Biografie generali
Vangelo e bicicletta. Don Matteo Zuppi, cardinale
Angelo Gallippi
Libro: Libro in brossura
editore: Sanpino
anno edizione: 2025
pagine: 336
È la prima biografia del cardinale Zuppi, il “don Matteo” che ama circolare in bicicletta da quando era parroco nelle periferie romane fino alle attuali strade di Bologna di cui è arcivescovo. Nello spirito della Comunità di Sant’Egidio, è in prima linea come testimone di pace e interprete di un Vangelo che presenta con un linguaggio familiare e profondo. L’autore ripercorre le sue attività, anno per anno, e ne ricostruisce fedelmente il pensiero attingendo ai suoi libri, articoli, interviste e dichiarazioni pubbliche. La narrazione scorrevole e ricca di particolari testimonia la grande stima che Zuppi raccoglie anche nei contesti laici, come testimonia la prefazione firmata da Gian Piero Jacobelli, insigne intellettuale non cattolico.
Frida Kahlo. Anima ribelle
Viviana Hutter
Libro: Libro in brossura
editore: Marotta e Cafiero
anno edizione: 2025
pagine: 94
Frida Kahlo, artista messicana simbolo di resilienza e di passione, racconta la propria storia in prima persona. Costretta a letto fin da bambina a causa di una malattia, e poi segnata da un incidente devastante, Frida trasforma ogni sofferenza in arte. I suoi dipinti, pieni di colori vividi e simboli personali, rivelano al mondo il coraggio di una donna che ha saputo affrontare il dolore trasformandolo in bellezza. Viviana Hutter ci guida attraverso la vita e la rinascita di Frida. In ogni pennellata si ritrova la farfalla che, con ali forgiate nella sofferenza, incarna la forza della libertà.
Prigioniero in Russia
Menachem Begin
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 424
Mentre le nubi del secondo conflitto mondiale andavano annunciandosi all’orizzonte, Menachem Wolfovitch Begin e i suoi compagni dell’organizzazione giovanile sionista revisionista Betar si adoperavano per far emigrare quanti più ebrei possibile dalla Polonia in Terra d’Israele. Nel 1939, quando tedeschi e sovietici invasero la Polonia dopo il patto Molotov-Ribbentrop, Begin, colto completamente di sorpresa, lasciò rapidamente Varsavia con la giovane moglie per trovare rifugio a Vilna, in Lituania. Venne arrestato dalla NKVD, la polizia segreta sovietica, il 20 settembre del 1940 in quanto “sionista ed elemento controrivoluzionario”. "Prigioniero in Russia" racconta l’arresto, gli interrogatori e la deportazione di Begin in un gulag e rappresenta una testimonianza della tragedia collettiva vissuta dall’ebraismo europeo negli anni della Seconda guerra mondiale. Questa descrizione delle condizioni dei detenuti nei gulag è inoltre la prima testimonianza pubblicata in Occidente sulla realtà concentrazionaria nell’Unione Sovietica. Anticipava di tre anni le rivelazioni del XX Congresso del Partito comunista sovietico (1956) sui crimini di Stalin e di quasi nove anni "Una giornata" di Ivan Denisovič di Solženicyn. A ottanta e più anni di distanza dagli eventi narrati, in un mondo in cui i conflitti, tanto in Europa quanto in Medio Oriente, non cessano purtroppo di essere di drammatica attualità, "Prigioniero in Russia" continua a essere un implacabile atto di accusa contro il totalitarismo e un fortissimo atto di fede nella vita e nella sopravvivenza del popolo ebraico, dentro e fuori lo Stato d’Israele.
