Storia dell'arte: stili artistici
L'arte, spiegata. La guida, dettaglio per dettaglio, a 500 dei più grandi capolavori d'arte del mondo
Libro: Libro rilegato
editore: Gribaudo
anno edizione: 2025
pagine: 480
Un museo personale da attraversare, capolavoro dopo capolavoro; una guida esperta a portata di mano: oltre 3.000 anni di arte, con le più grandi e influenti opere pittoriche e scultoree da ogni angolo del mondo.
Ugo Fontana. Il più poetico illustratore per l'infanzia
Santo Alligo
Libro
editore: Little Nemo
anno edizione: 2025
pagine: 112
Leonardo da Vinci. Atlas anatomicus. The Royal Collection Windsor. Ediz. italiana e inglese
Martin Kemp, Mario Rende
Libro: Libro rilegato
editore: Scripta Maneant
anno edizione: 2025
pagine: 368
Il corpus completo dei disegni anatomici dell’artista conservati presso la Royal Collection Windsor, la più ricca collezione al mondo di opere su carta del grande Genio. Le oltre 300 immagini qui raccolte offrono uno sguardo approfondito e completo su un aspetto imprescindibile della storia del Grande Maestro, precursore della ricerca scientifica rinascimentale d’avanguardia. Muovendosi tra arte e anatomia, il volume sorprende e ridefinisce il modo di guardare e “sentire” l’opera di Leonardo. Attraverso un’innovativa modalità espositiva, il professore Martin Kemp svela le unicità del tratto e la raffinata trasposizione figurativa degli studi anatomici di Leonardo, che si configurano altresì come trattato filosofico. Arricchiscono il volume le considerazioni del professore Mario Rende, anatomista dell’Università di Perugia, che rivelano le intuizioni scientifiche, la metodologia di ricerca e l’approccio sperimentale e analitico del Genio di Vinci.
Yuko Mohri. Entanglement
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 232
Yuko Mohri (Kanagawa, Giappone, 1980; vive e lavora a Tokyo) è una delle voci odierne più incisive e radicali operanti all’intersezione tra arti visive e ricerca sonora. Con uno sguardo all’eredità del movimento Fluxus degli anni sessanta e alla musica d’avanguardia, le sue installazioni incorporano strumenti musicali che registrano l’impercettibile movimento di forze invisibili, convertendolo in correnti elettriche che a loro volta generano composizioni sonore imprevedibili. La monografia esplora la ricerca artistica di Mohri, riunendo un gruppo di critici e studiosi internazionali che hanno seguito da vicino il suo percorso. Il volume include un testo di Ryo Sawayama che offre una panoramica sull’opera di Mohri, un saggio di Martin Clark e un contributo di Diego Sileo ispirato alla serie Moré Moré. Inoltre, presenta una selezione di scritti della stessa Mohri, che offrono uno sguardo personale sul suo rapporto con la musica. Una conversazione dell’artista con i curatori Fiammetta Griccioli e Vicente Todolí approfondisce il progetto espositivo presso Pirelli HangarBicocca. Le opere in mostra sono documentate attraverso un’ampia sequenza di immagini delle installazioni e dettagliati approfondimenti testuali che svelano le numerose connessioni che si intrecciano nella pratica artistica di Mohri, delineando un linguaggio in continua evoluzione.
Costas Varotsos. Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa. Catalogo della mostra (Lecce, 29 giugno 2024-12 giugno 2025). Ediz. italiana e inglese
Libro: Cartonato
editore: Magonza
anno edizione: 2025
pagine: 176
"Costas Varotsos. Elpís" intreccia mito e presente, memoria archeologica e arte contemporanea, in un racconto visivo e simbolico che trova nella figura di Prometeo il suo fulcro vitale. Attraverso le opere di Costas Varotsos, il museo Sigismondo Castromediano di Lecce diventa teatro di una riflessione profonda sui temi della fragilità, della conoscenza e della speranza. Nel gesto di rubare il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, Prometeo incarna la tensione eterna tra progresso e distruzione, salvezza e 'hybris'. Il fuoco si fa metafora della condizione contemporanea: strumento di creazione e trasformazione, ma anche emblema della responsabilità collettiva verso un mondo minacciato da guerre, crisi ambientali e derive tecnologiche incontrollate. Curato da Giusi Giaracuni e Luigi De Luca, e arricchito dai testi di studiosi internazionali, il volume racconta l’installazione di Varotsos come un viaggio sospeso tra archeologia e futuro. Le sculture, fatte di materiali trasparenti e fragili come il vetro, dialogano con i reperti millenari del museo, creando un cortocircuito di forme e significati che attraversa il tempo. "Costas Varotsos. Elpís" non è solo un omaggio al mito: è un manifesto per il nostro presente. In un’epoca segnata da incertezze e catastrofi, l’arte di Varotsos recupera la potenza originaria della speranza — non come attesa passiva, ma come energia vitale, fragile e ostinata, che spinge l’umanità a rinnovare il proprio patto con la vita.
