Giurisprudenza e argomenti d'interesse generale
Degni di succedere. Ideologie borghesi del fenomeno ereditario in Walther Eck
Massimiliano Vinci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 112
Il libro muove dall'idea che la nozione e la funzione dell'indegnità a succedere abbiano oggi bisogno di un profondo ripensamento. In questo senso, la rilettura del saggio di Walther Eck del 1894 mette in luce taluni snodi problematici, affrontati allora dalla dottrina tedesca, che tuttavia manifestava una forte distorsione interpretativa: non basta, infatti, non essere indegni di succedere; è necessario anche dimostrare di esserne degni. La lettura borghese del fenomeno ereditario ha espulso dall'istituto ogni profilo sovraindividuale e lo ha forzato entro la cornice degli interessi privati, contraddicendo l'essenza stessa della dignità a succedere, che presuppone invece l'approvazione della comunità sociale e la condivisione di fondanti valori di solidarietà.
Istituzioni, diritto e politiche pubbliche nel pensiero del giovane Vico
Natale Vescio
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 424
Tra il 12 e il 14 agosto 1691 scattano le retate ordinate dalla Curia napoletana per il processo degli ateisti. Giambattista Vico ripara a Vatolla per non essere coinvolto negli arresti. Al rientro a Napoli si inserisce nelle accademie cittadine, frequentando il circolo Valletta e il salotto Caravita. Ottenuta la cattedra di retorica nell'ateneo, riceve l'incarico di scrivere la storia della congiura di Macchia, che non ottiene il placet degli addetti alla censura per la rilegittimazione della rivolta di Masaniello. Riscopre la politica nel nuovo corso austriaco, sponsorizzando una politica pubblica della formazione, garantita dall'ateneo. Nella Vita di Antonio Carafa scopre il problema costituzionale per una riforma delle istituzioni in grado di ridare slancio all'economia, con una giustizia deformalizzata e un incremento del manifatturiero, programma che riprende nel De Uno, auspicando anche una riforma agraria. Dopo la sconfitta al concorso per la cattedra di Pandette (1723) scrive la Scienza Nuova, in cui condensa una sociologia dello sviluppo, con un'ermeneutica dei sistemi sociali e sostiene il suo allievo Francesco Rapolla per la cattedra di ius regni, funzionale alla ristrutturazione dei pubblici poteri, con un orientamento anti-feudale.
Ius universae ecclesiae e Iura orientalia. Storia di una relazione
Federico Marti
Libro: Libro in brossura
editore: Edusc
anno edizione: 2025
pagine: 390
L’evoluzione storica delle dinamiche relazionali tra diritto della Chiesa universale e diritti delle singole Chiese orientali mostra vari profili di interesse. Sul piano strettamente scientifico la ricostruzione dei modelli di relazione a partire dal Decreto di Graziano e, soprattutto, l’analisi del successivo loro sviluppo nel corso dei secoli evidenzia non solo il valore dottrinale e intellettuale dei singoli autori quanto, soprattutto, la fruttuosità del dialogo tra canonistica e teologia morale. Sul piano più generale la ricerca fornisce ulteriori elementi per dimostrare come a partire dalla Riforma gregoriana si sia andato affermando un romanocentrismo in cui la distinzione tra latinità e romanità e, successivamente, tra universalità e romanità è divenuta sempre più opaca. La deriva uniformante che ne è seguita, facilitata peraltro dai travagli storici del cristianesimo in Oriente, ha diluito le specificità proprie dei diversi iura orientalia, assimilandoli sempre più al diritto latino. Il Concilio Vaticano II e la sua ecclesiologia di comunione, resa viva ed operante nella Chiesa dai Codici latino ed orientale, sono oggi le fondamenta su cui ricostruire una pluralità giuridica che sia specchio fedele della multiformità ecclesiologica della Chiesa.
Cos'è il diritto divino nella Chiesa? Essenza e rilevanza pratica
Carlos José Errázuriz
Libro: Libro in brossura
editore: Edusc
anno edizione: 2025
pagine: 160
L’opera cerca di mostrare che la concezione del diritto divino ecclesiale dipende molto dalla nozione di diritto con cui esso viene messo a fuoco. Dopo aver presentato in tal senso la dottrina di alcuni autori, si esplora la fecondità in questa materia di un approccio realista al diritto inteso come bene giuridico. Per tale via si comprende meglio la piena giuridicità dello ius divinum, e si riafferma la sua indole intrinseca rispetto al mistero della Chiesa nonché la sua concretezza storica. Si coglie altresì il suo essere un diritto eminentemente soprannaturale avente una struttura naturale, si conferma la sua immutabilità nell’essenziale e la sua indispensabilità, si scorgono con più ampiezza il suo contenuto (adoperando il concetto di bene giuridico fondamentale), le diverse modalità della presenza degli aspetti divini nei beni giuridici ecclesiali (come presupposto, come bene assoluto, come principio e come punto di riferimento), e il profondo intreccio tra aspetti divini e aspetti umani dei beni giuridici. In questo modo si evidenzia l’onnipresenza del diritto divino nelle questioni canoniche e pertanto la sua rilevanza pratica.