Quando imparammo la paura. Vita di Laura Geiringer sopravvissuta ad Auschwitz
Frediano Sessi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 208
Il giorno e l’ora della liberazione dai campi di concentramento vengono spesso raccontati e rappresentati come un ritorno alla vita e la fine di atroci sofferenze. Non è stato così per molti dei prigionieri dei Lager, tanto meno per le poche donne scampate all’orrore. E non è stato così per Laura Geiringer, unica sopravvissuta della sua famiglia, tornata a casa con la consapevolezza di dover impiegare tutte le sue forze per ricominciare a vivere. La vergogna e il disgusto per quanto subito la spingono a tacere: chi le crederebbe? A chi parlare dei tremendi esperimenti che il professor Carl Clauberg conduceva sui corpi delle donne ad Auschwitz? Chi non aveva esperienza del Lager non poteva capire, forse non sarebbe nemmeno riuscito ad ascoltare. Unico sfogo per sfuggire al ricordo delle abiezioni di Birkenau è il diario di memorie a cui affida i suoi pensieri. Grazie a quelle parole, a nuovi documenti e a testimonianze inedite, Frediano Sessi ricostruisce la tragica storia di Laura e della sua famiglia, dalla serenità dell’infanzia all’ignominia delle leggi razziali; dalla tentata fuga a Gruaro alla detenzione a Venezia; dal tragico trasferimento ad Auschwitz sul medesimo convoglio di Primo Levi al tentativo di riprendere, dopo la liberazione, un’impossibile normalità. Accanto alle storie sia degli aguzzini sia delle compagne che con lei hanno condiviso torture e vessazioni, emerge con forza in queste pagine il desiderio di resistere con ogni mezzo a quel male assoluto.
Spera. L'autobiografia
Francesco (Jorge Mario Bergoglio)
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 400
Per volontà di papa Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità. "Spera" è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia. Un'autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l'avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l'infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l'intero pontificato e il tempo presente. Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni. Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il "romanzo di una vita" e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future. Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco.
Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz
Filippo Boni
Libro: Libro in brossura
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2025
pagine: 288
Ha undici anni Oleg Mandić, quando l'Armata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti. Nato a Sušac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non è ebreo ma prigioniero politico, perché suo padre e suo nonno, dopo l'occupazione, si sono uniti ai partigiani. Ad Auschwitz sperimenta e sopporta l'inimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia più nulla. La morte, nel campo, è ovunque: c'è chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, già finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori. Oleg, invece, si salva. Per caso, per fortuna, forse per destino. Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciò che ha vissuto. Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera... «Alle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitze si abbassò la sbarra con sopra la storica frase: "Arbeit macht frei". Sono stato l'ultimo prigioniero a uscirne vivo.»
La ballerina di Auschwitz. La mia storia
Edith Eva Eger
Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2025
pagine: 176
Edith ha sedici anni, è una ballerina di talento e una bravissima ginnasta che aspira alle Olimpiadi. E, fra allenamenti massacranti e la quotidiana battaglia per trovare il suo posto in una famiglia dove è considerata la figlia «dotata di cervello ma non di bellezza», è troppo presa per soffermarsi a riflettere su quel che succede nel mondo e nel suo Paese. Ma l'Ungheria del 1943 incomincia a diventare pericolosa per una ragazza ebrea. Appena Edith si innamora per la prima volta, si trova rinchiusa, insieme alla sua famiglia, nel vagone di un treno diretto ad Auschwitz. Persino in questi momenti bui, Eric, il ragazzo di Edith, mantiene viva la speranza: «Non dimenticherò mai i tuoi occhi» le dice attraverso le assi del carro bestiame. La realtà di Auschwitz supera ogni peggiore incubo, eppure Edith, nonostante la fame che patisce e gli orrori che vive, è sostenuta dal pensiero di Eric. Sopravvive, insieme con la sorella Magda, e torna a casa, piena di dolore e sensi di colpa: la vita le appare più un peso che un dono… almeno fino a quando non capisce di poter scegliere. Non può cambiare il passato, ma può scegliere come vivere il presente e persino amare di nuovo. Intenso, commovente, aspro e luminoso allo stesso tempo, "La ballerina di Auschwitz" è il grido di una ragazzina travolta dal Male, ma forte abbastanza da rinascere a nuova vita... ancora sulle punte.
