati alla macchia. La prima vera edizione delle Poesie inedite belliane, che uscì nel 1865-66, due anni dopo la morte del poeta, a cura del figlio Ciro, contiene 166 poesie italiane in vario metro e 797 sonetti romaneschi, un terzo circa del corpus. Per prevenire la censura pontificia vennero scartati i testi di satira politica e religiosa e quelli di materia erotica. I sonetti inclusi vennero depurati dalle espressioni indecenti e dai riferimenti polemici al clero. Pur così castigata, e perciò criticata, questa silloge è frutto di un'iniziativa coraggiosa, intrapresa quando Porta Pia era ancora intatta. L'anno della breccia, 1870, uscì l'antologia di Duecento sonetti che Luigi Morandi attinse in parte dalla stampa purgata, in parte dalla «tradizione popolare»: nonostante questi limiti, l'antologia pubblicata da un editore di importanza nazionale, il Barbèra di Firenze, diede un sensibile impulso alla conoscenza di Belli oltre i sette colli. La prima edizione complessiva e fondata sugli autografi uscì tra il 1886 e il 1889 per le cure dello stesso Morandi, che aggiunse note integrative a quelle dell'autore: vi riunì i 2143 sonetti allora noti - altri 123 saranno rintracciati poi - e li dispose in ordine cronologico, con la rilevante eccezione dei sonetti osceni, estrapolati e riuniti in tomo a sé, che divenne un vero bestseller. Una svolta decisiva nella tradizione a stampa dei Sonetti si ha nel 1952 con l'edizione di Giorgio Vigolo, corredata di un'attenta annotazione che, per i sonetti più congeniali al criticopoeta, si dilata in suggestivi commenti. Egli riporta i 2279 sonetti secondo la lezione degli autografi, fatta salva l'uniformazione dell'oscillante grafia diacritica del poeta; li dispone in ordine cronologico, con la rilevante eccezione della lunga collana sul colera, Er còllera mòribbus, posta a chiusura della raccolta, come fosse un poemetto autonomo. Importanti acquisti per chiarire la genesi e l'elaborazione dei Sonetti si hanno con la pubblicazione degli appunti preparatori e delle varie stesure dell'Introduzione belliana (Roberto Vighi, Belli romanesco, 1966) e delle correzioni d'autore (Pietro Gibellini, Le varianti autografe dei sonetti romaneschi, 1973). Con la monumentale Edizione nazionale (Poesie romanesche, 1988-93), Vighi arricchisce la raccolta di un massiccio corredo esegetico; sul piano strutturale segue a grandi linee l'ordine cronologico, accostando però liberamente sonetti di tema affine ma di data diversa. Ora, in questa nuova edizione critica, a cura di Pietro Gibellini, Lucio Felici e Edoardo Ripari, i 2279 sonetti di sicura paternità belliana sono riccamente annotati e commentati. La lezione è fedele agli autografi anche nella grafia, e l'ordine dei testi ripristina la sequenza cronologica, più o meno alterata da tutte le edizioni precedenti. L'apparato filologico che la completa comprende la lista delle correzioni d'autore, i sonetti incompiuti e le poesie romanesche in altro metro.
240,00

La figlia di Iorio

La figlia di Iorio

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2018

pagine: LXVI-288

La storia di Aligi e di Mila di Codra, figlia dello stregone Iorio, si colora delle tinte fosche e violente della passione prima di diventare apoteosi dell'amore votato al sacrificio estremo. Per sfuggire a una torma di mietitori ubriachi di lussuria e di vino, Mila, «putta di fienile e di stabbio», cerca riparo nella casa dove il pastore Aligi sta celebrando le proprie nozze. E vi porta scompiglio e dolore. In preda a un amore mistico per la fanciulla, il giovane sceglie di vivere con lei in castità e solitudine sulla Maiella, fino al giorno in cui suo padre, il prepotente e autoritario Lazzaro di Roio, si presenta a reclamare la donna scatenando la furia omicida del figlio. Condannato a una morte infamante, Aligi viene salvato da Mila, che assume su di sé ogni colpa e si immola tra le fiamme. In questa favola arcaica, considerata il suo capolavoro drammaturgico, D'Annunzio si misura con i grandi archetipi del teatro classico - la forza eversiva del "diverso", il conflitto tra padre e figlio per il possesso della donna, la potenza del sacro - sullo sfondo di un Abruzzo selvaggio non più tratteggiato con l'occhio del verista ma riscoperto e trasfigurato nella sua ancestrale grandezza. Introduzione di Pietro Gibellini. Prefazione e note di Raffaella Bertazzoli.
11,00

Notturno

Notturno

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2019

pagine: LXIII-448

Nel 1916, ferito a un occhio in seguito a un incidente aereo e costretto a indossare un benda che lo condanna a una temporanea cecità, D'Annunzio compone il "Notturno", prima dettando poi vergando con incerta grafia migliaia di cartigli, le «liste sibilline», che saranno raccolte, sistemate e pubblicate nel 1921 in quello che l'autore definirà «il diario della mia sofferenza, un libro di dolore e disperazione», profetico e misterioso. Composto da appunti, meditazioni, ricordi e pervaso da un lirismo che a tratti è delirio, il poema in prosa sembra fondarsi su una sorta di sovrapposizione fantastica e allucinatoria di tre piani temporali: il presente della malattia e della scrittura; il passato recente degli episodi di guerra con la rievocazione dei compagni caduti in volo; il passato remoto dei ricordi d'infanzia, della madre e della terra d'Abruzzo. Pochi ed essenziali sono i motivi attorno a cui si sviluppa la frammentata narrazione: la morte, la guerra, la figura femminile, e soprattutto la cecità, condizione conoscitiva e creativa oltre che fisica che trasforma il poeta in veggente e gli fa dono di una nuova sensibilità cromatica, musicale e tattile. Introduzione di Pietro Gibellini. Prefazione e note di Elena Ledda.
10,00