Guido Cagnacci. La prima vita nella Romagna e nell'Emilia del seicento
Massimo Pulini
Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 298
La fortuna del pittore Guido Cagnacci (Santarcangelo 1601 – Vienna 1663) è soprattutto legata alle tematiche più sensuali della pittura barocca, si distinse tra i suoi contemporanei per una rappresentazione del corpo e dei sentimenti che precorse un atteggiamento laico ed erotico affermatosi solo nei secoli successivi. La modernità di pensiero e le sensibili qualità di stesura epidermica cagnacci le coltivò nel corso della sua formazione in Romagna e in Emilia, ma certe libertà di costumi le riuscì ad esprimere solo fuori dallo Stato della Chiesa, nei porti franchi di Venezia e di Vienna, in territori nei quali le maglie dell’inquisizione si mostravano ben più aperte. Si può affermare che l’esistenza e il genio artistico di guido cagnacci si separino in due parti, due vite nettamente divise che si fronteggiano e che in qualche misura risultano complementari. La prima lo vede raffinato ma irrequieto interprete dei temi sacri, della spiritualità più profonda ed estrema, ma lasciata la patria e appena messo piede in laguna l’artista divenne elegante interprete del più licenzioso gusto internazionale. Il nuovo libro monografico dispone di una grande opportunità, quella di ritrovare gran parte delle opere della formazione e della prima maturità ancora nei loro siti originali. I due autori (Massimo Pulini per la parte testuale e Gilberto Urbinati per quella delle immagini) hanno dunque deciso di effettuare una nuova e rigorosa campagna fotografica di tutte le opere esistenti nelle patrie giovanili del pittore. Le riprese ad alta definizione delle tele marchigiane, romagnole e emiliane hanno permesso di raccogliere scorci e dettagli tra i più suggestivi e intensi di quella produzione sacra di Guido Cagnacci. La scelta editoriale dedica cento pagine a questa carrellata di particolari, che nel loro insieme permettono di trasformare la percezione che si aveva del grande artista romagnolo. La ricerca sul campo e varie nuove scoperte, ma anche le diverse interpretazioni iconografiche di opere note e la rilettura di documenti biografici permettono ora di vedere la figura di Cagnacci sotto una luce inedita. Assieme allo spirito di indipendenza che lo ha sempre caratterizzato, il vasto lavoro di indagine contenuto nel libro restituisce anche stringenti e inaspettate relazioni con altre personalità del mondo artistico entro la prima metà del Seicento, come il sodalizio emerso col pittore romano Andrea Sacchi, fautore di una accezione rarefatta e filosofica del barocco. Guido Cagnacci, anche senza aver rivestito ruoli di potere o senza aver lasciato eredi, si attesta come una delle più geniali personalità artistiche di un intero secolo.
Nina Chanel Abney
Richard Powell, Thelma Golden
Libro
editore: Phaidon
anno edizione: 2025
pagine: 280
Attenzione disordinata. Come guardiamo l'arte e la performance oggi
Claire Bishop
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2025
pagine: 228
Come guardiamo l’arte oggi? In modo molto diverso rispetto a pochi decenni fa. Alterniamo momenti di totale immersione nelle opere ad altri in cui, smartphone alla mano, scattiamo foto e video, scannerizziamo QR code o condividiamo sui social. Quella dello spettatore del XXI secolo è una condizione ibrida, un continuo oscillare tra presenza fisica nello spazio espositivo e connessione a distanza con un altrove tecnologico. Per raccontarla, Claire Bishop analizza quattro diverse pratiche di arte contemporanea, le cui strutture e strategie espressive rispondono a nuove modalità di percezione e attenzione proprie della cultura digitale: l’“arte basata sulla ricerca”, in cui confluiscono il foto-documentario, il film-saggio e l’arte concettuale; le mostre-performance, pensate per essere viste dal vivo ma anche immortalate con il cellulare, nuova protesi del nostro sguardo; gli “interventi”, categoria storicizzata e teorizzata qui per la prima volta, per cui sono indispensabili la velocità, l’utilizzo di spazi prevalentemente pubblici, la circolazione in rete e la conseguente viralità; e infine la fascinazione di tanti artisti per l’iconografia modernista, «elemento costitutivo di un’identità condivisa» il cui effetto di déjà-vu rimanda ancora una volta ai media digitali e alla loro infinita collezione di immagini livellate e decontestualizzate. Perno di ogni discorso è l’attenzione disordinata che contraddistingue la spettatorialità odierna. L’autrice ne esamina le dinamiche, concentrandosi sul complesso rapporto tra soggetto, tempo e tecnologia e sulla messa in discussione di schemi di pensiero, narrazioni dominanti e regole esclusive. Senza l’obbligo della profondità o della concentrazione assoluta, dettate da norme moderniste come il white cube e dai loro modelli sociali di riferimento, l’opera d’arte del nuovo millennio si presta a un’esperienza più libera e autenticamente collettiva.