Il «voltagabbana»
Davide Lajolo
Libro: Libro in brossura
editore: Editrice Tipografia Baima-Ronchetti
anno edizione: 2025
pagine: 388
Il libro autobiografico racconta come nel 1943, Lajolo, che aveva aderito al fascismo e aveva partecipato come tenente dell’esercito italiano alla guerra civile spagnola, abbia vissuto a trent’anni una profonda crisi politica e culturale e diventa partigiano sulle sue colline con il nome di Ulisse. Vent’anni dopo ha pubblicato questo libro, in cui mette a confronto la sua esperienza, comune a molti altri giovani della sua generazione, con quella di un comunista coerente, Francesco Scotti, anche lui combattente in Spagna, ma dalla parte opposta, con le Brigate internazionali. Lajolo assume come tema del libro proprio l’accusa di essere un voltagabbana per confessare con sincerità e rigore le sue contraddizioni politiche e rimarcare la sua coerenza morale.
La voce del Marchese. Un'autobiografia di Ludovico II Signore di Saluzzo
Silvia Salussolia
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 200
Con La voce del marchesde ci troviamo alla fine del Medioevo, catapultati sui viretti della Castiglia, il Castello di Saluzzo, capitale dell'antico Marchesato, percorrendo insieme al protagonista i cammini e i passaggi che portano alle mura. Ludovico II del Vasto di Saluzzo, prossimo Marchese, è stato educato alla vita di palazzo, frequentando la corte del Re di Francia e quella di Galeazzo Sforza a Milano, dove è stato preparato a governare il suo regno- il Marchesato di Saluzzo - divenendo esperto in tutte le arti umanistiche, scientifiche, legislative, numismatiche e militari. Alla morte del padre tanto amato, Ludovico I nel 1475, gli succede in questo meraviglioso regno. Non è più un ragazzo, ha 37 anni, è ben consapevole del suo mandato e di quelle che sono le sue aspirazioni future. L'incontro avuto da bambino con un'umile donna, nei boschi della collina, lo ha reso testimone della visione del suo futuro, lo ha fatto sentire un predestinato e gli ha aperto la chiara concezione di quella che sarà la sua vita futura. Tutte le opere grandiose: zecca, chiese, strade, restauro castelli, palazzi, compreso un traforo nella montagna del Viso, per raggiungere i territori Francesi in tempi brevi, che riuscirà a realizzare in soli due anni, sono da lui ideate e programmate. Attraverso il suo grande mecenatismo riesce a far fiorire il suo piccolo regno nello splendore, ma l'invasione del suo Marchesato da parte di Carlo I Duca di Savoia, suo cognato antagonista, lo porta ad abbandonare il suo sogno e a fuggire in Francia. Saranno anni molto duri, dove le travagliate vicende di corte faranno da sfondo scenografico alla sua vita. I suoi due matrimoni, prima con Giovanna Paleologa del Monferrato e dopo con Margherita de Foix Candale di Francia, segneranno le sue gesta e il suo percorso interiore. A distrarlo, la giovane popolana Virna, mentre a richiamarlo e a sottometterlo interverrà una strana Voce che, nei momenti salienti della sua vita, lo accompagnerà rendendolo consapevole fino al pentimento.
Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi
Gianluigi Buffon
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 248
"Mi chiamo Gianluigi Buffon, ho giocato a calcio fino a quarantacinque anni, ventotto di professionismo, dove credo di essermi lanciato a terra miliardi di volte. So come e quando cadere. Come rialzarmi, invece, me l'ha insegnato la vita." Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi non è l'elenco delle gesta sportive del più bravo portiere di calcio di ogni tempo. Questo libro racconta il bambino, il ragazzo, l'uomo, il padre, il professionista, la persona Gianluigi Buffon. E racconta anche i sogni, i progetti, le riflessioni, i valori, le paure, le contraddizioni, le passioni, i tormenti, le risate, gli abissi, le gioie e i dolori di una vita complessa, che si è espressa ad altissima intensità fuori e dentro il rettangolo di gioco. Nella sua lunghissima carriera di top player Gigi Buffon ha battuto ogni record: dal suo esordio in serie A con il Parma nel 1995 all'approdo in Nazionale, poi la Juventus e la sua consacrazione a leggenda dello sport, capitale umano di tutti gli appassionati. Ma qual è stato il suo segreto? A quali energie interiori ha attinto per tenere agile e motivato il suo corpo di quarantenne? Come ha fatto un campione che sacrifica le domeniche, le vacanze e tutte le estati della sua migliore gioventù ad avere ancora fame di vittoria? Come è possibile essere sempre il miglior Buffon anche quando intorno a te tutto è tempesta? E quali sono le passioni di un campione? Quali le sue ombre? Con grande lucidità Buffon svela che la sua esistenza è stata tutta un cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi. È caduto in depressione, è scivolato in polemiche per la sua esuberanza e per la sua passione di gioventù per il gioco e per le scommesse sempre legali, ma si è rialzato di volta in volta grazie al sincero rapporto con se stesso, all'amore per una donna, agli amici di sempre, ai figli, alla fede. Oggi Buffon è capodelegazione della Nazionale italiana di calcio, nel ruolo che fu di Gigi Riva e Gianluca Vialli, testimone vivente che cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi è il destino di ogni essere umano.