Stato della Città del Vaticano. Evoluzione e riforme dell'ordinamento
David Durisotto
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il volume guarda alle più recenti riforme dell’ordinamento dello Stato della Città del Vaticano, con l’obiettivo di verificare se e in quale misura esse abbiano inciso sulla configurazione e sulle singolarità originarie dello SCV, creato nel 1929 a garanzia dell’indipendenza della Santa Sede per l’adempimento della Sua missione spirituale. Articolato in tre parti, lo studio si sofferma dapprima sulle caratteristiche strutturali dello SCV, come definite nel Trattato lateranense e nelle leggi vaticane oggi vigenti; si concentra poi sulle riforme degli ultimi decenni in campo economico-finanziario, legate agli impegni assunti dalla Santa Sede a livello europeo ed internazionale; segue infine l’evoluzione del sistema penale e della giurisdizione vaticana.
Lezioni di filosofia del diritto
Renato Treves
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 236
Queste pagine di Renato Treves, pubblicate per la prima volta nel 1947, arricchite e aggiornate sino al 1969 e sempre apparse in forma ciclostilata per scelta dell’autore, hanno fornito a molte generazioni di studenti dell’Università degli Studi di Milano la prima base di conoscenza dei problemi essenziali della filosofia del diritto, sui quali hanno riflettuto filosofi e giuristi nel corso dei secoli. Ispirato al metodo storico del suo maestro Gioele Solari, l’autore ha esaminato separatamente le grandi correnti di pensiero distinguendo in ciascuna “l’aspetto scientifico-formale” e “l’aspetto ideologico-politico”, ne ha descritto lo sviluppo e ne ha illustrato lucidamente pregi e limiti. Dei più diversi autori ha segnalato l’apporto originale alla costruzione di un sapere filosofico-giuridico e ha, per contro, criticato la ricorrente pretesa di aver fornito una risposta definitiva e non più modificabile alle questioni trattate, esortando ad approfondire la conoscenza del mondo giuridico, in generale e nei dettagli, con una metodologia rigorosa, volta a “dare ai teorici e ai pratici del diritto una coscienza critica del significato e dei limiti del proprio lavoro”. Prefazione di Vincenzo Ferraris.
Sei verità nel diritto. Lettura semiseria sul calcolo giuridico
Francesco G. Capitani
Libro: Libro in brossura
editore: Libri dell'Arco
anno edizione: 2025
pagine: 138
In un’aula di tribunale, tante verità si sommano: quelle delle parti, quelle processuali o quelle veramente accadute. La logica formale, che non ammette contraddizioni, resta spesso ai margini, considerata un fardello teorico, una reliquia accademica. Questo libro esplora il rapporto profondo e, per certi versi, mascherato, tra la logica e il diritto. Non si tratta solo di dimostrare che il diritto deve essere logico, ma di interrogarsi su quale logica governi davvero il discorso giuridico, e quante verità – in senso formale, deduttivo, ma anche retorico e sostanziale – possano coesistere senza cadere nel relativismo. L’autore accompagna il lettore in un viaggio fra sillogismi processuali, verità giudiziarie e aporie del ragionamento giuridico, per riscoprire che giustizia e verità logica non sempre coincidono, ma non per questo possono ignorarsi, e che le logiche – classiche, paraconsistenti, computazionali, di cui tratta il libro – rivelano la grammatica segreta, ma indicibile, di ogni procedimento decisionale.
Lineamenti di criminologia
Antonio Leggiero
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2025
pagine: 258
Alla ricerca dello Stato di diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: XV-195
I beni culturali della Chiesa Cattolica in Italia. Profili giuridici
Luigi Lacroce
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
Nei beni culturali della Chiesa Cattolica trova espressione una dimensione “estranea” alla vita dello Stato, e di cui la Chiesa è custode, che è la vita di fede del popolo di Dio. A partire da questo orizzonte di fondo il volume intende verificare se e come la normativa canonica, civile e concordataria, dal 1861 ad oggi, sia riuscita a tradurre e realizzare questa dimensione, ovvero se, invece, a orientare e far da guida al complesso sistema delle fonti della disciplina dei beni culturali della Chiesa non abbiano contribuito contingenti prospettive politiche, il cui effetto più evidente e immediato è un compromissorio groviglio normativo e una progressiva opera di “musealizzazione” dei beni culturali.
Al di qua della siepe. Scritti di filosofia del diritto
Uberto Scarpelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 236
"Che cosa può dare la filosofia del diritto al giurista? A questa domanda il filosofo del diritto tende a rispondere in modo viziato per eccesso, il giurista in modo viziato per difetto. Sovente il filosofo pretende addirittura di insegnare al giurista il suo mestiere di giurista; il giurista spesso si libera con una scrollata di spalle e una battuta scherzosa della filosofia e crede che per fare il suo lavoro quelle astruserie non gli servano a nulla. Di qui malumori, reciproci rimproveri, una costante difficoltà di rapporti tra le discipline filosofiche e le giuridiche; le quali tuttavia dalle prime non riescono a separarsi completamente; quando cercano di farlo, i problemi filosofici rinascono nel loro interno. In che relazione sta il diritto, di cui si occupa il giurista, col valore della giustizia? Quali sono i fondamenti e gli scopi del metodo giuridico? Il giudice è il servitore di una classe dominante o è il custode di un ideale? Per rispondere a queste domande, che la sua esperienza quotidiana gli pone, il giurista deve entrare in colloquio con il filosofo; se rifiuta il colloquio farà della filosofia malgré lui, della filosofia meno buona di quella maturata nella specifica, lunga tradizione di studi. Meglio allora riconoscere che tra filosofia del diritto e giurisprudenza qualche relazione ci deve essere; e cercare di acquistare consapevolezza dei confini e dei punti di intersezione delle due discipline." (da Uberto Scarpelli, La filosofia del diritto e i giuristi).