Trilogia della villeggiatura

Trilogia della villeggiatura

Carlo Goldoni

Libro

editore: Mondadori

anno edizione: 2019

pagine: 304

Rappresentate per la prima volta al Teatro San Luca di Venezia nella stagione autunnale del 1761, le tre commedie che compongono questa trilogia ("Le smanie per la villeggiatura", "Le avventure della villeggiatura" e "Il ritorno dalla villeggiatura") costituiscono un alto esempio di satira di costume che appunta i suoi strali contro la superficiale moda del villeggiare. La fine orchestrazione del dialogo e i graduali trapassi delle situazioni nel fraseggio dei caratteri fanno della Trilogia una notevole testimonianza di quella lingua «viva e conversevole» che sempre caratterizzò l'opera di Carlo Goldoni.
10,50

La peste a Milano-Storia della colonna infame. I Promessi sposi (capitoli 31, 32, 34)

La peste a Milano-Storia della colonna infame. I Promessi sposi (capitoli 31, 32, 34)

Alessandro Manzoni

Libro

editore: Scholé

anno edizione: 2020

pagine: 288

Se, come disse Italo Calvino, classico è un libro che rivela sempre qualcosa di nuovo e riesce a parlare ai lettori di ogni epoca, i Promessi sposi – di cui riproduciamo qui i capitoli dedicati alla peste del 1630 – e la Storia della colonna infame possono certamente dirsi tali. Nei giorni in cui il Coronavirus imperversa nel villaggio globale i comportamenti non sono dissimili da quelli descritti da Manzoni a proposito della peste milanese: nel Seicento, quando il governo fu costretto a prendere atto del contagio, diede direttive che risultarono poco efficaci «per l’imperfezion degli editti, per la trascuranza nell’eseguirli, e per la destrezza nell’eluderli». Un orizzonte buio dove, nonostante tutto, per l’abnegazione e la rettitudine di molti, brilla quella luce del bene che Manzoni non manca di riconoscere anche nel pieno della dilagante pestilenza del XVII secolo. Prefazione di Piero Gibellini. Commento di Mino Martinazzoli.
18,00

La Bibbia di Belli come provocazione ermeneutica

La Bibbia di Belli come provocazione ermeneutica

Pietro Gibellini

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2021

pagine: 139

15,00

L'arcangelo caduto. Il misterioso infortunio del 1922 nelle parole dello scrittore

L'arcangelo caduto. Il misterioso infortunio del 1922 nelle parole dello scrittore

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Ianieri

anno edizione: 2022

pagine: 221

Il 13 agosto 1922, giusto cent'anni fa, D'Annunzio precipita da una finestra del Vittoriale, procurandosi una commozione cerebrale. Uscito dal corna, riprende pian piano coscienza. I medici si alternano al suo capezzale, registrando le sue parole, culminanti in un monologo esaltato ed esaltante: «siamo spiriti azzurri e stelle...». Sulle cause della misteriosa caduta fioriscono le ipotesi: incidente o dolo? Una schermaglia amorosa con le sorelle Baccara finita in dramma? Un complotto per tagliar fuori il Comandante dagli eventi che sfociarono, il 28 ottobre, nella marcia su Roma? L'incidente cambiò forse la storia d'Italia, certamente la carriera dello scrittore. Rileggendo le disordinate trascrizioni delle parole pronunciate nell'infermità, D'Annunzio maturò l'idea quasi psicanalitica di una modernissima scrittura "involontaria", sfociata poi nel Libro segreto. Questo volume propone l'edizione critica e commentata di quel testo "parlato", corredato dagli scritti suggestivi, spesso trascurati, in cui rievocò e reinventò l'infortunio, trasfigurandolo nel «volo dell'arcangelo» Gabriele «tentato di morire».
18,00

La Bibbia nella letteratura italiana. Volume Vol. 4

La Bibbia nella letteratura italiana. Volume Vol. 4

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2016

pagine: 412

Questo volume sul Nuovo Testamento sigilla idealmente l'opera collettiva dedicata alla Bibbia nella letteratura italiana, ma anche l'impresa compiuta con i volumi sul Mito nella letteratura italiana: due strumenti per valutare la consistenza degli stimoli offerti dai grandi codici della civiltà occidentale, quello greco-latino e quello ebraico-cristiano. Gli studiosi che hanno lavorato su quest'ultimo si sono accostati all'avvincente materia con metodi e prospettive differenti, analizzando il linguaggio, mettendo a fuoco le idee, esaminando i processi di risemantizzazione e reinterpretazione cui gli scrittori sottoposero il Libro sacro dal Medioevo ai giorni nostri. E davvero impressionante risulta l'incidenza esercitata da un'opera snella come i Vangeli e dagli altri scritti neotestamentari sulla lingua comune e sulla scrittura letteraria, sull'immaginario collettivo e sulle coscienze individuali di ogni epoca. Insieme agli autori studiati, i saggisti avvertono e trasmettono all'intelletto e allo spirito il fervore che esercitano le pagine della buona novella: la dolcezza della Madonna e la fermezza degli angeli, l'incanto del Natale e la strage degli innocenti, il dramma della Croce e il gaudio della Resurrezione, i dubbi di Pilato e la folgorazione di Paolo, le visioni dell'Apocalisse e le favole degli apocrifi, la felicità pagana e la beatitudine cristiana, le antiche domande e le nuove risposte.
30,00

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