Michael Jordan, la vita
Roland Lazenby
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 792
Nel marzo del 1982 un diciannovenne di Wilmington, North Carolina, segna i due punti che regalano il titolo nazionale ai Tar Heels. Inizia così la leggenda di Michael Jordan, un ragazzo destinato a trasformarsi di lì a poco in un’icona della cultura americana, capace di trascendere lo sport e di abbattere le barriere etniche e generazionali. Il suo stile sarebbe stato imitato da milioni di ragazzi che sognavano di essere «like Mike», come recitava uno spot del Gatorade, celebre quanto i video girati per la Nike con Spike Lee. Le sue acrobazie e il suo «sesto senso cinestetico» hanno rivoluzionato la Nba, che MJ disertò all’apice del successo, in seguito all’omicidio del padre, per tornarvi dopo due anni e conquistare una serie di primati senza precedenti. Ma per quanto perfetta nelle sue epifanie sul campo, l’immagine di Jordan nascondeva delle zone d’ombra – la passione per il gioco d’azzardo, i contrasti in seno alla famiglia – che questa biografia esplora per tentare di ricomporre la doppia personalità del campione, dalla quale scaturiva quel feroce agonismo con cui soggiogava avversari e compagni di squadra. Di Michael Jordan, l’«arcangelo dei canestri», Roland Lazenby ci offre un ritratto completo, partendo dall’infanzia trascorsa con l’indomito bisnonno Dawson, contrabbandiere di whisky e zatteriere, per arrivare all’avventura deludente come manager, senza mancare di ricostruire da ogni punto di vista la straordinaria epopea dei Chicago Bulls, ovvero la cavalcata sportiva più avvincente di tutti i tempi.
Christopher e quelli come lui
Christopher Isherwood
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 387
Nel marzo del 1929 il ventiquattrenne Christopher Isherwood lascia l’Inghilterra per Berlino, dove intende raggiungere l’amico W.H. Auden ma soprattutto «scatenare i suoi desideri e sbattere ragione e buonsenso in prigione». Nonostante l’ascesa del partito nazista, che finirà per toccarlo anche negli affetti più cari, la città gli appare un «misterioso tempio dell’iniziazione», e l’atmosfera libertina che vi regna lo risarcisce della plumbea ipocrisia sofferta in patria. Per Isherwood è insomma un colpo di fulmine. Torna a Berlino durante l’estate, poi di nuovo in novembre, e stavolta senza un biglietto di ritorno, convinto com’è di aver trovato «il crogiolo ribollente della storia nel suo divenire». Ci rimarrà dieci anni, che si riveleranno fondamentali per la sua formazione e forniranno spunti, personaggi e ambientazioni ai suoi romanzi più famosi. «Io sono una macchina fotografica con l’obiettivo aperto, completamente passiva, che registra e non pensa ... Un giorno tutto questo andrà sviluppato, stampato con cura, fissato» si legge nell’incipit di "Addio a Berlino". Solo nel 1976, tuttavia, l’impegno verrà onorato: grazie a questo libro, dove, dismessa la prudente maschera della fiction, Isherwood punta finalmente la macchina fotografica su di sé, senza alcun filtro, regalandoci un toccante autoritratto.